I Sardi, “una popolazione indigena arretrata e abbastanza disinteressata…”?
Primavera 1882: in una tranquilla serata parigina, alla Societé d’Anthropologie in rue de l’Ecole de Medicine, molti dotti uomini di scienza francesi si diedero convegno per discutere sulle popolazioni sarde, osservate con la lente d’ingrandimento della nascente scienza antropologica ed etnografica.
Il relatore, dott. D’Hercourt, un luminare dell’epoca, doveva presentare i risultati di un suo viaggio scientifico fatto in Sardegna con tanto di misurazioni antropometriche (in particolare dei crani!) e fotografie di dettaglio. La conclusione a cui l’illustre ricercatore era giunto faceva dei Sardi una razza intelligente.
Ma queste sue conclusioni “scientifiche” non sono accolte da un altro importante scienziato, presente alla riunione, il dott. Charles Letourneau. Costui, citando studi di alcuni “dottori” italiani – mi pare di ricordare il fiorentino Zannetti della scuola di Mantegazza – su un rimpicciolimento dei “crani sardi” rispetto all’epoca romana, conclude esattamente l’opposto, mettendoci al livello delle società primitive. La prova – sostiene lo scienziato francese – sta nel fatto che la Sardegna non ha mai prodotto né un uomo illustre e neppure uno eminente (in effetti GT non era ancora nato). Di lì a poco, fattori considerati caratteristici e peculiari, come la dolicocefalia e la prevalenza di sangue semitico, ci avrebbero fatto includere anche tra le razze cosiddette “delinquenti”.
Ottocento? Acqua passata?
Pochi giorni fa su facebook, uno dei pilastri della cultura contemporanea, è apparso un post – giustamente – molto critico nei confronti di un passaggio estratto dalla voce “Fenici” della Treccani per ragazzi: “… L’espansione cartaginese in Sardegna non incontrò forti ostacoli da parte di una popolazione indigena arretrata e abbastanza disinteressata alle ambizioni commerciali dei Fenici”.
Ora, qui ci troviamo di fronte al frequente caso di un eccesso di sintesi che – come purtroppo usa fare anche la politica – sembra nascondere e/o distorcere fatti e accadimenti – come dire? – “scomodi”. L’irradiazione territoriale fenico-punica, di cui qui si parla, fu un processo sicuramente molto lungo e altrettanto sicuramente molto contrastato, che vide i Cartaginesi subire diverse sconfitte e battute d’arresto. Gli stessi trattati romano-cartaginesi del 509 e del 348 mettono ben in luce una chiara evoluzione nel controllo punico sull’isola; controllo che peraltro non fu mai totale.
Ecco forse perché l’autrice del post, Giusy Porcu, giunge a scrivere: “La mitopoiesi dello stato colonizzatore si vede anche in queste cose …”. In effetti, se non per fini altri, come si fa a ridurre secoli di storia di un popolo e di una terra a poche antistoriche parole: “una popolazione indigena arretrata e abbastanza disinteressata …”!?
Ma quel che colpisce maggiormente – e negativamente! – è proprio la scelta dei vocaboli. In particolare risaltano i due aggettivi “arretrata” e “disinteressata” – quest’ultimo pure rinforzato dall’avverbio “abbastanza” -, che davvero sembrano voler riprodurre un’immagine di gente rassegnata perché – consapevolmente? – inferiore, o, per dirla alla sarda, di “fattusu e lassausu”, che, per vivere, hanno bisogno quantomeno dell’ “amministratore di sostegno”, per usare un termine giuridico.
Uno stigma che, a prescindere da come la si pensi ideologicamente o politicamente, rappresenta perfettamente quell’irritante, sgradevole quanto irrazionale argomento da molti Sardi utilizzato ogni qualvolta si affronta il tema dell’autonomia sarda: da soli non ce la facciamo, non possiamo farcela! L’orgoglio di avere e di far (ri)conoscere la propria storia nonché la forza che discende da una propria identità e da un forte sentimento di appartenenza sono fondamentali per diventare adulti, sia se si sceglie la “casa singola” sia qualora si opti per il “condominio”. (Adriano Sitzia, appunti oristanesi.wordpress.com).
