Regionali: il PdS non cede, per il momento, al canto delle sirene Pd.
In vista delle elezioni regionali del febbraio prossimo, si intensificano i contatti tra partiti e movimenti, alla ricerca di alleanze.
Mentre appare ormai scontato (al di là dell’abbiare alla luna di Cicu di Forza Italia e Fratelli d’Italia) che il candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra lo sceglierà la Lega, e che il Movimento 5 Stelle (ancora in attesa del nuovo candidato a governatore) non farà alleanze con nessuno, nel centrosinistra si sta cercando, disperatamente, di modificare quanto sostengono i sondaggi, e cioè che per Pd e frattaglie varie non c’è trippa per gatti, intensificando i contatti con altre forze politiche, nel tetantivo di varare una coalizione competitiva.
Per questo motivo, per tentare una difficile inversione di tendenza, il Pd (partito fortemente in crisi e dato anche in Sardegna al minimo storico. ndr) spera nella discesa in campo del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, per guidare la coalizione “Progressisti di Sardegna”, che comprenda Pd, LeU, Campo progressista, forze autonomiste, associazionismo, sindaci non schierati, e chi più ne ha più ne metta.
Parole dolci, nonostante le recenti incomprensioni e la diversità di vedute su molti argomenti, sono state indirizzate dal Pd anche nei confronti del Partito dei Sardi, nell’ultima parte della legislatura particolarmente critico nei confronti della giunta Pigliaru, di cui peraltro il PdS fa parte.
Al canto delle sirene del Pd ha risposto, senza mezzi termini, il segretario del PdS, Paolo Maninchedda. “Noi non siamo disponibili ad alleanze fatte a tavolino. Per noi – ha detto Maninchedda – le alleanze si costruiscono con processi democratici, con dibattiti seri sulle cose fatte e da fare, chiamando al voto gli elettori sulle proposte.
Siamo stati l’unica forza politica che ha aperto un débat public sulle regole delle Primarias, dibattito aperto a tutti e trasparente. È singolare che a dieci giorni dalla scadenza della presentazione delle candidature, senza aver mai assunto un’iniziativa sulle regole pubblicate, si chieda di condividere data e regole.
Peraltro le regole sono semplici: segretezza del voto, libertà di voto, una testa-un voto. Non sono primarie partitocratiche: non sono primarie per i grandi elettori che mobilitano i clienti; sono primarie per i cittadini che dal proprio telefono, dal proprio computer, da dove vogliono, scelgono di votare.
Siamo l’unica forza politica – ha detto ancora Maninchedda – al lavoro nella Repubblica italiana che non impone una propria leadership, ma propone una gara aperta a tutti gli elettori.
Se si vuole parlare con noi, si deve accettare il rischio della competizione sulle cose e sui candidati, non fosse altro perché col Pd abbiamo punti di vista differenti su diverse cose, che devono e possono essere mediati solo attraverso un dibattito e una competizione pubblici.
Noi, per esempio, pensiamo di azzerare la riforma sanitaria, di rompere la cappa di dominio politico e di conseguente disservizio che si è affermata in Sardegna. Il Pd che dice?
Noi pensiamo che il rapporto di qualsiasi governo sardo con lo Stato e i Governi italiani debba essere competitivo. Il Pd che pensa?
Noi pensiamo che la Sardegna sia una Nazione. Il Pd che pensa?
Noi pensiamo che la Sardegna sia stata trasformata dai grandi gruppi commerciali in un aggregato anonimo di consumatori che hanno perso la memoria di come si produce qualcosa. Il Pd che pensa?
Noi pensiamo che l’agricoltura sarda sia priva di strategia politica e non riesca a valorizzare i suoi punti di forza. Il Pd che pensa?
Noi pensiamo tutto il male possibile della Buona Scuola di Renzi e delle riforme istituzionali del governo Renzi. Il Pd ha cambiato idea oppure no?
