Chiesti dal Pm 8 anni di carcere per Mario Diana. Acqua di nuovo potabile a Oristano.
“Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell’imputato e che sia condannato a 8 anni di reclusione, con le pene accessorie”.
Una pena durissima quella richiesta dal Pm, Marco Cocco, che ha concluso così la sua requisitoria al processo nei confronti di Mario Diana, l’ex consigliere regionale imputato di peculato aggravato nell’ambito dell’inchiesta sull’uso dei fondi ai gruppi del consiglio regionale.
L’ex capogruppo di An e Pdl, presente in aula, ha ascoltato in silenzio la discussione del Pubblico ministero, che ha consegnato ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di cagliari una requisitoria scritta, prendendo poi la parola solo per formulare le richieste e discorrere sul comportamento processuale dell’imputato.
“La tesi di Diana – ha detto il Pm – è che fosse al centro di una gigantesca truffa da parte degli altri consiglieri regionali imputati”. A Diana, la Procura contesta spese illecite per circa 200 mila euro, che arrivano a 600 mila con il calcolo di quelle che avrebbe avallato per altri consiglieri del gruppo.
Dopo il Pm ha parlato il difensore di Diana, Pierluigi Concas, che ha fatto una lunga arringa, citando svariate sentenze che in Italia hanno mandato assolti altri politici accusati di peculato. Concas ha poi evidenziato che l’inchiesta avrebbe trasformato in testimoni dell’accusa alcune persone che, ad avviso del legale, sarebbero dovute essere indagate.
Il processo è stato rinviato al 22 giugno, e proseguirà con l’arringa del secondo difensore di Mario Diana, Massimo Delogu.
Le ultime analisi della Assl sui campioni d’acqua potabile a Oristano hanno stabilito che la situazione è tornata alla normalità. L’acqua della condotta oristanese è quindi nuovamente potabile. Si chiude così un periodo di emergenza causato dalle forti precipitazioni come non si vedevano da tempo. Il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, ha emanato un’ordinanza con cui viene annullata la precedente. “L’acqua delle condotte oristanesi – si legge in una nota del sindaco – può essere utilizzata nuovamente anche per scopi alimentari, in città e nelle frazioni interessate dal precedente divieto. Si è trattato di un’emergenza causata da eventi imprevedibili e comunque non controllabili. Il comune ha fatto la sua parte garantendo, dove possibile e di sua competenza, tutto il supporto necessario a scongiurare la chiusura di importanti servizi alla cittadinanza come, ad esempio, il servizio mensa scolastico. I disagi sono stati avvertiti dalla popolazione che ha dovuto cambiare i propri stili di vita adeguandosi, necessariamente, alla nuova situazione temporanea. L’emergenza ha fatto, inoltre, capire che l’acqua è un bene prezioso, anche se ce ne accorgiamo solo in momenti in cui, per vari motivi, non possiamo disporne come d’abitudine. Per questo motivo vorrei cogliere l’occasione per invitare tutti ad un consumo consapevole, contribuendo ad evitare gli sprechi, anche in assenza di emergenze che ci auguriamo non si ripetano”.
Alessandro Cester, il cavaliere della Sartiglia trovato positivo alla cocaina in occasione dei controlli antidoping eseguiti nel corso della giostra equestre che si è svolta a Oristano l’11 febbraio scorso, dovrà scontare una squalifica di quattro anni dalle competizioni sportive. La sentenza di condanna è stata pronunciata, a Roma, dalla prima sezione del Tribunale nazionale antidoping del Coni. I suoi difensori, avvocati Arianna Fiori e Ludovica Pau, hanno annunciato che presenteranno ricorso in Appello. Cester è stato giudicato dal Tribunale antidoping del Coni in quanto tesserato alla Federazione italiana sport equestri, come tutti i cavalieri che partecipano alla Sartiglia. Solo di recente l’associazione cavalieri ha deciso di trasformarsi da associazione sportiva in associazione culturale per evitare ulteriori polemiche e guai giudiziari. Intanto, si allungano i tempi per gli esami del Dna chiesti dalla Procura della Repubblica di Oristano per i cinque cavalieri della Sartiglia indagati per sostituzione di persona ai controlli antidoping della scorsa giostra equestre. I prelievi dei campioni da sottoporre all’esame erano previsti per oggi, ma uno solo dei cavalieri, Daniele Ferrari, aveva dato la propria disponibilità. Gli altri quattro (Gianluca Russo, Giuseppe Frau, Paolo Rosas e Roberto Pau) avevano invece fatto sapere che non si sarebbero presentati, perché avevano intenzione di chiedere al Gip, il giudice per le indagini preliminari la nomina di un consulente terzo e la possibilità quindi di nominare propri consulenti tecnici. La Procura li ha anticipati e, in attesa della decisione del giudice ha rinviato a nuova data anche l’accertamento su Daniele Ferrari che si sarebbe dovuto fare oggi nell’infermeria della Questura di Oristano.
