Matilde Carta è la “Camelia 2018”. Politiche: Anche a Oristano Pd in caduta libera.
Dopo Angela Solinas (2015), Gabriella Collu (2016) e Maria Teresa Mereu (2017), la “Camelia 2018” è stata assegnata a Matilde Carta.
La motivazione, resa nota dal Maiorale del Gremio del Cavaliere Infinito, Filippo Martinez, è stata questa: “Perché, come molte altre donne, da sempre ha contribuito e contribuisce dietro le quinte, con amore, a conservare la tradizione più intima, più sacra e più bella della Sartiglia”.
Il premio istituito da Filippo Martinez è il riconoscimento annuale a una donna per celebrare tutte le donne che vivono attivamente e appassionatamente i colori, i profumi, i suoni, i cerimoniali, le tensioni, la gioia e l’ebbrezza della Sartiglia.
La giuria – ha scritto in una nota il Maiorale del Gremio del Cavaliere Infinito – quest’anno ha voluto interpretare in modo radicale il senso profondo di questo premio. La scelta, infatti, è andata a una donna che, come molte altre, senza nemmeno sfiorare neanche occasionalmente le luci della ribalta, per una vita ha vissuto attivamente il senso del Sacro, che una tradizione radicata e coinvolgente come la Sartiglia custodisce. Non è stata Cavallerizza, non è stata Massaiedda, né Massaia Manna, non è stata Priorissa e, tanto meno, Componidori. Ha dato sempre la sua disponibilità disinteressata, in mille modi, per il bene della Sartiglia e della sua città. Le tracce poetiche della sua presenza coincidono con le rosette che, anno dopo anno, ha realizzato con fantasia ed eleganza.
Quando la giuria, senza alcun preavviso, si è recata a casa sua per annunciare la proclamazione, Matilde Carta, sorpresissima, si è schermita (“non me lo merito, ci sono molte altre donne che più di me meritano la Camelia”), e solo dopo un po’, quando le è stato spiegato il significato di questo riconoscimento, si è finalmente “rassegnata” e, con pudore e commozione, si è abbandonata ai ricordi. Ha raccontato l’ansia di quando le fu chiesto per la prima volta, e con urgenza, di preparare le rosette senza che sapesse da dove cominciare; di quando da bambina, come in un sogno, nella sua bella casa campidanese, si era celebrata la vestizione (a quei tempi quasi segreta); di quando il padre, che più volte era stato Oberaiu Majore, uscendo di casa salutava in segno di rispetto l’asta della bandiera; solo l’asta, perché, ci ha spiegato, il drappo di broccato veniva conservato religiosamente in un armadio. Storie delicate, che arrivano da altre ere; frutto di sensibilità sempre più rare in questi tempi in cui, quasi sempre, si antepone l’apparire all’essere.
La cerimonia di consegna del premio (una bellissima Camelia in ceramica, realizzata e donata, come ogni anno, dalla ceramista/giornalista Alessandra Raggio, accompagnata da una pergamena miniata dall’amanuense Gianni Uras) avverrà lunedì 12 febbraio, alle 20, presso l’auditorium San Domenico, in piazza Tre palme, a Oristano, nel corso del tradizionale incontro dei cori “Cantando a Carnevale – Omaggio a Sa Sartiglia”, organizzato dal Coro Maurizio Carta. A consegnare la Camelia 2018 sarà Enrico Fiori, mitico fondatore del Gruppo Folk Città di Oristano, già “maschera d’argento”, premiato recentemente dal Comune di Oristano e insignito, a Messina, del prestigioso titolo di “Padre del Folklore”.
Sandro Piras, 60 anni, siliese è il nuovo Banditore della Sartiglia. Secondo una nota della Fondazione Sa Sartiglia, a sceglierlo è stato il Cda della Pro Loco di Oristano, presieduto da Andrea Cossu. Piras, che ha partecipato alla Sartiglia intorno alla metà degli anni 70 e fino al 1988, quando ancora non aveva compiuto 18 anni, è un abile cavaliere che non ha perso la mano, nonostante i suoi trent’anni di inattività equestre. L’amore per gli animali è, comunque, sempre al primo posto nella sua vita. Oggi gestisce il canile di Silì. Il Banditore, o Araldo, ha il compito, nelle giornate della Sartiglia, di annunciare al popolo dell’imminente svolgimento della Giostra equestre: “….Amadu populu de Aristanis….ordinamus si fazzat una laudabile Giostra, ovvero Sartillia tra sos Donnos, Donnicellos, Lieros e Mannos Homines….” dice il testo, invitando tutta la popolazione ad assistervi e parlando in nome e per conto del Sindaco di Oristano, con tutti i suoi titoli nobiliari, eredità del Medioevo. Sul fronte organizzativo – si legge ancora nella nota della Fondazione – la Pro Loco di Oristano, è arrivata alla vigilia della Sartiglia con tutti i preparativi ormai a buon punto.