Noi pensiamo che con Forza Italia e le forze moderate del Centrodestra italiano sia necessario tenere aperto un dialogo nazionale sardo, per salvare la Nazione sarda dall’egemonia delle regioni forti dell’Italia oggi al potere. Il Pd che pensa?
Su questo e su altro – ha concluso Maninchedda – serve competizione regolata, non certo giochetti egemonici che con noi non hanno mai funzionato”.
Ai giornali chiediamo rispetto. Noi produciamo fatti, non indiscrezioni inverificabili. Ogni tanto vorremmo che si parlasse anche dei fatti”.
Giuseppe Puddu, consigliere comunale dell’Udc, ha espresso, in un’interpellanza urgente, forte preoccupazione per la grave situazione venutasi a creare nel vecchio palazzetto dello sport di Sa Rodia, a seguito delle ultime piogge che l’hanno reso inagibile. Il palazzetto dello sport è stato inondato dall’acqua, che ha invaso la centrale elettrica, gli uffici di segreteria, le gradinate, i bagni, gli spogliatoi e il campo di gioco. Visto che, ha scritto Puddu nell’interpellanza, è stato approvato il progetto definitivo relativo ai lavori di bonifica dell’amianto del palazzetto dello sport di viale Repubblica, e che i lavori da eseguire sono stati aggiudicati all’Impresa “Varian srl”; lavori che, aggiudicati da due anni, non sono, però, stati ancora eseguiti. Questo inadempimento, sempre secondo Giuseppe Puddu, pare aver comportato gravi danni economici e di immagine alla società affidataria della struttura sportiva. Inspiegabilmente l’amministrazione Lutzu – ha scritto il consigliere dell’Udc – ha ritenuto di rimandare al 2019 l’esecuzione dei lavori da eseguire nel palazzetto dello sport in viale Repubblica, nonostante gli stessi siano stati appaltati nel lontano luglio 2016, e nonostante l’amministrazione comunale abbia, tra l’altro, il compito di verificare lo stato, le condizioni di agibilità delle strutture comunali e provvedere alla loro manutenzione straordinaria, rendendole accessibili, fruibili ed agibili qualora non lo fossero. Oltre a chiedere chiarimenti sull’accaduto, Puddu nell’interpellanza ha chiesto di conoscere: 1) se l’amministrazione Lutzu è a conoscenza dello stato in cui versa il palazzetto dello sport di viale Repubblica; 2) quali siano le motivazioni che ad oggi hanno determinato il protrarsi dei tempi di inizio lavori, nonché il loro successivo spostamento all’annualità 2019, e le cause della mancata esecuzione degli stessi in ragione di un progetto definito già appaltato alla ditta Varian srl sin dal 2016; 3) quali azioni l’amministrazione Lutzu intende porre in essere nell’immediato per garantire la manutenzione ordinaria/straordinaria per la messa in sicurezza della struttura nelle more dell’attesa di inizio dei lavori definiti, nel vostro documento unico di programmazone, per l’annualità 2019; 4) quali erano le risorse finanziarie a suo tempo stanziate e reperite dall’amministrazione precedente, e quali risorse finanziarie risultano ad oggi disponibile per eseguire i lavori; 5) se l’amministrazione Lutzu ha intenzione di modificare il documento unico di programmazione al fine di far iniziare immediatamente i lavori a suo tempo appaltati per la sistemazione del Palazzetto dello sport di viale Repubblica, in modo da rendere la struttura sportiva usufruibile ed agibile al più presto ovvero quali azioni intenda porre in essere nell’immediato per restituire, al più presto, il palazzetto alla sua città.