A Oristano, un’auto (una Lancia Musa) ha preso fuoco in via la Maddalena, mentre un attentato incendiario a una Renault Scenic, in via Alagon, è fallito perchè si è spenta la diavolina che era stata messe sopra le ruote. Dopo l’allarme, l’intervento dei Vigili del fuoco in via La Maddalena è stato pressochè immediato. I Pompieri hanno spento le fiamme ma l’auto è rimasta comunque fortemente danneggiata. Dei due episodi se ne sta occupando la Questura di Oristano, che dovrà stabilire se quanto avvenuto in via La Maddalena sià dovuto a un cortocircuito o ai piromani seriali della diavolina. Com’è facilmente immaginabile, il fatto ha destato a Oristano un grande allarme sociale. I cittadini non si sentono più sicuri, anche perchè si sono resi conto che la città è senza controllo e che, proprio per questo motivo, la stragrande maggioranza degli autori di questi episodi rimangono impuniti.
Un incendio, con tutta probabilità di natura dolosa, ha distrutto stanotte, a Uras, quattro trattori e un’auto custoditi in una rimessa. Le fiamme hanno gravemente danneggiato anche la struttura all’interno della quale erano ospitati i mezzi. L’allarme è scattato intorno alle 2. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Uras e Vigili del fuoco di Oristano che hanno lavorato fino alle prime luci dell’alba per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza i locali.
Gli agenti della Polizia di Stato di Oristano hanno arrestato, in un comune della nostra provincia, un 55enne di origine sarde residente a Milano, su ordine della Procura di Roma. L’uomo, che si trovava presso l’abitazione dei genitori, deve scontare la pena di 11 anni di reclusione, per aver commesso, sino al gennaio 2007, in un piccolo centro della provincia di Viterbo, violenza sessuale nei confronti di un minorenne.
Il personale di vigilanza della peschiera “Sa Mardini” di Cabras e l’intervento delle pattuglie della Squadra Volanti della Questura di Oristano hanno sventato un nuovo furto. Alcuni pescatori abusivi, appena si sono accorti di essere stati stati scoperti dal servizio di guardiania della peschiera, si sono allontanati immediatamente, abbandonando le reti e altra attrezzatura necessaria per la pesca di frodo, dileguandosi nel buio per non cadere nelle mani dei custodi e della Polizia.
Sabato 19 maggio, il Gremio dei Contadini festeggerà Sant’Isidoro agricoltore, patrono dei Contadini, con una messa che sarà celebratam alle 19, presso la Chiesa de Santu Giuanni de Froris. Al termine della messa il Gremio, come di consueto, si intratterrà con i presenti.
Isidoro, umile contadino, nato a Madrid nel 1070, ha sempre dato esempio di pietà e di carità cristiana. Avendo ricevuto il dono dei miracoli ne ha fatto numerosi durante la sua esistenza, e anche dopo la morte, avvenuta nel 1130. Isidoro è stato canonizzato nel 1622 da Gregorio XV. Anche la moglie, Maria Toribia, è venerata dagli spagnoli con il nome di Santa Maria de la Cabeza. Il Gremio dei Contadini in passato celebrava solennemente la festa di Sant’Isidoro, abbinando alle celebrazioni religiose delle corse di cavalli berberi che si svolgevano intorno alla Chiesa di Santu Giuanni de Froris. Oggi la celebrazione avviene in maniera più intima ma nn per questo meno sentita dal Gremio.
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