Movimenti e partiti indipendentisti sono già al lavoro in vista delle regionali del 2019. Dopo il fallimento di un accordo elettorale con il Pd, in vista delle politiche del 4 marzo, il Partito dei Sardi ha incontrato una delegazione di ProgReS (Progetu Repùblica). Entrambe le parti, rappresentate dai segretari Paolo Maninchedda e Gianluca Collu, hanno convenuto sulla necessità di avviare una convergenza verso la costruzione di un blocco nazionale che accolga i maggiori soggetti politici sardi. Su posizioni simili anche il movimento Fortza Paris. “Consideriamo valide le opzioni per una presenza alle prossime regionali, in un progetto di concretezza e reali possibilità di un governo della regione autorevole e pregno di sardità”, ha dichiarato il suo presidente Gianfranco Scalas. “In queste giornate di isteria generale per le elezioni politiche, Fortza Paris ha tenuto un silente atteggiamento: non abbiamo gradito l’evoluzione delle compravendite da mercatino rionale. Crediamo – ha chiarito Scalas – in un progetto di dignità per la Sardegna, con un programma di cose importanti per i sardi, che abbiamo messo sul tavolo e sono state recepite da alcuni partiti”. Scalas ha poi ribadito che “non si può andare contro i valori del nostro statuto, alleandoci con chi, nei fatti e nelle parole, è palesemente all’opposto. Prenderemo una decisione chiara e nel rispetto dei nostri amici e dei nostri valori. Certo non siamo in vendita per poltrone”.
C’era anche Christian Solinas, il segretario nazionale del Psd’Az, alla convention organizzata dalla Lega, a Cagliari, con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Non c’è niente di ufficiale, ma l’accordo tra la Lega e i Sardisti potrebbe essere annunciato presto. Ci sarebbero solo alcuni dettagli da definire, che hanno a che vedere con la garanzia del rispetto dei punti programmatici messi sul tavolo dai Quattro Mori. In ogni caso, non è detto che il simbolo sardista comparirà nel contrassegno elettorale della Lega di Matteo Salvini. Sarebbe sicuro, invece, un posto in Parlamento, con almeno un candidato sardista anche in un collegio sicuro fuori dall’Isola. “Ho un rapporto ormai storico con il Partito Sardo d’Azione – ha detto Zaia – sono dei bravi ragazzi con cui abbiamo avuto sempre un buon feeling, ma sarà Matteo Salvini a comunicare se eventualmente si troverà un accordo. Certo è che la Lega sarà in Sardegna, anzi crede nella sfida di quest’Isola, che ha bisogno di avere più risposte e si schiera dalla parte del popolo sardo”. Alla domanda se gli farebbe piacere vedere il simbolo dei Quattro Mori anche in Veneto, Zaia ha risposto: “A noi ci si apre sempre il cuore quando c’è autonomismo, federalismo e voglia di difendere il proprio popolo, poi quando veniamo in Sardegna ci ricordiamo che c’è un pezzo di Veneto, ad Arborea, dove si parla ancora il veneto. La Sardegna ha bisogno di essere meno isola, meno isolata rispetto alle partite comunitarie. L’’isola ha bisogno di collegamenti navali e aeroportuali e si merita un’autonomia vera, più aggressiva, in modo da rilanciare il turismo. Io vengo da una Regione che è la prima in Italia per presenze 75 milioni) e il fatturato dell’industria turismo è di 17 miliardi di euro, eppure non abbiamo le coste della Sardegna”. E questo, gli hanno fatto notare i giornalisti, la Sardegna abbia già l’Autonomia speciale: “E’ sancita dalla Costituzione – ha risposto Zaia – e credo che nell’ottica di una revisione della Costituzione si possa ambire di più. Einaudi diceva “Ad ognuno dobbiamo dare l’autonomia che gli spetta. Infatti non è un caso che anche i veneti abbiano avuto il coraggio di fare un referendum e di andare a votare in 2,4 milioni”. Sul referendum consultivo per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, che si terrà a ottobre in Sardegna, il governatore veneto ha sostenuto: “Ben venga sentire i cittadini. La Sardegna non può essere un interruttore on-off, l’accendi da primavera a ottobre, e si va sui rotocalchi dove si parla di spiaggia e di mare, e poi spegni la luce per sei mesi. Questa è una terra che ha un’agricoltura fantastica con potenzialità uniche e va valorizzata”. Appena arrivato a Cagliari, Zaia ha anche incontrato una delegazione di allevatori che gli hanno parlato dei ritardi, addirittura fino a due anni e mezzo, nei pagamenti comunitari da parte di Agea. L’esponente della Lega ha detto che darà pieno appoggio alla loro iniziativa per intraprendere una class action.
La direzione della Ats-Assl di Oristano, pur consapevole che le disposizioni regionali in materia di riorganizzazione della rete vaccinale richiedono dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi necessari all’accreditamento dei centri vaccinali, nelle more della riorganizzazione generale dell’Azienda per la Tutela della Salute ed al fine di trovare una soluzione idonea, sentite le comunità locali interessate, sospende il provvedimento di chiusura degli ambulatori di Igiene e sanità pubblica adottato nei giorni scorsi dal direttore del Servizio di Igiene pubblica. Nell’attesa di una complessiva rivisitazione della rete vaccinale, resterà quindi invariato il numero dei centri vaccinali attualmente presenti sul territorio.