I cavalieri che parteciperanno alla Sartiglia 2019 dovranno superare le selezioni, non potranno essere più di 120, e si sottoporranno a controlli antidoping preventivi. C’è infine l’impegno a chiudere la Corsa alla stella entro le 16,30 per essere in via Mazzini alle 17 per la Corsa delle pariglie. È quanto è stato deciso a palazzo degli Scolopi, a Oristano, tra Fondazione Sa Sartiglia, Comune, Gremi e Associazione cavalieri. La riunione, convocata dal presidente della Fondazione, Angelo Bresciani, su richiesta del sindaco, Andrea Lutzu, serviva per trovare un’intesa definitiva sulle regole per la prossima edizione della giostra. “Quanto è successo nell’ultima edizione della Sartiglia ci ha fatto capire che occorre stabilire delle regole, nell’interesse della manifestazione e, più in generale, della città – hanno detto il presidente della Fondazione Bresciani e il sindaco Lutzu -. Per questo motivo negli ultimi mesi c’è stato un confronto tra tutte le componenti, per definire una proposta di regolamento condivisa, necessaria per la tutela della manifestazione e per evitare che in futuro si ripetano gli errori del passato”. Tra i principali punti in discussione il numero dei cavalieri ammessi alla giostra. I Gremi avevano votato per la riduzione a 90, sulla stessa linea Fondazione Sartiglia e Comune, alla fine si è trovato l’accordo sulla proposta dell’Associazione cavalieri per 120, ma con obbligo per tutti i partecipanti di ottenere almeno la sufficienza durante le selezioni. “Proponiamo 120 cavalieri da selezionare con regole precise – ha detto il presidente dell’Associazione cavalieri Francesco Castagna -. Potrà partecipare solo chi otterrà almeno la sufficienza. I cavalieri, inoltre, si sottoporranno ai controlli antidoping durante le visite medico sportive”. “Questa deve essere la Sartiglia del riscatto” ha aggiunto il Sindaco Lutzu. “Per il bene della manifestazione occorre che ci siano regole per ottimizzare i tempi e lo spettacolo”, ha chiuso il presidente della Fondazione Angelo Bresciani, secondo cui il contenimento dei tempi della Corsa alla stella, nel rispetto della tradizione e delle prerogative dei Gremi e di Su Componidori, è indispensabile per garantire il completamento di tutte le fasi della manifestazione, tutelare l’immagine della Sartiglia e rispettare i diritti di migliaia di spettatori che la seguono dalle tribune, dai percorsi e dalle dirette tv.
“Il Comune di Simaxis ha aderito alla proposta dell’Associazione regionale ex esposti amianto di Oristano, volta ad offrire a tutti i cittadini di Simaxis un supporto volontario e gratuito su varie tematiche relative all’amianto, dalle bonifiche ambientali alla tutela della salute da rischio amianto. Pertanto gli abitanti di Simaxis che vorranno avere informazioni ed essere guidati nell’approccio e, ci auguriamo, nella risoluzione di qualsiasi problema legato all’amianto, potranno ricevere assistenza totale su argomenti sia tecnici sia sanitari in materia di amianto”. Questo quanto comunicato, in una nota, dal sindaco Giacomo Obinu e dall’assessore al Bilancio Nicola Cherchi. Gli abitanti di Simaxis possono, quindi rivolgersi allo Sportello dell’Associazione ex esposti amianto “…se hanno necessità di effettuare una bonifica, capire quali procedure seguire per determinare se il proprio amianto è pericoloso, effettuare un lavoro in casa o in azienda la dove sia presente amianto, conoscere adempimenti ed obblighi di legge, per essere in regola e tutelare la salute e l’ambiente”. I cittadini, inoltre – si legge ancora nella nota – saranno informati su eventuali contributi comunali, regionali, statali o di enti e ministeri che possano riguardare, agevolare e contribuire un intervento di bonifica della fibra killer. “Il cittadino di Simaxis – conclude il comunicato dell’amministrazione comunale – potrà ricevere informazioni collegandosi sul sito internet del comune, rivolgendosi direttamente allo “Sportello Amianto” dell’Associazione regionale ex esposti amianto di Oristano, in via Carlo Meloni 2/a, o chiamando il numero di telefono 0783 901377 o 3473803646; oppure tramite email: amianto.or@gmail.com.
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