Caldo: situazione di allerta fino a mercoledì.
La bolla di caldo non allenta la morsa sulla Sardegna. Anche ieri il termometro ha raggiunto i 43 gradi e oggi la situazione è rimasta praticamente invariata.
Per questo motivo, la Protezione civile regionale ha diramato un nuovo bollettino di allerta. “Fino a mercoledì 9 – sostiene la Protezione civile – le temperature sulla nostra Isola continueranno a mantenersi su valori molto elevati, con il superamento dei 40 grazi specie nelle zone interne, nella Sardegna meridionale e occidentale”, spiega il bollettino.
La Protezione civile consiglia ai cittadini “…di non uscire nelle ore più calde (dalle 12 alle 18), soprattutto i soggetti a rischio, e cioè le persone anziane o non autosufficienti o convalescenti, le persone che assumono regolarmente farmaci, i neonati e i bambini piccoli, chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta. n casa proteggersi dal calore del sole con tende o persiane.
In generale consumare pasti leggeri e mangiare molta frutta, bere adeguatamente, evitando bevande alcoliche e caffeina. Indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro, ed evitare le fibre sintetiche. Se in casa ci sono persone malate fare attenzione che non siano troppo coperte”.
Gli agenti del Corpo Forestale della Stazione di Bosa hanno denunciato all’autorità giudiziaria due presunti piromani. Il primo per incendio colposo verificatosi l’8 luglio in località “Funtana e Nughes”; il secondo per avere dolosamente innescato un incendio, in località “Mara”, il 26 luglio. Entrambi in territorio di Suni. L’incendio di “Funtana e Nughes” sarebbe stato generato da un 52enne che avrebbe utilizzato, incautamente, una saldatrice per riparare una macchina agricola. Le particolari condizioni meteorologiche e lo stato della vegetazione, che pure avrebbero dovuto indurre l’uomo alla massima cautela, hanno invece facilitato lo sviluppo delle fiamme che, solamente grazie al tempestivo intervento di uomini e mezzi del servizio antincendio, sono state domate con rapidità, dopo aver brucialo alcune migliaia di metri quadrati. Il rogo di “Mara”, invece, si era esteso rapidamente, interessando circa 25 mila metri quadrati di pascolo cespugliato. Gli agenti hanno raccolto elementi ritenuti fondamentali che hanno portato alla denuncia di un 45enne di Suni, che dovrà rispondere di incendio doloso. In questo caso è stata appurata la matrice ed il movente specifico, che sarebbe riconducibile a interessi di natura agro-pastorale. Lo scopo dell’uomo sarebbe stato quello di pulire il terreno e rinnovare le terre per il pascolo con l’uso del fuoco
Una mozione, sull’ipotesi che un deposito nazionale di scorie nucleari venga realizzato in Sardegna è stata presentata da Anna Maria Uras, consigliere comunale del gruppo”Coraggio e Libertà”. “E’ notizia dei giorni scorsi – si legge nella mozione della Uras – che si stiano portando a compimento le procedure intraprese per la localizzazione e l’imminente costruzione di un deposito unico nazionale che accolga i rifiuti radioattivi prodotti su tutto il territorio statale ed oltre… La procedura di valutazione ambientale strategica (Vas) prevista dalle direttive europee prevede la consultazione pubblica appena aperta dai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, con l’obiettivo di delineare la strategia di gestione attuale e futura dei rifiuti radioattivi. In conformità a questa procedura, entro il 13 settembre,enti, associazioni, organizzazione e qualunque cittadino possono esprimersi e commentare il programma per dare suggerimenti… In una recente audizione alla commissione bicamerale parlamentare sui rifiuti e le ecomafie, il ministro Calenda ha annunciato che, a conclusione della consultazione pubblica, il programma per il deposito sarà completato entro l’anno ed in quel momento verrà anche resa pubblica la mappa delle aree territoriali individuate come idonee ad accogliere le scorie nucleari. I criteri delineati per la individuazione del sito, quali: densità di popolazione, pericoli di frane ed allagamenti, distanze da centri urbani ad alta intensità abitativa, rischio sismico ecc., fanno ritenere che la Sardegna possa essere la regione deputata ad ospitare questo deposito e, le dichiarazioni dei ministri e dei rappresentanti della Sogin – società che gestisce il nucleare in Italia – prospettano decisioni irreversibili. E’ quindi urgente sottoporre l’annosa questione anche alla cittadinanza, attivarsi e chiarire: 1) Quali conseguenze può avere su un territorio a vocazione agro-pastorale e turistica la realizzazione di un impianto come quello prospettato? 2) Conoscere come si sono attivati i nostri rappresentanti politici nelle maggiori istituzioni regionali, nazionali ed europee per scongiurare la gravissime ricadute che avrebbe la realizzazione di un impianto di questo tipo nella nostra regione? 3) Ovvero, cosa hanno proposto o cosa hanno elaborato i nostri rappresentati politici delle maggiori istituzioni regionali, nazionali ed europee per controbilanciare le gravose perdite ed i danni che la realizzazione di un impianto di tal fatta comporterebbe? Ciò premesso, il gruppo consiliare “Coraggio e Libertà” chiede che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta affinchè convochino con urgenza i rappresentanti di tutti gli enti locali territoriali dell’oristanese insieme al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per decidere, in assemblea consiliare cittadina, quale posizione assumere in merito alle imminenti scelte del Governo, al fine di elaborare ogni opportuna determinazione e strategia che scongiuri la costruzione di un deposito di scorie nucleari nel nostro territorio”.
Il capogruppo di “Uniti Per Santa Giusta”, Jens Garau, ha presentato un’interrogazione al sindaco del paese lagunare, Antonello Figus., sulla pulizia dei terreni privati e comunali. “Premesso che la stagione estiva comporta un alto pericolo di incendi nei terreni incolti e abbandonati – si legge nell’interrogazione -, con conseguente grave pregiudizio per l’incolumità delle persone e dei beni; accertato che da circa due anni l’abbandono e l’incuria di terreni di proprietà comunale e privati, posti sia al centro che alla periferia di Santa Giusta, comporta un proliferare di vegetazione, rovi, sterpaglia, canneti, ecc., che per le elevate temperature estivecsono causa predominante di incendi; ritenuta la necessità di effettuare interventi di prevenzione, nonché di vietare tutte quelle azioni che possono costituire pericolo immediato di incendi; considerato che ad oggi – si legge ancora nell’interrogazione di Garu -, dopo l’incendio del 31 luglio nella via Luigi Garau, spento grazie al lavoro prezioso dei Vigili del fuoco di Oristano, non si può non constatare che sia nel centro urbano, ma soprattutto nella periferia di Santa Giusta, insistono aree con erbacce, sterpaglia, canneti non puliti da anni (come da considerazioni fatte dai cittadini di Santa Giusta); che per l’incuria e il menefreghismo della poca cura dei propri terreni non si può rischiare di perdere una casa fatta con i sacrifici di una vita.Tutto ciò pemesso, a tutela della salute, dell’igiene e della incolumità dei cittadini si chiede all’amministrazione comunale che venga effettuato un controllo di tutte le aree incolte, al fine di avviare le procedure di diffida per i terreni di proprietà privata ma, soprattutto, di provvedere alla pulizia delle aree di proprietà comunale”. In chiusura del documento Jens Garau, dopo aver dichiarato che con l’interrogazione e non intende andare contro l’amministrazione comunale di Santa Giusta, chiede che tutti i residenti della nella via Luigi Garau si adoperino per una più attenta vigilanza e il pieno rispetto dell’ordinanza del sindaco del giugno scorso.
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