Mag 29

L’assessore regionale Paolo Maninchedda ha rassegnato le dimissioni.

L’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, si è  dimesso. Maninchedda ha spiegato le motivazioni della sua decisione in una lettera al presidente della Regione Francesco Pgliaru.

“Carissimo presidente,
ti prego di voler prendere formalmente atto di questa mia lettera, con la quale mi dimetto dalla carica di Assessore dei Lavori Pubblici.

Le mie dimissioni hanno radici personali: sono molto stanco. Le leggi e l’attività tipica dell’ufficio non consentono periodi di riposo per gli assessori.
Ti ringrazio moltissimo per la fiducia che hai riposto in me e non ho niente da rimproverarti. Non riesco però a liberarmi anche da un senso di solitudine molto profonda, inestinguibile.

È vero che io ho tirato fuori Abbanoa dal tribunale fallimentare, ma Abbanoa non riguarda solo me come Assessore. Invece è iniziato una sorta di tiro al piccione personalizzante, un clima di mistificazioni che celano solo un grande desiderio di ritorno al passato, a quel passato che aveva creato la drammatica situazione che abbiamo affrontato nel 2014. Se si vuole tornare indietro lo si può fare, ma credo che lo si debba fare senza di me. Io porterò al PM Giangiacomo Pilia che mi interrogò appena nominato Assessore i cd con il risultato dei miei anni di lavoro. Da quel giorno in poi saranno altri ad assumersi altre e nuove responsabilità.

È vero che i primi cantieri nelle aree alluvionate li ho aperti e conclusi io con i dirigenti del mio Assessorato. Ma ora sembra che la salvaguardia di Olbia riguardi solo me: i ministeri si prendono tutto il tempo che vogliono, l’Anac pure; altre amministrazioni locali o si contrappongono o non riescono a svolgere i loro compiti e solo una ha dimostrato di avere le competenze e la determinazione giuste. Il rischio idrogeologico o è fronteggiato in modo corale o è una frontiera insostenibile per un solo assessorato e invece abbiamo faticato anche ad avere il personale necessario (che infatti attualmente è insufficiente).

È vero che abbiamo sbloccato tanti cantieri sulle strade sarde, ma è anche vero che la grande questione Anas è lì che incombe sul nostro futuro. Io non accetto che 2 miliardi di euro della Sardegna siano gestiti a Roma da un elefante burocratico tutt’altro che efficiente.

Non accetto che nessuno, dico nessuno, si sia mai chiesto perché gran parte dei lotti della Sassari Olbia siano stati assegnati a imprese che versavano in condizioni disperate. Ed è accettabile che adesso queste stesse imprese che hanno fatto le offerte per vincere gli appalti le vendano ad altri a condizioni sulla cui sostenibilità è sempre legittimo nutrire qualche dubbio? Eppure, nonostante tutte le proteste, tutto prosegue come se niente fosse, con una forte cortina di protezione governativa sull’Anas e nessuno schieramento collettivo sulle posizioni da me rappresentate.

È vero che ho lavorato tanto a mettere ordine in Area, ma è anche vero che, non essendo stupido, so perfettamente di non godere del consenso politico per smontare l’antica e mai sopita articolazione dell’azienda abitativa della Sardegna in sultanati indipendenti coincidenti con i vecchi Iacp. Ho fatto una fatica immensa per fare le prime ristrutturazioni a Sant’Elia e per farne partire delle altre, ma sono drammaticamente solo, immerso in un oceano di burocrazia, di immobilismi standardizzati, di abitudini inveterate.

Voglio anche aggiungere alcune ragioni psicologiche e culturali.
Mi sento particolarmente isolato, all’interno della Giunta, nel percepire come straordinariamente dannosa per la Sardegna la crisi dello Stato italiano. È uno Stato disordinato, violento, immobile, con strutture istituzionali anacronistiche dotate di poteri esorbitanti e interdittivi, che non riesce a produrre ricchezza, che minaccia continuamente le libertà individuali, che ha rinunciato ad investire in educazione, in conoscenza e in solidarietà.

È vero che Giunta e maggioranza, trascinati dal Partito dei Sardi, hanno iniziato a muoversi su terreni nuovi attraverso la legge per l’Agenzia Sarda delle Entrate e i rapporti internazionali (con la Corsica e le Baleari, con l’UE, con la Cina…) ma la gravità delle conseguenze di questa crisi strutturale della Repubblica italiana non è entrata a pieno nell’ordine del giorno e nella coscienza della Giunta, lasciandomi una sensazione di solitudine nel percepire l’urgenza di cambiamenti epocali per noi Sardi.

Sai bene, perché l’ho ripetuto diverse volte, che sogno e lavoro per una rivoluzione pacifica che ponga la questione sarda sotto il titolo di una questione di Stato, di libertà, di autogoverno.
La questione sarda è la questione dello Stato Sardo.
Una sola cosa rende credibili questi ideali: il sacrificio.

