Ott 30

Sondaggi. Italia spaccata in tre: al Nord centrodestra, al Sud M5S, al Pd solo regioni rosse. Non c’è maggioranza.

L’Italia è spaccata in tre non solo politicamente, ma anche geograficamente. Il Nord è tornato quasi completamente in mano al centrodestra e il successo dei referendum autonomisti, in particolare in Veneto, lo anticipa.

Il Sud sta scivolando piano piano in gran parte in mano al Movimento Cinque Stelle. Alle forze di centrosinistra e in particolare al Pd restano solo le Regioni rosse: Emilia Romagna, Toscana e Umbria. L’elaborazione è di Ipsos, l’istituto guidato da Nando Pagnoncelli, ed è stata pubblicata dal Corriere della Sera.

Un sondaggio che registra almeno altre due tendenze. La prima: l’avanzata del centrodestra che in 5 mesi guadagna 6 punti (e 10 seggi) e l’arretramento dei partiti più grandi, Pd e M5s, che nello stesso periodo perdono rispettivamente 5 e 3 punti. Secondo aspetto: per effetto del Rosatellum, il Pd a sorpresa oggi prenderebbe molti meno seggi dei Cinquestelle anche nella parte uninominale, che finora sembrava un punto debole del M5s perché ha spesso candidati poco riconoscibili (un fenomeno che secondo Pagnoncelli è attenuato dal divieto di voto disgiunto).

L’avanzata del centrodestra, il calo di Pd e M5s
Il dettaglio delle forze politiche dice che il primo partito resta il M5s, nonostante una flessione costante dall’inizio di giugno ad oggi, dal 30,6 al 27,5 di oggi. Subito dietro viene il Pd che si ferma al 25,5, con un crollo di quasi un punto e mezzo dal 21 luglio e di 5 puni rispetto al 26 maggio. Pagnoncelli spiega che l’iniziale stabilità del partito nei consensi era dovuta allo stile del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ma poi la mancanza di punti di riferimento e anche alcune tensioni o passi falsi hanno provocato un “progressivo allontanamento degli elettori”. Tra gli esempi che fa il sociologo anche lo slittamento dello ius soli, oltre allo scontro sul governatore della Banca d’Italia.

L’exploit è invece quello di Alternativa Popolare che dopo mesi di depressione risale oltre la soglia di sbarramento e si ferma al 3,1.  I partiti che crescono sono senza dubbio a destra. Forza Italia aumenta di quasi 3 punti in 5 mesi, dal 13,2 di fine maggio al 16,1 di oggi. In questo modo è compiuto un nuovo sorpasso con la Lega Nord, che si assesta al 15,2 con un incremento di 2,8 punti percentuali sempre rispetto alla fine di maggio. Stabili invece i Fratelli d’Italia, che erano al 4,6 e ora sono al 4,5. La sinistra, infine. Dopo una crescita anche significativa durante l’estate che l’aveva portato a sfiorare il 4 per cento, l’Mdp torna sotto al 3 (2,8), mentre torna a crescere Sinistra Italiana al 2,6.

Secondo un’osservazione superficiale, dunque, M5s e Pd perdono insieme circa 8 punti che vengono però riassorbiti quasi per intero dal centrodestra, inteso per estensione:  1 punto lo prende Ap (probabilmente si tratta di elettori che oscillano tra Alfano e Renzi), quasi 3 punti li prende la Lega Nord e altri 3 punti li prende Forza Italia.

Le forze in Parlamento
Con queste cifre il Rosatellum dà 248 seggi al centrodestra, 178 al M5s, 162 al centrosinistra (inteso come Pd e Ap), 25 alla Sinistra, e i restanti 4 ad altre forze politiche minori. Nel centrodestra 109 deputati sarebbero eletti con il maggioritario uninominale (cioè i collegi dove chi arriva primo prende tutto), mentre nel proporzionale Forza Italia conquisterebbe 63 eletti, la Lega 59, Fratelli d’Italia 17. I Cinquestelle a Montecitorio raccoglierebbero 71 parlamentari con l’uninominale, più altri 107 con i listini del proporzionale. Nel centrosinistra il Pd prenderebbe 100 seggi dal proporzionale, mentre Ap 11; nell’uninominale metterebbero insieme solo 51 deputati. I 25 parlamenti della Sinistra sarebbero tutti dal proporzionale.