Nuove assunzioni in Rai per giovani tecnici da inserire nell’azienda con contratto di apprendistato professionalizzante. La Rai prevede la selezione di 50 risorse da inserire nell’area tecnico-produttiva. In particolare, 10 giovani laureati in qualità di tecnici e tecnici ICT, e ben 40 giovani diplomati in qualità di Tecnici, Tecnici della Produzione, Tecnici ICT. I Tecnici ICT sono coinvolti nel ciclo completo di produzione del servizio ICT per il cliente, ovvero nell’ ideazione, progettazione, realizzazione, collaudo, formazione all’utilizzo del servizio, esercizio ed evoluzione del servizio. La ricerca è rivolta a candidati in possesso dei seguenti requisiti: cittadinanza italiana o europea, oppure di Paesi non appartenenti all’Unione Europea, purché regolare permesso di soggiorno in Italia; compresa tra i 18 e i 29 anni; titolo di studio: Laurea Magistrale o Laurea Specialistica in Ingegneria Elettronica, Informatica o delle Telecomunicazioni; patente di guida automobilistica di categoria B. Selezione 40 tecnici diplomati Tecnici: si occupano di pianificazione, sviluppo e gestione dell’attività di progettazione, della installazione, esercizio e manutenzione degli impianti ed apparecchiature anche tecnologicamente innovativi. Provvedono anche alla introduzione in azienda delle nuove tecnologie ed alla identificazione e/o proposta di nuove opportunità di business derivanti dall’utilizzo delle medesime. Tecnici della Produzione: si occupano della realizzazione, installazione e manutenzione degli impianti e apparecchiature anche tecnologicamente innovativi (quali apparati di registrazione, ripresa e trasmissione in standard digitale, apparati telematici di collegamento a reti e sistemi di reti, etc.), della regolazione e dell’esercizio di apparati e apparecchiature tecniche e del montaggio di prodotti; operano direttamente alla realizzazione di produzioni radio televisive per l’impostazione dei programmi, la scelta e l’impiego dei mezzi e per gli aspetti artistici. Svolgono anche la funzione di tecnico della trasmissione, come responsabile della qualità tecnica del prodotto e si occupano di tutte le operazioni relative alla realizzazione e messa in onda di produzioni. Prove d’esame: per tutti i profili, è prevista una fase iniziale di preselezione e una successiva valutazione orale. Ma vediamo nel dettaglio su cosa verteranno i test. Selezione tecnici laureati: Test scritto a risposta multipla con domande di cultura generale ein merito alle conoscenze specifiche richieste dal ruolo (informatica, telecomunicazioni, elettronica), abilità generali, attitudini specifiche e conoscenza della lingua inglese. Colloquio tecnico e colloquio conoscitivo-motivazionale per la verifica delle conoscenze e delle competenze tecnico professionali possedute, con valutazione del cv. Selezione tecnici diplomati: Test scritto a risposta multipla con domande di cultura generale e in merito alle conoscenze specifiche richieste dal ruolo (elettronica, elettrotecnica, informatica, termotecnica, tecniche di produzione radiofonica e televisiva, teorie e tecniche del linguaggio radiotelevisivo, ottica, audio, montaggio, grafica), abilità generali, attitudini specifiche e conoscenza della lingua inglese. Colloquio tecnico e colloquio conoscitivo-motivazionale per la verifica delle conoscenze e delle competenze tecnico professionali possedute, con valutazione del cv. Come candidarsi Per entrambe le selezioni, la domanda di partecipazione deve essere inviata entro le ore 12 del 31 gennaio 2018. Per farlo, è necessario effettuare la registrazione alla pagina “Rai lavora con noi” e compilare il form reso disponibile, e inviare tutta la documentazione richiesta, tra cui curriculum vitae in formato europeo aggiornato e con fotografia , da inviare in formato pdf.
5 comments
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in realtà eravamo una civiltà superiore ma ciò da fastidio!
Molti padri nobili del Psd’Az si staranno rigirando nella tomba, dopo l’accordo dei 4 mori con la Lega di Salvini. La decisione del Psd’Az dimostra che il detto “Franza o Spagna purchè se magna” è attualissimo!
Per i partiti che si definiscono indipendentisti ma che senza ritegno governano insieme ai partiti italiani ‘game over’. Dopo che nessuno li ha voluti come alleati per le politiche, come ‘la volpe e l’uva’ hanno detto che è meglio puntare alle regionali. La verita è che questi piccoli movimenti, che cercano soltanto qualche posticino alla Regione, vivono sulle fiammate dei loro piccoli leaders e per questo hanno poco seguito e non contano nulla.
E’ tragicomico, triste e pericoloso che ancora oggi certi intellettualoidi locali, ignoranti di quello che i Falsi d’Arborea hanno definitivamente sancito, credano ancora oggi che la cultura di Oristano poggi sulle natiche di Eleonora. Purtroppo non e’ cosi’ e la cancellatura di Oristano “capitale” (niente meno)! della cultura lo dimostra.
Ciccittu Masala avrebbe definito i Quattro Bendati canisi de strexiu.