Abbanoa: collegati i primi 2 km del nuovo acquedotto di Oristano. Ad aprile altri 13 km.
Tre fronti di scavo in contemporanea per completare l’opera in tempi record, l’80% delle opere già completate, e oggi il collegamento dei primi 2 chilometri di condotte.
Vanno avanti, a tappe forzate, i lavori per realizzare 15 chilometri del nuovo acquedotto di Oristano, mandando in pensione la vecchia condotta colabrodo.
L’investimento è di quattro milioni di euro, stanziati dalla Regione tramite il Mutuo destinato alle infrastrutture. L’intervento è realizzato dall’impresa sarda Ser.Lu. che, tra le proposte migliorative presentate per aggiudicarsi l’appalto, aveva puntato anche sull’accelerazione dei tempi di realizzazione: dai 270 giorni messi a base di gara, la ditta aveva preventivato di completare l’opera in 100 giorni lavorativi, con diversi fronti di scavo che stanno operando in contemporanea.
I lavori per terminare tutti i 15 chilometri saranno completati entro i primi di aprile. Le continue criticità legate alle condizioni precarie del vecchio acquedotto hanno reso necessario procedere in tempi rapidi alle attivazioni dei tratti via via operativi. Oggi i tecnici del Gestore e dell’impresa incaricata stanno procedendo con i primi 2 chilometri tra Bonarcado e Milis. Le operazioni sono iniziate questa mattina all’alba e sono state completate nel pomeriggio. L’erogazione all’utenza, durante le fasi di lavorazione, è stata garantita dalle scorte nei serbatoi.
I quindici chilometri di nuova condotta si aggiungono ai quattro sostituiti all’inizio dell’anno scorso. L’acquedotto è alimentato dalle sorgenti di Bau Nou e Santu Miali, e garantisce l’approvvigionamento idrico di Oristano e frazioni, Siamaggiore, Solarussa, Tramatza, Bauladu, Milis e Bonarcado. Il vecchio acquedotto era stato realizzato nel ’71 in cemento amianto e ormai da anni mostra tutta la sua inadeguatezza e vetustà. Non si contano più, infatti, gli interventi di riparazione che le squadre di Abbanoa hanno effettuato per garantire il servizio: il tasso di dispersione è tra il 35 e 40%. Le nuove condotte saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale più resistente che garantisce la migliore tenuta.
La realizzazione del nuovo acquedotto garantirà l’approvvigionamento dalle sorgenti, ma per l’Oristanese si sta portando avanti la realizzazione di un sistema integrato che farà perno sul nuovo potabilizzatore di Silì: un’opera fondamentale, già appaltata da Abbanoa con un investimento di 9 milioni di euro, i cui lavori inizieranno a breve. Nei periodi di scarsità di risorsa o eccessiva torbidità delle acque provenienti dalle sorgenti, l’impianto potrà essere alimentato dalla diga Cantoniera sul fiume Tirso.
La città di Oristano registra da tempo una forte criticità: i pozzi locali registrano livelli crescenti soprattutto di cloruri e di conseguenza l’acqua è sempre più salmastra. Per questo motivo è necessario miscelare la risorsa prelevata con acqua di qualità, che sarà garantita dal potabilizzatore di Silì che, a sua volta, potrà utilizzare acqua di sorgente o, in base alle necessità, dell’invaso sul Tirso in base alle disponibilità.
Nelle frazioni di Oristano, Massama e Nuraxinieddu, l’acqua è nuovamente potabile. Le ultime analisi della Assl e di Abbanoa sui campioni d’acqua potabile prelevata nelle due frazioni riferiscono che la situazione è tornata alla normalità. Il sindaco Andrea Lutzu ha così immediatamente firmato l’ordinanza che revoca il divieto e autorizza l’uso dell’acqua a scopi potabili e alimentari.
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