Ho patito profondamente, senza darlo a vedere, la faciloneria con cui in diversi ambienti politici, non solo dei partiti ma anche della Giunta, si è sostenuto che in fin dei conti ero pronto a accettare più o meno tutto da parte dei partiti e dello Stato italiano pur di mantenere il mio ruolo. Così, mentre lavoravo con dedizione per dimostrare che i Sardi possono governarsi meglio se si assumono integralmente la responsabilità del loro autogoverno, vi era chi mi rappresentava come un uomo di potere per il potere. Questa campagna per me calunniosa è stata ed è insopportabile.

Mi spoglio di tutti gli incarichi e le responsabilità istituzionali. Da domani riprendo servizio nell’Università, leggo, studio, scrivo e faccio conferenze.
Lo faccio a freddo, senza preparare alcunché.

Sono certo che questo non determinerà alcun problema al prosieguo del tuo governo: il Partito dei Sardi è un Partito dalle spalle forti e con un altissimo senso di responsabilità e penso non ti farà mancare il sostegno per rilanciare la sfida e mantenere l’impegno preso con gli elettori. Ma il partito di cui mi onoro di far parte è un partito di passioni, ricordatelo. Serve un cuore per parlare con loro, serve una bandiera non solo una tabella excel. Parlaci e sicuramente troverai il modo migliore per sostituirmi. Io starò lontano mille miglia dal negoziato. Noi abbiamo teorizzato l’indipendentismo di governo perché sosteniamo che dimostrare di saper fare educhi a far bene e a sapersi autogovernare. Ma abbiamo bisogno che simbolicamente il nostro desiderio di libertà e di autogoverno siano simbolicamente rappresentati. Pensaci.

È solo una scelta personale: voglio riprendere a vivere con ritmi umani e ad insegnare perché l’educazione è la base di qualsiasi rivoluzione e io voglio fare una rivoluzione non violenta, pacifica, serena, ma la voglio fare.
So di darti un dispiacere, ma la decisione è presa.
Ti prego di prenderti cura di alcune cose in itinere che meritano la tua attenzione.
Difendi la Sardegna dall’Anas. Entro luglio deve essere aperto il lotto 9 della Sassari-Olbia e il Lotto 3 della SS 195.

Porta in Aula la legge per l’Anas sarda e falla votare: senza di me ti sarà più facile. Magari riesci anche a far approvare la legge sugli appalti che invece, presentata da me, si copre di muffa in Commissione senza che alcuno se ne occupi.
Siamo ad un passo dal garantire alla Regione il possesso delle centrali Tirso 1 e Tirso 2. Non mollare la presa.

A fine mese usciranno i primi bandi di progettazione per le piste ciclabili: ti prego di non abbandonare questo grande piano che abbiamo costruito insieme.
I tecnici dell’assessorato stanno ultimando le istruttorie sulla misura 5.1.1. del Por dedicata ai canali tombati. È il primo intervento sulla maggiore situazione di pericolo dei nostri paesi: concludi la procedura.

È pronto il piano dei Porti: alcuni hanno bisogno di interventi urgenti.
È pronto il piano di 100 milioni di euro di manutenzione delle nostre dighe. Adottalo.
Area ha predisposto un piano straordinario di manutenzione della case popolari, a comiciare da Sant’Elia. Ci ho lavorato tanto. Avrei voluto vedere  tutte le palazzine popolari circondate dai ponteggi.
Lo farai tu.
Nei prossimi giorni Abbanoa presenterà i bandi per il triennio 2017-2020 per un ammontare di circa 300 milioni: aiutali, non lasciarli soli.
Certo della tua comprensione, ti saluto fraternamente”,

Paolo Maninchedda.