Nord alle destre, Sud ai Cinquestelle
L’analisi sui collegi uninominali è stata effettuata da Ipsos sulla base di oltre 55mila interviste, quindi molto larga, ma – precisa Pagnoncelli – in assenza delle candidature vere e proprie che potrebbero cambiare di molto l’equilibrio. Al Nord il Pd secondo Ipsos conquisterebbe 9 seggi su 91, un risultato già emerso in altri sondaggi e simulazioni, anche tra quelle in mano ai parlamentari democratici. Il centrodestra non farebbe proprio cappotto ma poco ci manca: sugli stessi 91, infatti, 71 sarebbero di candidati di Fratelli d’Italia, Forza Italia e soprattutto Lega. Oltre al Trentino, le uniche due Regioni in cui il centrosinistra sarebbe la prima forza, nella parte maggioritaria sarebbero Toscana e Emilia Romagna. Al Sud, invece, soffierebbe il vento dei Cinquestelle. Il Movimento nelle Regioni del Sud raccoglierebbe 48 seggi su 78. In particolare il successo sarebbe conclamato in Sicilia (15 su 19), Puglia (11 su 15), Campania (11 su 22) e Sardegna (4 su 6).

La maggioranza che non c’è
Fatti tutti questi ragionamenti, ciò che resta è che anche in questa nuova simulazione ciò che manca è una maggioranza, una qualsiasi. Detto che al centrodestra mancherebbero 70 voti per superare la sufficienza dei 316, non rimane che fare il solito calcolo sulle larghe intese. Ma anche in questo caso la matematica non sostiene nessuna volontà politica: i 162 deputati di Pd e Ap insieme ai 63 di Forza Italia metterebbero insieme 215 parlamentari. Anche se ipotizzassimo – con uno slancio di generosità – che dei 109 deputati conquistati dal centrodestra nella parte maggioritaria metà fossero berlusconiani, si arriverebbe a circa 260-270 deputati pronti alla grande coalizione. Per arrivare a 315 però la strada sarebbe ancora molto lunga. (da www.ilfattoquotidiano.it).

Oristano si piazza al decimo posto tra le città italiane con le migliori performance ambientali, con un punteggio percentuale di 64,3%. Nuoro è 36esima con il 55,8%, mentre per trovare Cagliari e Sassari bisogna scendere sino alla posizione 52 e 53, con entrambi i capoluoghi poco sopra il 50%. E’ quanto emerge dalla classifica di Legambiente “Ecosistema Urbano 2017”, presentata a Milano e pubblicata su “Il Sole 24 Ore”. Il monitoraggio dei 104 capoluoghi di provincia si basa su diversi fattori analizzati, dall’ambiente ai trasporti. In particolare, per quanto riguarda la qualità dell’aria, al primo posto in assoluto si piazza Nuoro con valori medi di Pm10 che sono i più bassi d’Italia (12 mg/mc), seguita da Sassari in ottava posizione, da Oristano al 32° posto, e da Cagliari al 50° con 24,5 mg/mc. I capoluoghi sardi si piazzano bene anche nelle classifiche sul superamento dei limiti di biossido di azoto e di ozono. Nel primo caso, il primo posto è ad appannaggio di Oristano, nel secondo di Nuoro. Criticità si riscontrano, invece, sul fronte delle perdite idriche: le città sarde sono agli ultimi posti, mentre risalgono la classifica dei più bassi consumi pro capite, con l’unico neo di Cagliari che si piazza solo in 61esima posizione. A macchia di leopardo, l’installazione di pannelli solari sugli edifici pubblici: Oristano quinta, Cagliari 33esima, Sassari al 61° posto, e Nuoro fanalino di coda. Stesso discorso per i rifiuti: Nuoro al secondo posto è il capoluogo sardo più virtuoso dell’Isola per produzione annua di rifiuti (369,5 kg per abitante all’anno), Oristano trentesima, Sassari in 45esima posizione, e Cagliari 76esima. Sul fronte del riciclo, ai primi posti si trova Oristano (ottava) mentre nelle ultime posizioni è Cagliari (84esima). Infine la mobilità: il tasso di motorizzazione (auto ogni 100 abitanti) resta alto in tutti e quattro i capoluoghi, con Oristano e Nuoro maglia nera in Sardegna; Sassari è la peggiore per numero di sinistri stradali; mentre l’indice di ciclabilità premia Cagliari, anche se solo al 52° posto; il capoluogo sardo scala, invece, la classifica nei percorsi pedonali salendo al 14° posto e lasciando Oristano all’ultimo.

