Evasione per 16 milioni: famiglia di industriali denunciata dalla Guardia di Finanza di Oristano.
Sei componenti di una famiglia di industriali (tutta la famiglia Mambrini) sono stati denunciati per dichiarazione infedele dal Nucleo di Polizia conomico-finanziaria della Guardia di Finanza di Oristano.
Secondo l’accusa, al termine di una complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari, sarebbe emersa un’evasione fiscale complessiva pari a 16 milioni di euro, realizzata nell’ambito della cessione per 82 milioni di un’azienda sarda che opera nel settore della componentistica industriale ad una multinazionale britannica, che l’ha acquistata tramite una sua società controllata con sede a Milano.
Le indagini delle Fiamme gialle oristanesi hanno interessato oltre alla provincia di Oristano anche quelle di Cagliari e Pavia e l’hinterland milanese e piacentino.
La maxi evasione, spiegano dalle Fiamme gialle, è il risultato di una perizia di rivalutazione delle quote della società Remosa, redatta inserendo valutazioni gonfiate ed errati valori di calcolo che hanno consentito di annullare una plusvalenza di 42 milioni, per la quale si sarebbero dovute pagare tasse per 16 milioni di euro.
Secondo la Guardia di Finanza “….il valore finale della perizia, che aveva attribuito apposta un indebito premio di maggioranza non spettante di circa 30 milioni, e duplicato nei calcoli un valore da 9 milioni, ha dato un risultato complessivo di 82 milioni, perfettamente uguale a quello di vendita, anziché quello veritiero di 42 milioni. In questo modo è stata annullata la reale plusvalenza emersa di circa 40 milioni. Tale abnorme sopravvalutazione del valore delle quote ha permesso alle persone fisiche che avevano ceduto il 100% delle quote di azzerare completamente la plusvalenza da cessione, assoggettabile ad una aliquota del 20%, derivante dalla differenza tra il valore di vendita e quello rivalutato”.
Dall’annullamento della plusvalenza occultata fraudolentemente, anche se effettivamente conseguita, ma nascosta al Fisco grazie alla perizia “truccata”, è quindi derivata un’evasione fiscale colossale.
Martedì 22 e mercoledì 23 gennaio, Irene Testa, candidata a Garante delle persone private della libertà personale della Regione Sardegna, e membro della presidenza del Partito Radicale, insieme a Maurizio Turco, coordinatore della presidenza del Partito Radicale, con altri esponenti locali del partito e dell’Unione delle camere penali visiteranno i carceri Oristano-Mssama, di Uta e Nuoro. “Le carceri sarde hanno bisogno di un garante regionale dei detenuti – hanno sostenuto i radicali -. Il consiglio regionale uscente, nonostante abbia pubblicato il bando per la selezione e nomina di questa figura, ha preferito non nominarlo. Speriamo che sia uno dei primi atti del prossimo consiglio. Oggi si parla del carcere di Oristano, balzato agli onori della cronaca per la reclusione di Cesare Battisti. La questione però è un’altra, e rappresenta un po’ una vergogna per la Sardegna, regione che invece potrebbe rappresentare un esempio di buona detenzione con le esperienze delle colonie penali agricole, tre delle quattro attive in Italia ricadono sul territorio regionale. In Sardegna c’è un numero elevato di istituti, con detenuti che vengono mandati nell’isola da tutta l’Italia – hanno sostenuto ancora i radicali –, ma al contempo abbiamo un’eccezionale carenza di organico e tipologie particolarmente critiche di detenuti rispetto alle altre regioni: dall’alta sorveglianza, al 41 bis, ai detenuti terroristi di matrice islamica. Questi ultimi parlano una lingua spesso incomprensibile per i nostri operatori, mentre sono insufficienti, quando non del tutto assenti, figure professionali come gli interpreti. Nel carcere di Bancali, a Sassari, si sconta la pena nei sotterranei dell’istituto, in assenza di luce e aria naturale e di ogni tipo di comunicazione con il mondo esterno”.