Domenica mattina con la Vestizione di Eleonora d’Arborea, quest’anno impersonata dalla scanese Enrica Dettori, si aprono i giochi. A seguire, il Bando, letto dal nuovo araldo Sandro Piras, per le vie e le piazze principali della città. Dopo la vestizione de su Componidori, il corteo storico, in parte organizzato con i costumi della Pro Loco, farà da apripista alla Sartiglia. I figuranti, che rievocano la corte di Eleonora d’Arborea, sfileranno in corteo dal punto della vestizione fino al luogo della Corsa alla stella e, successivamente, delle Pariglie, seguendo lo stesso percorso storico. La Pro Loco raccomanda, per coloro che vogliono sfilare nel corteo con un proprio costume, di effettuare una comunicazione, per questioni organizzative, dando il proprio nome e cognome presso la segreteria di via Ciutadella de Menorca.
C’è l’incognita delle Comunali 2017 nella sfida di Oristano per Montecitorio, il prossimo 4 marzo. E stiamo parlando ancora una volta di un collegio uninominale dove la partita è secca e il Rosatellum bis non prevede soglie di sbarramento: si aggiudica il seggio chi prende più voti, anche se lo scarto è di una sola preferenza. Nella città di Eleonora, tra quelle più popolose dell’Isola, si sono tenute infatti le Amministrative più recenti, a giugno dell’anno scorso, quando in corsa c’era anche la lista M5s. Al ballottaggio del 25 giugno, però, arrivarono il centrodestra guidato da Forza Italia, e che poi vinse con Andrea Lutzu, e la coalizione capeggiata dal Pd con l’ex assessora Maria Mobun. L’aspirante sindaca dei Cinque Stelle era Patrizia Cadau. Alle urne di otto mesi fa, il centrodestra chiuse il primo turno col 29,60 per cento, Pd e alleati raccolsero il 21,84, mentre M5s si fermò al 7,18. I numeri delle Politiche sono diversi: stando al sondaggio di Repubblica.it del 2 febbraio, in testa ci sono i Cinque Stelle col 34,61 per cento seguiti, a meno di un punto, dal centrodestra, a quota 33,41. Lo schieramento del Pd è dato al 23,35. Vero che alle Comunali si tende a scegliere la persona, mentre alle Politiche conta di più il voto di opinione. Tuttavia lo spirito delle circoscrizioni uninominali ricalca quello delle Amministrative, con un solo nome per partito o schieramento, in modo da spingere gli elettori a dare la preferenza in base al candidato e non seguendo necessariamente l’orientamento ideologico. Come in tutti i collegi uninominali della Sardegna, alle Politiche del prossimo 4 marzo,corrono in dieci. I Cinque Stelle hanno indicato il pastore e allevatore Luciano Cadeddu, uno dei ribattezzati “sardi famosi”. Il centrodestra ha puntato su Gianni Lampis, ex consigliere regionale dei Fratelli d’Italia, entrato e uscito dall’Aula in seguito alla girandola di ricorsi elettorali che tra il 2015 e il 2016 ha cambiato la composizione dell’Assemblea sarda. Per il centrosinistra corre Antonio Solinas, attuale consigliere regionale del Pd. Alle Comunali del 2016, non c’erano ancora i Leu che, invece, a queste Politiche fanno l’esordio elettorale, anche a Oristano, dove i Liberi e uguali hanno candidato Peppe Garau, ex sindaco di Sardara. Il Partito Comunista schiera Marina Fierini; il Partito del valore umano Pier Paolo Tuveri; Potere al popolo Michela Onnis; il Polo della famiglia Barbara Figus; Progetto Autodeterminatzione Gianfranco Sollai; Casapound Diana Maria Agus. Insomma, una sfida apertissima in una provincia che è sempre stata moderata e poco rivoluzionaria, a differenza della Barbagia, storicamente spostata a sinistra. Di certo, l’Oristanese è meno ‘ballerino’ del Sulcis che, come raccontato nei giorni da Sardinia Post, è il territorio che, elettoralmente, ha fatto segnare i maggiori spostamenti da un blocco politico all’altro. E spesso quasi in massa. (Alessandra Carta,www.sardiniapost.it).
