Il servizio e l’impegno politico è la più alta forma di carità cristiana. Assunzioni al Comune.
“Mi hanno molto colpito le recenti parole di Papa Francesco intervenuto sul tema della partecipazione dei credenti alla vita politica: “La complessità della vita politica italiana e internazionale necessita di fedeli laici e di statisti di alto spessore umano e cristiano per il servizio al bene comune”.
Mi è sembrata l’unica voce che si è alzata, solenne e credibile, su questo tema. Ma anche, purtroppo, voce che è rimbombata in un assordante silenzio. Mi chiedo allora: nell’attuale momento storico, vigilia elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale, dov’è la Chiesa sarda? Possibile che, i vescovi in prima persona, non abbiano sentito il bisogno – salvo ripetere e ripeterci fino alla noia la solita litania di problemi irrisolti – di far sentire la voce delle comunità ecclesiali, delle associazioni e movimenti, in occasione di questo delicato passaggio elettivo?
“La Chiesa non fa politica”, ho sentito dire da poco in una predica. Una colossale stupidaggine. Laddove per politica si intenda la cura e la prossimità al cittadino, declinato in tutte le sue variabili, annunciare e testimoniare il Vangelo è politica. Lo stesso Paolo VI, oggi santo e una sorta di “patrono in pectore” della classe politica di ispirazione cristiana, ebbe a ribadire più volte che “…il servizio e l’impegno politico è la più alta forma di carità cristiana”.
Non riesco pertanto a darmi ragione del silenzio, del distacco – quasi supponente e infastidito – che questa chiesa sarda, a partire delle sue gerarchie, mostra verso il tema. Salvo poi rifugiarsi, e in modo neanche tanto sotterraneo, nel sostegno a questo o quel candidato purché garante di presenti e futuri “benefit”.
Possibile che la Conferenza Episcopale Sarda, così attenta – solo per fare un esempio – all’uso della lingua sarda nella liturgia non lo sia anche nel ricercare nuove forme e modi di presenza nelle istituzioni (oggi regionali, domani nazionali, dopodomani comunali) di quelle intelligenze e capacità, certamente presenti nelle diocesi di loro competenza?
Possibile che da questi territori non emergano iniziative, anche dichiaratamente elettorali – perché no? – che esprimano personalità in grado, come dice Papa Francesco (“voce che grida nel deserto”, sempre di più) di garantire quell’alto spessore umano e cristiano all’interno delle nostre assemblee elettive?
Facile, pilatescamente, laversene le mani e lasciare che siano altri a «occuparsi» di queste cose. Io sono convinto che, oggi più che mai, sulla comunità ecclesiale sarda incomba come un macigno un’enorme responsabilità, che non può essere disgiunta dalla cura pastorale delle anime.
Per anni ci si è stracciate le vesti per una Chiesa “collaterale” al potere politico, addirittura condizionante e determinante nella formazione di Giunte come nell’elezione di presidenti di regione e sindaci.
Mi scandalizza enormemente di meno quello scenario – con tutte le tentazioni e i rischi conseguenti – rispetto a una Chiesa arroccata nelle curie e nelle sacrestie, profumata d’incenso e terrorizzata dall’incontro e dal confronto con le pecore, per quanto sporche e puzzolenti, del proprio gregge”. (Paolo Matta, giornalista, www.sardegnasopratutto.com).