“Sono sorpreso per i tempi, perchè abbiamo parlato spesso della difficoltà e fatica di governare e ieri un po’ di sorpresa c’è stata, ma rispetto profondamente le decisioni di ognuno. Auspico però un passo indietro e spero che ci sia un ripensamento: valuteremo assieme nei prossimi giorni”. Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che, commentando le dimissioni improvvise dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, ha di fatto respinto le dimissioni. “Ritengo che sussistano le condizioni politiche per non accettare le tue dimissioni – ha scritto il presidente della Regione in una lettera indirizzata a Maninchedda – e per ragionare nelle prossime ore, assieme a te e al Partito dei Sardi, che ha avuto sempre un ruolo costruttivo e leale, e alla coalizione che rappresento, sui modi con cui proseguire questo importante lavoro, a partire da una serena valutazione sui dossier aperti e sul rapporto con lo Stato e con i governi nazionali. Sono dimissioni che chiaramente mi dispiacciono enormemente e mi auguro, quindi, che nei prossimi giorni ci sia la possibilità di dialogare e di discutere le questioni che hai legittimamente posto nella sua lettera. Nessuno è sorpreso dal fatto che abbiamo qualche differenza di opinioni da sempre e nonostante tutto siamo riusciti a fare un grande lavoro assieme di cui sono orgoglioso. Per quanto mi riguarda spero che si possa continuare a lavorare per portare a casa risultati così importanti. Pigliaru ha comunque voluto ringraziare Maninchedda manifestando la sua “ammirazione” e la sua “gratitudine” per il lavoro svolto, nell’ambito del governo regionale. “Un’azione veramente di alto livello, ha affrontato cose estremamente complesse, dal problema di Abbanoa, che era sull’orlo del fallimento, all’apertura dei cantieri – ha concluso il governatore sardo – in particolare quelli per gli interventi importanti di mitigazione del rischio idrogeologico, quelli sulle strade e sui duemila chilometri di ciclovie, altro lavoro lungimirante e tecnicamente fatto benissimo”.

Mercoledì 31 maggio, alle 20.15, in piazza Eleonora, sul “sagrato”del Palazzo degli Scolopi, le liste civiche che sostengono Filippo Martinez sindaco (“Capitale Oristano Arti mestieri imprese”  “Sport, salute, volontariato natura” e “Scuola identità ambasciatori nel mondo”) terranno una conferenza stampa aperta che presenterà il loro programma. Le liste, ed è questa è una novità assoluta, sono state concepite esclusivamente in base alle competenze e alle passioni dei candidati; nessun “apparentamento” postumo, dunque, ma l’espressione di una volontà condivisa sin dall’inizio. È come se formassero una unica lista di 72 cittadini. Probabilmente nessun movimento civico aveva mai coinvolto un numero così alto di candidati.

Il dirigente del Servizio Appalti della Prefettura di Oristano, Ignazio Buccoli, non è più agli arresti domiciliari. Il provvedimento di restrizione della libertà personale è stato revocato all’esito dell’interrogatorio di garanzia. Per il momento, però, Buccoli non potrà tornare al lavoro nel suo ufficio, perchè il giudice dell’indagine preliminare ha emesso a suo carico la misura del divieto di dimora in provincia di Oristano. Il funzionario, assistito dall’avvocato Marco Langiu del Foro di Sassari, ha respinto l’accusa di turbativa d’asta e falso ideologico per la quale erano scattati gli arresti domiciliari, spiegando che all’epoca dei fatti era in ferie o in malattia, scaricando di fatto tutta la responsabilità sul funzionario che si occupava direttamente di gestire gli appalti, Fulvio Sprio, che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere e resta tuttora ai domiciliari. Stessa linea di difesa per l’imprenditore di Siamaggiore, Federico Erdas, accusato di concorso in turbativa d’asta e frode in pubblica fornitura. Le accuse riguardano una trentina di piccoli appalti per la manutenzione in altrettante caserme dei Carabinieri affidati in blocco alla società Progetto Clima di Erdas.

A Oristano, nella ricorrenza del 2 giugno,  71° Anniversario della Fondazione della Repubblica, al fine di celebrare solennemente l’evento, si invitano i cittadini, le autorità civili, militari e religiose, le associazioni combattentistiche e d’arma, le scolaresche e le associazioni di volontariato alle celebrazioni che si svolgeranno con il seguente programma: giovedì 1° giugno, alle 20.30, al Museo Diocesano Arborense, concerto per pianoforte e viola, a cura dell’Ente Concerti Alba Pani Passino. Venerdì 2 giugno, alle 9, in piazza Mariano, deposizione di una corona d’alloro al Monumento dei Caduti. Alle 10, in piazza Duomo, cerimonia celebrativa del 71° anniversario della Fondazione della Repubblica. Durante la cerimonia la Banda Musicale Autonoma Santa Cecilia di Oristano, il Coro Polifonico di Voci Bianche della Scuola Elementare di Via Bellini e il Coro della Polizia locale di Oristano eseguiranno brani celebrativi della ricorrenza della Fondazione della Repubblica.

Sabato 3 giugno, alle 18, presso la sala conferenze dell’Hospitalis Sancti Antoni (Imgresso da via Cagliari), a Oristano, si terrà la presentazione del volume di Franco Ledda “La mia Sartiglia”. Nel corso della serata interverranno Maurizio Casu, responsabile del Centro di Documentazione e Studio sulla Sartiglia di Oristano; Luigi Cozzoli, ex cavaliere e Componidori; e il progessor Paolo Savona. Saranno, inoltre, presenti l’autore Franco Ledda e l’editore Carlo Delfino.

