A Oristano presto una nuova assegnazione dei lavori per il mercato di via Mazzini.
La risoluzione del contratto d’appalto con l’impresa Dcg di Cagliari, per la ristrutturazione e l’ampliamento del mercato civico di via Mazzini con annesso parcheggio, va avanti regolarmente, e ora il Comune di Oristano può procedere a un nuovo affidamento dei lavori.
Il Tribunale di Oristano (Giudice Roberta Contu) ha rigettato le richieste dell’impresa Dentoni, tranne quella relativa alla comunicazione della determinazione di risoluzione del contratto all’Anac, e ha quindi ordinato al Comune di Oristano di sospenderla. La comunicazione all’Anac avrebbe potuto causare difficoltà all’impresa per la partecipazione a future gare d’appalto pubbliche.
La chiusura del contratto per grave inadempienza contrattuale era stata decisa dal Comune, nello scorso mese di ottobre, a causa dei ritardi e delle inadempienze nella realizzazione dei lavori. L’impresa (rappresentata dagli avvocati Giovanni M. Lauro, Anna Ingianni e Cecilia Savona del Foro di Cagliari e Marcello Sequi del Foro di Oristano) si era subito opposta al provvedimento presentando ricorso al Tribunale di Oristano. Il Comune di Oristano (difeso dall’avvocato Gianna Caccavale) ha ribadito le sue posizioni rese note contestualmente al provvedimento di risoluzione del contratto.
Durante l’esecuzione dei lavori erano state evidenziate problematiche di carattere strutturale, derivanti da errate valutazioni effettuate in sede progettuale. Nelle numerose riunioni affrontate per risolverle, l’impresa appaltatrice non era riuscita a proporre una soluzione in grado di risolvere le criticità statiche e le conseguenti complicazioni in materia di resistenza al fuoco delle strutture derivanti da sue errate valutazioni progettuali. Nel disconoscere i suoi errori, l’impresa ha continuato a non formulare alcuna concreta soluzione progettuale, insistendo a chiedere all’amministrazione comunale di far redigere una perizia di variante, per evento imprevisto e imprevedibile, così da porre i maggiori oneri a carico del Comune.
L’amministrazione ha sempre cercato di evitare il contenzioso che si andava delineando a causa della posizione assunta dall’impresa, invitandola a formulare un’ipotesi progettuale che risolvesse gli errori progettuali più volte segnalati e che potesse essere favorevolmente accolta.
A ottobre l’epilogo con la determina di risoluzione del contratto per grave inadempimento. La determina di risoluzione del contratto era stata firmata dall’ingegner Giuseppe Pinna, dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Oristano, che aveva affidato alla direzione dei lavori la redazione dello stato di consistenza dei lavori eseguiti e al collaudatore l’accertamento tecnico e contabile, rinviando a un successivo provvedimento la determinazione e quantificazione dei danni conseguenti all’inadempimento contrattuale dell’impresa appaltatrice o, comunque, riconducibili alla risoluzione contrattuale da porre a carico dell’impresa appaltatrice, nonché la determinazione e quantificazione dei danni cagionati in conseguenza degli errori e/o di omissioni nella progettazione che hanno pregiudicato la realizzazione dell’opera.
“È stata una decisione inevitabile – ha ricordato il sindaco Andrea Lutzu -. Troppi ritardi e troppe inadempienze. Abbiamo pazientato e tentato di trovare una soluzione nell’interesse generale, ma alla fine abbiamo dovuto prendere atto del fatto che la risoluzione del contratto fosse l’unica strada percorribile. La decisione del Tribunale giunge quasi contemporaneamente alla conclusione della valutazione sullo stato di consistenza della struttura e al parere dell’Anac, che ci apre la strada alla scelta se affidare il completamento dei lavori alla seconda classificata o a una nuova gara. Nei prossimi giorni, alla luce di questi nuovi elementi, prenderemo una decisione che porti alla ripresa dei lavori nel minor tempo possibile”.