Questa mattina il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello di Aces Italia, Vincenzo Lupatelli, hanno consegnato al sindaco, Andrea Lutzu, e all’assessore allo Sport, Francesco Pinna, la targa con la quale Oristano si candida ufficialmente al titolo di “Città europea dello sport 2019”. La cerimonia, organizzata da Aces (la Federazione delle Capitali e delle città europee dello sport) e dal Comitato olimpico nazionale, si è svolta a Roma, presso il Salone d’Onore del Coni, al Foro Italico, in concomitanza con la consegna delle “Ciotole della benemerenza dello sport europeo” ad atleti e dirigenti dello sport del nostro Paese. I premi di Capitale, Città, Comunità e Comuni Europei dello Sport dal 2001 sono assegnati da Aces Europe, associazione non profit con sede a Bruxelles. L’assegnazione dei riconoscimenti avviene secondo i principi di responsabilità e di etica, nella consapevolezza che lo sport è un fattore di integrazione nella società, il miglioramento della qualità della vita e la salute di chi lo pratica. Il Gran Gala Aces Europe Awards si terrà il 6 dicembre al Parlamento Europeo di Bruxelles. Alla presenza delle massime istituzioni europee saranno consegnate le Bandiere ufficiali dei comuni che in tutta Europa avranno ottenuto il titolo di Città/Comune/Comunità Europea dello Sport 2018, e sarà premiata con la Bandiera Gialla la Miglior Città Europea dello Sport 2017.

“La candidatura di Città europea dello sport, frutto di una felice intuizione della passata amministrazione, ci inorgoglisce – hanno detto il sindaco Lutzu e l’assessore Pinna -. Come tutte le città che hanno superato la selezione e sono in lizza per il titolo (Mantova, Livorno e Vercelli), ci sentiamo ancor più responsabilizzati a fare tutto il possibile perché Oristano sappia meritare la fiducia concessa dal comitato che ha vagliato tutte le candidature. Siamo impegnati a rendere pienamente sicure e fruibili le nostre strutture sportive e, al contempo, di favorirne una corretta e produttiva gestione. Il Centro sportivo di Sa Rodia, con l’impianto federale gestito dalla Figc, la nuova piscina e il nuovo Palasport sono destinati a diventare, nel giro di qualche mese, il cuore pulsante delle molteplici attività che saranno realizzate per dare gambe al riconoscimento ottenuto oggi”.

Si è tenuta recentemente, a Ghilarza, l’assemblea regionale di Articolo Uno – Mdp. Dopo l’introduzione del consigliere regionale, Daniele Cocco, e i saluti per il comune di Ghilarza dell’assessore Filomena Deriu, è intervenuto l’assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena, che ha fatto una sintesi degli ultimi mesi di mandato. Dessena ha illustrato il progetto contro la dispersione scolastica, il bando sui siti archeologici (per il quale sono stati stanziati 16 milioni per le cooperative culturali), i finanziamenti previsti per le associazioni che organizzano spettacoli dal vivo, e ha poi fatto una dettagliata analisi delle leggi sulla pubblica istruzione. All’assemblea è intervenuto anche l’ex deputato Raffaele Manca, che ha posto l’accento sulla necessità di affrontare con urgenza i problemi e dare risposte precise ai territori, ha inoltre analizzato la riforma degli enti locali che, a suo dire, potrebbe andare a discapito delle zone interne. Nel dibattito hanno preso la parola anche Giuseppe Antonio Orunesu (Olbia), il vicesindaco di Arbus Michele Schirru e il consigliere regionale Eugenio Lai. All’assemblea era presente, fra gli altri, il deputato Michele Piras, che ha sottolineato come sia necessario ridare ai sardi la speranza di un futuro migliore.