Il consiglio comunale di Oristano ha iniziato l’esame del Piano urbano della mobilità. Ieri, nella sala degli Evangelisti, c’è stata la presentazione del Pum a cura del progettista, l’ingegner Walter Langiu. La discussione e l’approvazione è prevista per una prossima seduta dell’assemblea civica. Il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore ai Trasporti e alla viabilità, Pupa Tarantini, hanno illustrato le linee principali del piano, sottolineandone l’importanza e le finalità. Sindaco: “Si tratta di uno strumento di pianificazione di medio lungo periodo, 10 anni, che disegna il modello di mobilità per la città. Gli obiettivi generali da perseguire possono ricondursi ad alcuni aspetti fondamentali: soddisfacimento del bisogno di mobilità, risanamento ambientale, aumento della sicurezza del trasporto, mobilità sostenibile con un uso più ragionevole delle autovetture private. Il piano ha avuto un percorso lunghissimo: è stato avviato nel 2011 con la giunta Nonnis, è stato completato nel 2016 con la giunta Tendas, che nel 2017 lo ha adottato. Pur con alcuni limiti, questa giunta condivide l’impianto generale del Pum e intende proporne l’approvazione in consiglio comunale per poi, in tempi brevissimi, apportare le modifiche che si renderanno necessarie con la realizzazione dei progetti di pianificazione urbanistica come Oristano est e Oristano ovest, ma anche quelli della circonvallazione, del Centro intermodale. Questo è solo un punto di partenza per arrivare entro la fine del 2019 con uno strumento più calzante e innovativo. Il Pm abbraccia i vari temi legati alla mobilità: quella pedonale e quella ciclabile, il trasporto pubblico e quello privato. Intorno a questi temi si individuano proposte e soluzioni. Tra queste non è compresa la chiusura del centro storico al traffico veicolare, al contrario si vogliono creare opportunità di sosta per i cittadini, per i clienti degli esercizi commerciali e per gli utenti degli uffici, salvaguardando al tempo stesso le esigenze dei residenti”. L’assessore Pupa Tarantini ha fornito una serie di dati sull’utilizzo delle automobili in città che “…rimane il mezzo più utilizzato; tre spostamenti su quattro sono effettuati con l’automobile. La ripartizione modale del trasporto è troppo sbilanciata verso l’autovettura privata. Una recente statistica ha evidenziato che in un giorno feriale medio, tra le 7,30 e le 9,30, entrano in città 8000 veicoli. Più del 90% ha due persone a bordo. Gli effetti negative per il traffico, l’inquinamento acustico e sonoro, occupazione di suolo pubblico e più in generale per l’ambiente sono evidenti. Oristano soffre di una congestione della sosta. Le abitudini dei cittadini devono cambiare per perseguire un modello di mobilità sostenibile. L’obiettivo fondamentale è creare un sistema di trasporti più efficiente, a servizio della persona e non dell’automobile. Il Pum promuove politiche di disincentivazione dell’utilizzo dell’auto privata a favore di quello pubblico e della bicicletta, ma anche della mobilità pedonale. Ridurre il rumore, l’emissione di CO2 in atmosfera, l’incidentalità stradale, recuperare spazi per la pedonalità e la socialità sono obiettivi fondamentali di questo piano”. La presentazione tecnica del Piano è stata curata dall’ingegner Walter Langiu: “Il Pum è un piano strategico per la città. Gli interventi delineati al suo interno sono i mezzi utilizzati per raggiungere gli obiettivi. L’obiettivo generale è il riequilibro delle modalità di trasporto”. L’ingegnere si è soffermato sulle misure previste per i vari sistemi di mobilità: pedonale, ciclabile, trasporto collettivo e privato. Le strategie individuate sono definite a servizio dei sistemi di mobilità. Per la mobilità pedonale si punta a garantire standard minimi di qualità nel territorio, migliorare i percorsi pedonali esistenti, favorire la pedonalità di base, prevedendo un programma di manutenzioni straordinarie delle infrastrutture (marciapiedi), realizzare strade a pedonalità privilegiata (estensione delle zone con interventi in via Ciutadella de Minorca, via Diego Contini, piazza Mariano, piazza Manno, via Tirso, via Tharros, via Mazzini, via Vittorio Veneto, piazza Ungheria). Per la mobilità ciclistica si propone la realizzazione di una rete continua di piste ciclabili (una nuova in via Solferino e via Cagliari) tra frazioni e centro raccordando quelle esistenti con altre di nuova realizzazione. Si punta anche alla implementazione del sistema di bike sharing (bici in condivisione) e a rendere confortevole l’utilizzo della bici anche dove non sono previste piste ciclabili “questo – ha detto Langiu – si raggiunge migliorando le condizioni delle infrastrutture (rastrelliere, piste ciclabili, sistemi di intermodalità) e della viabilità e riducendo il differenziale di velocità le auto e le bici”. Per il trasporto collettivo occorre razionalizzare la rete dei servizi (frequenze, fermate e coperture) e utilizzare le tecnologie per migliorare l’offerta (fermate attrezzate, paline intelligenti) stabilendo anche una estensione del servizio urbano a un’area più vasta che comprenda i comuni di Cabras e Santa Giusta per disincentivare l’uso del mezzo privato. Si prevedono linee forti verso le frazioni, il ridisegno del servizio all’interno dell’abitato con il potenziamento delle linee di forza e l’introduzione di fermate a chiamata. Per il trasporto privato si punta rendere più snello il traffico che dovrà diventare più lento ma continuo, fluidificarlo nei nodi più critici (ad esempio con nuove rotatorie e nuove direttrici), razionalizzare la sosta e disciplinare il trasporto merci. Per il centro storico si prevede l’estensione della ztl, che non si traduce in una chiusura, ma in una regolamentazione con apertura durante orari di apertura dei negozi e chiusura nelle altre fasce orarie. Infine, sono state individuate tre zone 30 in aree residenziali: Cuccuru e portu, nel quartiere delle regioni e nella zona di viale Repubblica.