L’appalto alla ditta Dcg di Cagliari era stato aggiudicato nel dicembre 2015, per un importo complessivo di 3 milioni 277 mila euro, con un ribasso del 4,791%. Ad aprile 2016 era stato approvato il progetto definitivo, a maggio era stato stipulato il contratto e a dicembre approvato il progetto esecutivo secondo le prescrizioni del Comando provinciale dei vigili del fuoco. La consegna dei lavori risale al gennaio 2017. A ottobre 2018 la risoluzione del contratto. Adesso si può procedere a una nuova assegnazione dei lavori.
Un progetto speciale del ministero per salvare il teatro “Grazia Deledda” di Paulilatino, che a giugno calerà per sempre il sipario per mancanza di fondi. Da anni importante centro di promozione culturale, il teatro vive da tempo tra mille difficoltà, nate con l’assottigliarsi dei contributi di Regione e Governo, che alla fine hanno impedito di far fronte agli impegni contratti con le banche per la costruzione del teatro, di cui si è fatta carico la compagnia che gestisce la struttura. La possibile via d’uscita è stata indicata dal ministro Alberto Bonisoli, che ha visitato il teatro e incontrato il direttore artistico Aldo Sicurella, nell’ambito del suo tour elettorale a sostegno del candidato governatore del M5S Francesco Desogus. Il Fondo unico per lo spettacolo, triennale, è già stato stabilito. Tuttavia, ha spiegato il titolare dei Beni culturali, il ministero può finanziare dei progetti speciali. E il “Grazia Deledda”, in virtù della sua specificità, può inoltrare la domanda, che sarà poi valutata dal ministero. “In queste situazioni contingenti, se c’è una programmazione di spettacolo pronta per il 2019, il ministero può aiutare a superare un contesto che ha sintomi di criticità – ha sottolineato Bonisoli -. Detto questo, bisogna però ragionare sul medio termine. E questa situazione si risolve quando c’è un rapporto stretto con gli enti locali. Lo Stato – ha chiarito il ministro – guarda in generale alle esigenze dei singoli territori, ma quando c’è una realtà locale che capisce il valore dell’attività, anche sociale come in questo caso, questa è quella che può intervenire al meglio. In un paese di duemila abitanti è comprensibile – ha ammesso il ministro – che non ci possano essere le risorse sufficienti. Può darsi che la soluzione sia quella di consorziare diversi comuni. Questa è una possibilità. Sicuramente quello che deve entrare nell’agenda regionale è un’attenzione a realtà come queste, leggermente decentrate. Ma sono quelle che danno qualità al territorio e che combattono lo spopolamento”.
Venerdì 22 febbraio, alle 18, al Centro servizi culturali Unla, in via Carpaccio, a Oristano, presentazione del libro di Piero Marongiu “Oltre la notte”, edito da La Zattera. Dialogherà con l’autore Sabrina Sanna. Letture a cura di Paola Aracu.
Il libro: “…Paolo davanti a sé ha una notte da attraversare. Una notte lunghissima, durante la quale i ricordi tornano a galla. E sono ricordi dolorosi. Oltrepassarla significa sconfiggere i fantasmi del passato, andare oltre e vivere. In alternativa, lo schianto e la fine di tutto. Marta era andata via senza un vero motivo e lui stava sperimentando il dolore pervicace generato dall’abbandono. Dentro l’auto lanciata verso una meta indefinita, una voce familiare proveniente dalla radio lo riporta indietro nel tempo. A quando, giornalista inviato prima nella Bosnia Erzegovina e successivamente in Albania, aveva conosciuto gli orrori causati dalla guerra. La sua mente, incapace di arginare il fiume di ricordi che vi affluivano senza sosta, materializzava volti e fatti accaduti allora con estrema nitidezza…”
L’autore: Piero Marongiu, 63 anni, di Seneghe, ex luogotenente dell’Esercito Italiano, giornalista, attualmente collabora con il quotidiano La Nuova Sardegna, per il quale segue il territorio del Montiferru di cui è profondo conoscitore. Appassionato di storia sarda e di archeologia, ha ideato e condotto per emittenti locali trasmissioni legate al mondo della cultura e delle tradizioni popolari. Ha pubblicato le raccolte di poesie Per amore solo per amore-Sospesi nell’infinito e Pellegrino del tempo, ed il romanzo La danza della farfalla.
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