È nato il Centro commerciale naturale di Torrerrande. Dopo mesi di lavoro e una lunga attività di concertazione, gli imprenditori di Torregrande hanno deciso di dare una nuova opportunità di crescita alla borgata marina di Oristano, costituendo un centro commerciale naturale. Dinanzi al notaio Ianni ha preso vita l’associazione senza fini di lucro che prevede tra gli scopi sociali il rilancio economico sociale culturale e naturalistico della borgata marina. Sono stati eletti: presidente Antonio Caria, per Atlantias Srl, gestore del ristorante Il Lido; vicepresidente Fabrizio Corona, che gestisce l’Oasi Caffè; segretario Michelina Bua, della Gelateria del Vial; consiglieri Teresa Forgillo del Chiosco M&M e Maria Rita Simbula del chiosco Nigth and day. “Siamo molto contenti di aver raggiunto questo primo obiettivo che arriva dopo molti incontri e tanto lavoro – ha detto il neo presidente, Antonio Caria -. Confidiamo nella coesione tra i soci e nella collaborazione con l’amministrazione comunale per realizzare un programma di eventi per l’anno appena iniziato. Valuteremo, inoltre, con i colleghi, la possibilità di partecipare ai bandi della Regione per il sostegno e la promozione dei Ccn. Il Ccn, denominato “Torregrande un Centro commerciale per Maura”, considera inoltre fondanti i valori dell’amicizia e della collaborazione tra imprese. Ecco perché abbiamo voluto ricordare la nostra amica e collega Maura, scomparsa da poco, che fu, insieme a noi, fautrice dell’idea progetto e appassionata sostenitrice dello sviluppo della borgata”. “Venerdì scorso si è riunito per la prima volta il direttivo, chiamato a deliberare sull’ammissione dei nuovi soci (hanno già manifestato interesse 30 imprese) e per l’iscrizione all’albo regionale dei Ccn – ha dichiarato Sara Pintus, direttore di Confcommercio, che ha seguito passo per passo la nascita dell’associazione -. È molto bello vedere l’entusiasmo delle imprese per l’avvio di questo progetto. Confcommercio è al fianco del Ccn per supportarlo soprattutto negli aspetti gestionali.. Ci sono tutti i giusti presupposti per fare bene: entusiasmo, idee concrete e fattibili, finanziamenti a cui è possibile accedere e, non da ultimo, propensione alla collaborazione e al rispetto di tutti”.
Il consiglio comunale di Oristano è stato convocato per martedì 22 e martedì 29 gennaio, alle 18, per la discussione del seguente ordine del giorno. 1) Nomina componenti del Collegio dei Revisori dei conti per il triennio 1° gennaio 2019 – 31 dicembre 2021. 2) Piano regolatore portuale (Prp) del porto turistico di Oristano (Marina di Torregrande); dichiarazione di intenti del consiglio comunale. 3) Retrocessione aree standard di lottizzazione nella via Dei Muratori e monetizzazione delle stesse. 4) Ordine del giorno Riccio-Cadau-Federico-Masia-Obinu-Pecoraro-Puddu-Sanna-Uras: “Proposta di discussione attorno al valore e a una corretta lettura storica della giornata commemorativa del 4 novembre”. 5) Interpellanza urgente Riccio-Cadau-Federico-Masia-Obinu-Pecoraro-Puddu-Sanna-Uras: “Azione della giunta Lutzu nei confronti delle frazioni e delle borgate”. 6) Interpellanza Riccio-Cadau-Federico-Masia-Obinu-Pecoraro-Puddu-Sanna-Uras: “Deposito di palme abbattute risultante presso l’area retrostante il cantiere comunale”. 7) Interpellanza Francesco Federico: “Delibera della giunta comunale avente come oggetto: ”Problematiche della Oristano Servizi; indirizzi della giunta”. 8) Approvazione dell’accordo di valorizzazione del compendio “Piazza Mariano IV – Parco Brigata Sassari”, tra il Comune di Oristano e la ditta Marco Bifulco, e relativa permuta di aree. 9) Interpellanza urgente Giuseppe Puddu: “Anche a Capodanno con l’acqua non potabile”. 10) Interrogazione urgente Giuseppe Puddu: “Inspiegabili ritardi nelle assunzioni di giovani disoccupati per le consultazioni elettorali regionali fissate per il 24 febbraio 2019″. 11) Mozione urgente Puddu-Federico-Pecoraro-Obinu-Riccio-Uras-Sanna-Cadau-Masia: “Razionalizzazione delle spese e rilancio delle attività mercatali di via Cimarosa e di via Costa”.
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