L’Aspal ha pubblicato l’avviso pubblico di selezione per l’assunzione di personale a tempo determinato da impiegare nei 7 cantieri di nuova attivazione del Comune di Oristano nell’ambito del programma Lavoras:
1. Bonifica discariche abusive localizzate nell’agro e in città;
2. Riqualificazione aree verdi via Bellini, via Brianza via Bologna-Nuraxinieddu;
3. Manutenzione e valorizzazione aree esterne Scuole di via Satta, di via Campania e di via d’Annunzio;
4. Manutenzione campi sportivi di San Quirico e San Nicola e manutenzione verde e parco piscina comunale;
5. Manutenzione dei locali destinati al Centro del Riuso presso l’Ecocentro;
6. Riqualificazione del parco San Martino e dell’ex Lavatoio – progetto “Giardini di Eleonora”;
7. Valorizzazione di spazi pubblici attraverso la messa in sicurezza di beni e la riqualificazione/miglioramento di immobili con manufatti mosaici.
Nell’ambito delle attività dei progetti del Comune di Oristano saranno inseriti 52 addetti:
Progetti 1 -2 – 3 – 4 – 5
2 impiegati di concetto – Geometra
9 operai specializzati – Mastro muratore in pietra e mattoni
10 operai comuni – Manovale edile
2 operai specializzati – Elettricista e installatore di impianti elettrici nelle costruzioni civili
2 operai specializzati – Idraulico
8 operai qualificati – Manutentore del verde
2 operai specializzati – Conduttori di mezzi pesanti e camion
4 operai generici – Manovale edile (rimozione amianto)
1 operaio specializzato – Vivaista
1 operaio specializzato – Manutentore del verde (piattaforme aeree)
Progetto 6
1 tecnico specializzato – Agronomo oppure Agrotecnico
1 operaio Specializzato – Potatore
1 operaio specializzato – Mastro muratore in pietra e mattoni
4 operai qualificati – Addetto alla manutenzione del verde
Progetto 7
1 operaio specializzato – Tecnico del restauro
1 operaio specializzato – Posatori di pavimenti oppure Piastrellisti e rivestimentisti in pietra e materiali assimilati
2 operai comuni – Manovale edile
Il contratto sarà a tempo determinato per 8 mesi, 20 ore settimanali (Ccnl Cooperative socio-sanitario assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo). La sede di lavoro sarà il territorio comunale di Oristano.
Le domande dovranno essere presentate obbligatoriamente presso i Cpi entro il 7 dicembre 2018. Tutte le informazioni possono essere richieste presso il Centro per l’impiego di Oristano – Via Lepanto, snc – tel. 070 7593400 – cpioristano.cantieri@aspalsardegna.it, link http://www.sardegnalavoro.it/agenda/bacheca/?p=98898 è possibile acquisire la documentazione relativa alla modalità di presentazione delle domande.
