L’ex sindaco di Borore, Salvatore Ghisu, è stato rinviato a giudizio dalla Gup del Tribunale di Oristano, Elisa Marras, assieme ad altri dodici imputati, molti dei quali amministratori comunali e tecnici di centri dell’Oristanese, che non hanno chiesto riti alternativi.
Dovranno comparire davanti ai giudici del Tribunale di Oristano il 15 maggio 2018, per essere processati, nell’ambito della maxi inchiesta denominata Hazzard, sulla presunta spartizione di appalti e incarichi professionali in Sardegna.
Tutti sono accusati, a vario titolo, di peculato, falso materiale e falso ideologico, dopo l’indagine-bis su Sindacopoli, l’inchiesta con cui la magistratura aveva scoperchiato un giro di appalti truccati e mazzette in mezza Sardegna.
A conclusione del rito abbreviato, il Gup ha poi condannato, a 4 mesi di reclusione ciascuno, Gianni Nieddu e Renato Deriu, mentre Antonella Cossu ha chiuso il procedimento patteggiando 4 mesi con pena sospesa.
Oltre all’ex sindaco di Borore, andranno a dibattimento, la prossima primavera, il suo vice Antonio Contini; l’allora primo cittadino di Noragugume, geometra Michele Corda; Giuseppe Mura; il sindaco di Nughedu, Francesco Mura; Paolo Pirri; Maurizio Cherchi; Stefano Maoddi; Mariangela Rita Sias; Luciano Fenudi; Mario Uda e Elio Cuscusa. Con Ghisu (assistito dall’avvocato Gianfranco Siuni), era finito agli arresti domiciliari anche Michele Corda, già presidente del Consorzio industriale di Nuoro, difeso dall’avvocato Massimiliano Ravenna.
Una manovra di retromarcia con l’auto, poi la tragedia: una donna di 70 anni, Filomena Pes, è morta all’ospedale di Nuoro, dopo un incidente la cui dinamica è ancora tutta da chiarire. Secondo una prima ricostruzione, l’anziana sarebbe stata urtata dalla macchina del marito, Antonio Miscali, 72 anni, ex geometra del comune di Bidonì, mentre era impegnato in una retromarcia davanti all’abitazione della coppia, in via Sicilia, a Ghilarza. All’arrivo dei soccorritori la donna è apparsa subito grave. Trasportata all’ospedale San Francesco di Nuoro è, infatti, morta poco dopo il ricovero. Sul fatto indagano i Carabinieri di Ghilarza.
In quest’ultimo periodo tantissimi articoli “made in China” sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza in mezza Sardegna, e anche la provincia di Oristano non fa eccezione. Le fiamme gialle oristanesi hanno segnalato alla Camera di Commercio di Oristano un cinese di 44 anni, residente a Cagliari (che rischia una sanzione di 35 euro), titolare del negozio di casalinghi, giocattoli, materiale elettrico e tanti altri articoli vari, dove sono stati sequestrati oltre duemila oggetti “made in China”, ritenuti poco sicuri e privi delle indicazioni a tutela dei consumatori previste dalla legge.
Un’intera mattinata dedicata all’inclusione sociale, quella che si terrà mercoledì 20 dicembre all’Istituto De Castro di Terralba, grazie alla collaborazione fra scuola, Ats-Assl di Oristano e compagnia teatrale Cada Die. Alle 10.30, il sipario si aprirà sullo spettacolo diretto da Sandro Mascia e Mario Madeddu “Car’amore”, esito scenico del laboratorio teatrale “Migranti”. Il laboratorio, avviato circa dieci anni dalla Asl di Oristano, è oggi un progetto consolidato, che ha permesso di creare un vero gruppo teatro all’interno dei Centri di salute mentale della provincia, coinvolgendo persone normodotate (operatori dei Csm e volontari) e soggetti con disagio psichico, per cui il teatro è inteso come terapia e strumento per uscire dall’isolamento. Al termine dello spettacolo, alle 11.45, sarà la volta del dibattito “Una scuola di migranti per l’inclusione”, in cui si intersecheranno i temi della salute mentale e del fenomeno migratorio, due realtà che, in modo differente, vivono un processo di emarginazione sociale. A prendere la parola saranno il dirigente del De Castro, Pino Tilocca; il direttore del Dipartimento di salute mentale della Ats-Assl Oristano, Gianfranco Pitzalis; il responsabile del progetto teatrale Migranti, Sandro Mascia; e il presidente regionale della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) AlfioDesogus.
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