Creare un modello uniforme e omogeneo in ambito regionale per la presa in carico del paziente affetto da tumore della prostata. E’ questo l’obiettivo del convegno “Integrazione tra ospedale e territorio: curare e prendersi cura del paziente con la neoplasia prostatica”, in programma sabato 4 novembre, alle 8.30, all’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano. L’evento, organizzato dall’unità di Urologia dell’ospedale San Martino di Oristano diretta da Vincenzo Pecoraro, è rivolto a medici chirurghi appartenenti alle discipline di oncologia, radioterapia, urologia, anatomia patologica, medicina nucleare, radiodiagnostica, medicina generale, infermieri, e tecnici sanitari di radiologia medica.  “Il carcinoma della prostata rappresenta attualmente la neoplasia solida più frequente nel sesso maschile ed è la seconda causa di morte per tumore nel maschio, seconda solamente alla neoplasia polmonare”, ha spiegato Alessandro Mattana, responsabile scientifico dell’evento. Nel trattamento della malattia, diverse sono le figure professionali coinvolte nella presa in carico del paziente (medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, ospedalieri e universitari), e spesso lo fanno in maniera non coordinata. Perciò è necessario superare un modello basato sulla gestione individuale del paziente da parte del singolo medico, in favore di forme più integrate di organizzazione, che consentano una adeguata risposta ai bisogni di salute dei cittadini. Ciò che si propone il corso, che vedrà seduti al tavolo dei relatori i più autorevoli esperti del settore, è di fornire un modello operativo uniforme rispetto alla gestione del paziente affetto da neoplasia prostatica, e di definire la corretta indicazione e l’efficacia di tutte le principali tecniche diagnostiche e terapeutiche attualmente disponibili nei diversi centri della Sardegna, con una attenzione particolare alle nuove tecnologie e alle più recenti opzioni di cura, in maniera tale che sia possibile costruire un percorso unitario e completo in ambito regionale.

E’ stata rinviata, a lunedì 6 novembre, l’udienza preliminare che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per 44 imputati dell’inchiesta di “Sindacopoli”. Il rinvio è stato deciso dal giudice Elisa Marras, a seguito delle eccezioni preliminari, per difetto di notifica, presentate dai difensori di alcuni imputati. In aula, questa mattina, non era presente nessuno degli imputati di spicco coinvolti nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Oristano e dei Carabinieri della Compagnia di Tonara, che avevano scoperto l’esistenza di una “squadra” capace di controllare appalti pubblici e assegnazioni di incarichi professionali, in particolare nel Centro Sardegna, con diramazioni nel Cagliaritano, nel Sassarese e nel Sulcis. A capo della “squadra”, gli investigatori e la Procura della Repubblica di Oristano avevano indicato l’ingegnere di Desulo, con studio a Cagliari, Tore Pinna.

Martedì 31 ottobre torna in 62 città italiane, compresa Oristano, la Giornata Nazionale del Trekking Urbano. L’iniziativa è dell’assessorato alla Cultura del comune di Oristano, con la collaborazione della Fondazione Sa Sartiglia. La XIV Giornata Nazionale del Trekking Urbano rientra tra gli eventi dell’Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo, promosso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Per conoscere gli itinerari delle 62 città è possibile consultare il sito www.trekkingurbano.info, la Pagina Facebook, il Profilo Twitter e Instagram del Trekking Urbano. Il percorso di Oristano è di 5 km e il tempo di percorrenza previsto è di circa 2 ore. Appuntamento alle 15.30 in piazza Manno; partenza ore 16.

Caldarroste e vernaccia a gogò costituiscono il menù della “Castagnata in su Brugu”, organizzata dal Circolo della parrocchia di Sant’Efisiso, a Oristano. Per l’appuntamento di martedì 31 ottobre, alle 18.30, nella piccola piazza davanti al salone parrocchiale sono pronti ad accogliere i tantissimi visitatori circa 70 chili di castagne e litri e litri di vernaccia. Il tutto rallegrato, come nelle migliori tradizioni locali, dalla musica sarda.

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