Sette pannelli in ceramica sulla storia e la cultura della città abbelliscono l’ingresso del palazzo degli Scolopi, sede del comune di Oristano. Li hanno realizzati gli studenti del Liceo artistico “Carlo Contini”, e ora che sono patrimonio della città sono in esposizione negli androni del Municipio, grazie a un accordo tra la dirigenza scolastica e il comune di Oristano. “Si tratta di sette pannelli realizzati dagli studenti del corso di ceramica nel 2009/2010 – hanno precisato gli assessori alla Cultura e all’Artigianato, Massimiliano Sanna e Pupa Tarantini -. Già nel 2013 il consiglio comunale aveva approvato una mozione del consigliere Falconi per abbellire il centro cittadino con opere ceramiche. Oggi, grazie all’accordo con la dirigenza della scuola, rendiamo più accogliente il paalazzo degli Scolopi con opere ispirate ai simboli più importanti della città: da Eleonora d’Arborea alla Sartiglia, dalla storia Giudicale al rapporto della città con le autorità religiose”. Le sette opere sono intitolate: 1) Oristano e dintorni; 2) Due cavalieri con stendardo; 3) Eleonora e la sua corte; 4) Eleonora con l’Arcivescovo; 5-6) la “Sartiglia” di Oristano; 7) Oristano nel periodo giudicale. “Sono opere dall’alto valore culturale e artistico, che uniscono la tradizione ceramica della città ai simboli che più rappresentano la storia della nostra comunità. L’esposizione nella sede storica del Municipio è provvisoria e costituisce un tassello in più nell’opera di valorizzazione della nostra ceramica e della nostra storia che il comune di Oristano promuove da anni. A breve, le sette ceramiche troveranno sistemazione nelle vie e nelle piazze della città.
L’opera dedicata alla Sartiglia, un cavaliere su un cavallo, è stata realizzata con la tecnica del Tangram, un antichissimo “gioco” proveniente dalla Cina. Il Tangram consiste nella scomposizione di un quadrato in sette parti (moduli – figure geometriche), chiamate Tan: cinque triangoli rettangoli isosceli di cui due grandi, due piccoli e uno medio, un quadrato e un parallelogramma. Lo scopo è quello di creare delle immagini con tutte le sette forme a disposizione, né di più né di meno, senza sovrapporle anche parzialmente una sull’altra. L’idea di rappresentare la figura emblematica de su Componidori è venuta ad uno studente appassionato di Sartiglia che, partendo dal manifesto della Sartiglia del 2000, con Carlo Pau in sella al cavallo Saul che si impenna, ha lavorato alla realizzazione dell’opera. L’unico elemento aggiunto, estraneo al Tangram, è il cilindro, ma questa trasgressione è giustificata come elemento accessorio caratteristico de su Componidori, così come “su stoccu”. L’opera è stata realizzata dagli alunni della Classe III sezione B, indirizzo Design del legno e arredamento, e dagli alunni della Classe I sezione C, a cura del professor Pier Giorgio Meli.
Il comune di Oristano ha celebrato la “Giornata del ricordo” con una cerimonia in piazza Martiri delle Foibe. Il sindaco, Andrea Lutzu, ha deposto una composizione floreale in ricordo delle vittime delle foibe istriane. Insieme a lui, il prefetto Giuseppe Guetta e gli assessori Federica Pinna, Massimiliano Sanna, Riccardo Meli e Francesco Pinna, e i consiglieri Veronica Cabras, Antonio Iatalese e Luigi Mureddu. La “Giornata del ricordo” è stata istituita dal Parlamento nel 2004 “ per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra”. Tra le circa migliaia di vittime anche un centinaio di sardi. Altri Italiani (si parla di oltre 300 mila persone) si salvarono perché abbandonarono i territori e le loro proprietà per rifugiarsi in esilio nel nostro paese.
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