Protesta pastori sardi: Salvini mette la freccia e anticipa i colleghi di governo.
Nonostante le rassicurazioni del governo, con il premier Giuseppe Conte che ha annunciato la convocazione di un tavolo di filiera per il 21 febbraio, sono proseguite in tutta la Sardegna le manifestazioni dei pastori contro il crollo del prezzo del latte.
Litri e litri di latte versati sulle strade, ma in molti paesi gli allevatori hanno lavorato il latte ovino per preparare il formaggio e la ricotta che sono poi stati distribuiti ai cittadini.
Intanto, sulla vicenda pastori Salvini ha messo la freccia e ha operato il sorpasso. “Lavoro per una soluzione entro 48 ore per restituire dignità e lavoro ai sardi”, ha detto il ministro dell’Interno, dopo l’incontro con una delegazione di pastori, a Roma.
Salvini ha convocato un nuovo tavolo, al Viminale, per giovedì, alle 15, al quale parteciperanno associazioni di categoria, governo e produttori, mentre domenica 17 il vicepremier sarà in Sardegna in vista delle regionali.
Interventi di sostegno ai pastori per le perdite economiche, legate alla mancata produzione e ai bassi prezzi, e la sospensione delle attività del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, finalizzata all’approvazione di un nuovo piano di produzione.
Sono questi gli impegni presi da Salvini con la delegazione dei pastori della Coldiretti guidati dal presidente, Ettore Prandini, nell’incontro al Viminale al quale ha partecipato anche il sottosegretario all’Agricoltura, Franco Manzato. Il pacchetto di iniziative, ha sottolineato il Viminale, “…servirà anche a rasserenare il clima sull’Isola”.
Sulla vertenza dei pastori quella di Paolo Maninchedda, candidato alla presidenza della Regione per il Partito dei Sardi, è una voce fuori dal coro. Leggete l’articolo pubblicato sul suo sito www.sardegnaeliberta.it, dal titolo “Salvini non mette un euro per il latte e applaude chi distrugge”.
“Ieri la passeggiata del Governo Conte in Sardegna non ha prodotto un bel nulla. Tutti cercano voti e non persone. Tutti lisciano il pelo ma non risolvono il problema. Noi abbiamo messo in campo l’unica proposta seria di cui tutti adesso parlano senza citarci (20 milioni di euro per svuotare dalle eccedenze i magazzini attraverso il bando per gli indigenti), ma il Governo italiano, che gestisce i fondi europei utilizzabili, non ha preso alcun impegno. Carabinieri e Polizia assistono immobili alla distruzione di latte e latticini dei sardi da parte di altri sardi. Non è più sicura né la proprietà, né la libertà di movimento, né l’incolumità personale. C’è un clima di paura in Sardegna con le forze dell’ordine che lo osservano a braccia conserte. I Sardi si stanno dilaniando tra sardi per colpa delle bugie degli italiani e il Ministro degli interni della Repubblica italiana ne è contento. I caseifici sono fermi. I pastori non sanno che fare del latte. La ricchezza prodotta in Sardegna da sardi viene distrutta per le strade sotto gli occhi della Polizia e dei Carabinieri. Tutto questo è casuale? No. È elettorale; è la campagna elettorale dei partiti italiani, e della Lega in particolare, pagata dalla guerra civile dei Sardi. Il Governo italiano deve fare due atti amministrativi banali: stanziare 20 milioni del bando indigenti per il Pecorino romano e prorogare il Piano dell’offerta che scade il 9 marzo. Non ha fatto nulla. Sono cose che si possono fare in dieci minuti, ma non si fanno. Poi ci sono le accuse al Consorzio del Pecorino Romano, che da sempre è l’oggetto del desiderio degli industriali romani. Bene, si pubblichino le carte. La Regione Sardegna, che le ha, pubblichi il Piano dell’offerta, chi lo ha violato e chi ha ricevuto le sanzioni. Facciamo un’operazione trasparenza e vediamo chi dolosamente sta mentendo, se i Sardi o gli italiani che vogliono impadronirsi della Dop del Pecorino Romano. I giornali cerchino le carte, troveranno la verità”. (Paolo Maninchedda, candidato governatore Partito dei Sardi).
8 comments
Vai al modulo dei commenti
Attenzione gente! Salvini vuol fare il furbetto e capitalizzare elettoralmente la protesta dei pastori.
Io ricordo che anni fa i pastori sardi furono bloccati da un ministro legaiolo con plauso del nullafacente salvini ma non c’erano elezioni imminenti. Ricordo che la giunta era di cdx e il governo era di cdx.
Paolo Maninchedda hai rotto le p….! Per fortuna che dopo il 24 non scriverai più. Basta! Stai amministrando tu col P. D. I. degli indagati!!!
Conte convoca il tavolo il 21, Salvini il 14… mentre la Regione Sarda è latitante. Dai Di Maio, fregali tutti, convoca i pastori domani, almeno recuperi un po’ di voti.
Finalmente una voce diversa! Era ora! E se non è sardo Maninchedda………
lasciamoli strillare adesso che possono dire tutte le fesserie che vogliono. questi partitini indipendentisti non supereranno il 5% e andranno a casa. proprio come la giunta pigliaru.
I Cinquestelle se non vogliono fare in Sardegna la stessa fine che hanno fatto in Abruzzo si diano una regolata e ritornino all’antico.
Tempismo perfetto. Chiunque risolve il problema, ben venga.
Però, da qui a votare lui e la sua truppa per consentire loro di riempirci di cemento sul mare e inceneritori ovunque, e farci dettare l’agenda dal nord, ce ne passa.
Non dimentico poi che fino a pochi anni fa, per la Lega eravamo dei luridi terroni e pecorari.
Consegnare loro la Sardegna in cambio di un paio di poltrone per un manipolo di politicanti nostrani assoggettati alla Lega? No grazie.
Spero che il problema dei pastori sia comunque risolto al più presto e in maniera definitiva