Sarà operativo entro giugno 2020 il primo deposito costiero di Gnl del Mediterraneo. La prima pietra dell’impianto è stata posata nell’area del Porto Industriale di Oristano-Santa Giusta . Quello della società Higas è un progetto da 100 milioni di euro, cofinanziato dall’Unione europea, “…e rappresenta una svolta epocale per il mercato dell’energia in Sardegna”, come ha spiegato il sindaco di Santa Giusta Antonello Figus, ma anche un modello che la Higas e le società internazionali che la sostengono intendono esportare anche nella Penisola e in tutto il mondo. L’impianto è infatti il primo in Italia ad aver ottenuto le necessarie autorizzazioni: in sostanza si tratta di una struttura di stoccaggio per servizi “small scale” (di piccola taglia) che prevede la realizzazione di sei serbatoi criogenici orizzontali in bassa pressione capaci di contenere complessivamente novemila metri cubi di Gnl, che potrà essere utilizzato per alimentare la rete del territorio. Da quella del Consorzio industriale della Provincia di Oristano alle reti civiche, ma anche per rifornire l’autotrazione e le navi che attraccano al Porto industriale, comprese quelle da crociera, che proprio a partire dal 2020 dovranno avere propulsioni a gas. “Per noi una occasione importante per attrarre l’attenzione sul nostro territorio delle grandi compagnie di navigazione che operano sul mercato delle crociere”, ha sottolineato a margine della cerimonia il presidente del Consorzio industriale di Oristano, Massimiliano Daga. Dietro la Higas c’è in particolare il Gruppo Stolt Nielsen, rappresentato a Santa Giusta da Andrew Pickering, presidente della Avenir, la società creata appositamente per aprire la strada alla distribuzione di gnl su piccola scala. Il deposito costiero di Santa Giusta sarà alimentato da una nave gasiera, capace di trasportare 7.500 metri cubi di Gnl, che è stata già ordinata direttamente dalla Stolt Nielsen.
Dop aver atteso un mese e mezzo per avere le migliori condizioni meteo, i surfisti sono scesi in acqua per affrontare onde alte anche quattro metri. A Capo Mannu, per la seconda edizione dei Fisw Surf Games, Francesca Rubegni e Genesio Ludovisi si sono confermati campioni d’Italia nel longboard femminile e bodyboard. Federico Nesti è il nuovo campione Italiano di longboard, mentre Lorenzo Boschetti trionfa nel Sup Wave. Nel Capo Mannu Shortboard Challenge trionfo di Alessandro Piu e Onda Pacitto. Neanche i problemi con il tempo hanno impedito ai 74 atleti in gara di dare spettacolo nei 3 spot di gara. Il Minicapo, lo Scivolo e La Punta hanno regalato al pubblico e rider onde potentissime. Bravo Nesti a strappare il titolo al local Mattia Maiorca, forse frenato da un infortunio riportato in gara qualche giorno fa. Con Maiorca fuori gioco, a Matteo Fabbri, vice campione d’Europa e d’Italia in carica, non riesce la scalata fino alla prima posizione e per il secondo anno consecutivo deve accontentarsi dell’argento. Terzo posto per Renato Carta, quarto Alessandro Demartini. Senza storia la lotta per il titolo femminile con Rubegni al top. Seconda posizione per Stella Lauro, terza Alexia Rizzardi, quarta per Valentina Marconi. Nel Sup Wave, al termine di cinque round di gara, Boschetti ha dimostrato ancora una volta di essere un atleta poliedrico, in grado di competere ai massimi livelli sia nel kiteboard che in questa disciplina. In una finale davvero combattuta, con punteggi molto alti, Boschetti ha battuto Federico Benettolo, Andrea Cremoni ed Elia Senni. L’ultima categoria, il BodyBoard, è stata dominata dal campione Italiano in carica e vicecampione d’Europa Genesio Ludovisi. Secondo Davide Danti, terzo Andrea Cannavò, quarto Vittorio Pera. Al Capo Mannu Shortboard Challenge, contest di shortboard che ha visto la partecipazione di alcuni tra i più forti atleti italiani, Alessandro Piu si è imposto in finale al Minicapo, seguito da Matteo Calatri, Lorenzo Castagna e Mauro Pacitto. Nella categoria femminile vittoria di Onda Pacitto, che ha preceduto Giulia Tinelli, Sofia Ferri e Francesca Lari.
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