Il bilancio a Oristano della “Giornata Mondiale del Diabete”. Acqua non potabile in due frazioni.
Anche quest’anno l’iniziativa promossa da Ats-Assl di Oristano, in collaborazione con la Sid (Società Italiana di Diabetologia) e l’associazione Coldiretti, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, ha richiamato un folto numero di persone.
Al mercato Campagna Amica di Oristano, tra le tante persone presenti sono stati circa cento quelli che si sono messi in fila per sottoporsi ai test della glicemia, misurazione della pressione, del peso e della circonferenza-vita proposti dall’equipe di Diabetologia dell’ospedale San Martino.
Le persone che si sono sottoposte al test hanno poi compilato un questionario per avere, in base ai risultati ottenuti, la consulenza specializzata della dietista e della diabetologa, che hanno fornito indicazioni personalizzate su come orientare il proprio stile di vita per abbattere il rischio di sviluppare la malattia diabetica.
Allo stand della Assl Oristano sono approdate persone delle più diverse età, dai trenta agli ottanta anni. In linea con lo spirito della manifestazione, dedicata quest’anno alla famiglia, sono stati molti i genitori anziani accompagnati dai figli, entrambi con la volontà di sottoporsi ai test, considerato che il diabete è una malattia in cui la familiarità rappresenta una componente importante.
“Grazie all’iniziativa è stato possibile intercettare alcuni casi di persone con diabete non ancora diagnosticati – ha spiegato la diabetologa Concetta Clausi, organizzatrice dell’evento e presidente regionale della Sid – ma, in linea generale, abbiamo riscontrato che una buona parte delle persone che si sono rivolte a noi per i controlli adottano stili di vita complessivamente corretti, fanno attività fisica regolare e mangiano in maniera sana. Naturalmente, anche i soggetti più virtuosi, sensibili e attenti alla propria salute a volte commettono errori importanti a tavola. Per questo abbiamo offerti preziosi consigli nutrizionali e suggerimenti per correggerli”.
C’è da rilevare, inoltre, che grazie all’iniziativa, molte persone hanno effettuato controlli che non facevano da anni. Un fattore, la “latitanza” dai periodici check up sanitari, che è alla base dei molti casi sommersi, di persone che convivono con il diabete senza saperlo, e che continuano così ad adottare stili di vita sbagliati, nocivi e potenzialmente letali.
Accendere i riflettori su una malattia che in provincia di Oristano conta circa novemila pazienti è servito, senza dubbio, a sensibilizzare sull’importanza di prevenire la malattia, sia in termini di stili di vita (con il movimento e la sana alimentazione come premesse indispensabili per una buona salute), sia in termini di controlli sanitari periodici per correggere i fattori di rischio o diagnosticare la malattia avviando il percorso terapeutico prima che sopraggiungano delle complicanze.
Il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, ha firmato un’ordinanza con la quale vieta l’utilizzo, per scopi alimentari, dell’acqua in distribuzione nella frazioni di Massama e Nuraxinieddu. Il provvedimento si è reso necessario in seguito alle analisi effettuate dai tecnici del Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Assl di Oristano, che hanno riscontrato livelli di torbidità troppo alti, con valori fino a 11,1 Ntu non accettabili per i consumatori. Secondo la Assl, l’acqua è da considerarsi non idonea ad uso potabile ed alimentare (la bollitura non è un accorgimento utile), mentre sono consentiti gli usi domestici e per l’igiene della persona. L’ordinanza stabilisce che l’ente gestore, Abbanoa Spa, debba avere cura di garantire idonei punti di erogazione della risorsa idrica potabile, per uso umano, nel territorio delle frazioni di Massama, ivi compresa la struttura carceraria, e di Nuraxinieddu, dandone ampia e contestuale informazione alla cittadinanza e al Comune di Oristano. Sulla falsariga del provvedimento del sindaco di Oristano, anche il sindaco di Simaggiore, Anita Pili, ha emesso un’ordinanza che vieta nel paese l’uso dell’acqua a scopi alimentari.
Un mese fa hanno vinto, in Portogallo, i Campionati del mondo di basket paralimpico. Questa mattina, al Comune di Oristano, il sindaco di Oristano Andrea Lutzu e l’assessore allo Sport Francesco Pinna li hanno premiati, rivolgendo loro le congratulazioni e i ringraziamenti della città per la loro straordinaria impresa. Antonello Spiga e Fulvio Silesu sono i due giovani cestisti neo campioni del mondo di pallacanestro paralimpica. Il 6 ottobre, con la nazionale, hanno conquistato il titolo iridato nell’isola di Madeira, in Portogallo. Oggi hanno ricevuto il meritato riconoscimento pubblico, a Oristano, ricevendo dalle autorità cittadine, una medaglia celebrativa del titolo mondiale. I due campioni azzurri erano accompagnati da Mauro Dessì, allenatore in seconda della nazionale e tecnico della squadra locale, l’Atletico Aispd; dal presidente della società Francesco Redaelli; e da Clara Doni dell’Associazione persone Down. Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente della commissione comunale allo Sport Davide Tatti, la giunta comunale, e il presidente provinciale del Coni Gabriele Schintu. “Premiare questi due atleti eccezionali è il modo migliore per onorare anche il titolo assegnato a Oristano di “Città europea dello sport” – ha detto il sindaco Andrea Lutzu, salutando i due giovani atleti -. Con la loro impresa Antonello Spiga e Fulvio Silesu hanno dato lustro e onorato la città e l’intera Isola”.
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