Il responsabile provinciale, Marco Castriota,  comunica che mercoledì 31 maggio , alle ore 11.30. presso la sala consiglio della Provincia di Oristano, si terranno le premiazioni delle Olimpiadi della matematica, alle quali hanno partecipato gli studenti delle scuole superiori della provincia.

Un punto informativo dedicato alla donazione degli organi sarà allestito il 31 maggio, dalle 9.30 alle 13, all’ingresso principale dell’ospedale San Martino di Oristano. Gli operatori sanitari del reparto di Anestesia e Rianimazione saranno a disposizione di tutti i cittadini per fornire risposte e chiarimenti sul tema. Nell’infopoint sarà distribuita la brochure informativa “Gratzias dae coro”,  che raccoglie una serie di domande e risposte sui trapianti d’organi e indica come e dove è possibile esprimere la propria volontà rispetto alla donazione. Uno strumento concreto e immediato per farlo è lo stesso pieghevole che si potrà ritirare presso il banchetto informativo. Al suo interno è stampato un tesserino che ciascuno può compilare, dichiarando la propria volontà (positiva o negativa), ritagliare e conservare nel proprio portafogli. La brochure, realizzata grazie alla collaborazione dello sportello lingua sarda della Provincia di Oristano, la ditta “Terra de Punt” e la cooperativa “L’altra cultura”, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione, è stata redatta in due lingue, sardo e italiano, per raggiungere un pubblico il più ampio e trasversale possibile. Oltre a essere distribuita in formato cartaceo, la brochure è anche disponibile in formato digitale sul sito www.asloristano.it. L’appuntamento rientra nella campagna informativa #vivograziealui, organizzata dall’Azienda per la Tutela della Salute, con la collaborazione del Centro regionale trapianti, e curata dalla Assl di Oristano, in occasione della Giornata nazionale sulla donazione degli organi, celebrata domenica 28 maggio 2017. Obiettivo dell’iniziativa, che comprende anche lo spot #vivograziealui (visibile su pagina Facebook, canale YouTube e profilo Twitter “Assl Oristano”) è quello di sensibilizzare le persone all’importanza di compiere una scelta informata e consapevole quando si è in vita, senza demandare una decisione difficile ai propri familiari in un momento di dolore e scarsa lucidità qual è quello della morte. Nel 2016 in Sardegna si è registrato il 19 per cento delle opposizioni alla donazione degli organi: una percentuale inferiore alla media nazione, che è del 30 per cento, ma comunque comprimibile informando i cittadini sull’importanza di questo gesto che può salvare la vita di molte persone.

Mercoledì 31 maggio, in occasione della “Giornata mondiale senza tabacco”, nell’aula magna del liceo scientifico Mariano IV d’Arborea, alle 11.15, a Oristano, si terrà la conferenza “Dai, spegnila – scuola, Lilt e Assl per la lotta al tabagismo”. All’incontro, introdotto dalla presidente della sezione provinciale Lilt di Oristano, Eralda Licheri, parteciperanno il dirigente scolastico del liceo scientifico Luigi Roselli, il direttore del dipartimento di Salute mentale e dipendenze della Ats-Assl di Oristano Gianfranco Pitzalis, le operatrici della salute della Lilt di Oristano Federica Erca, Paola Pinna e Sabrina Vidili, che hanno curato il progetto “Scuole libere dal fumo” e gli alunni della III C, che illustreranno il fenomeno del tabagismo. Quello di domani rappresenta l’evento conclusivo del progetto “Scuole libere dal fumo” promosso dalla Lega Italiana per la lotta contro i tumori  in collaborazione con il dipartimento di Salute mentale e dipendenze della Ats-Assl di Oristano. L’iniziativa, inserita nel percorso formativo dell’alternanza scuola-lavoro, ha coinvolto gli studenti della classe III C del liceo scientifico oristanese in un programma di prevenzione del fumo che, attraverso laboratori interattivi sul tema del tabagismo, ha utilizzato la tecnica dell’educazione tra pari (da studente a studente) per far comprendere ai più giovani i danni derivanti dal fumo. “Il progetto – spiegano gli organizzatori – mira a stimolare i processi di crescita dei ragazzi affinché siano capaci di scegliere autonomamente, favorendo la resistenza alle pressioni sociali che spingono a fumare”. Un’abitudine, questa, estremamente dannosa per la salute. “Il consumo di tabacco – afferma Eralda Licheri, presidente della sezione provinciale Lilt – rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Attualmente circa 6 milioni di persone muoiono ogni anno a causa del fumo: una cifra che è destinata a crescere senza un impegno concreto. A preoccupare è l’aumento del consumo di tabacco tra i giovani che poi ne diventano dipendenti”.. Il progetto ha gettato le basi per la firma di un protocollo Assl-Lilt mirato alla formazione degli operatori per la prevenzione del tabagismo.

 

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