Ok alla controproposta presentata a Tramatza ma la prostesta dei pastori continua.
Nonostante la controproposta di 80 centesimi al litro e a 1 euro a regime abbia avuto l’approvazione dell’assemblea dei pastori a Tramatza, non è calata né la tensione, né sono terminati i versamenti del latte sulle strade.
Oggi, infatti, c’è stato un nuovo blitz da parte di alcune persone incappucciate ai danni di un autotrasportatore che si apprestava a consegnare il latte. Il camionista è stato bloccato e costretto a versare migliaia di litri di latte sul terreno. Inoltre, circa cento pastori hanno versato litri di latte da sopra un cavalcavia che sovrasta la statale 131 dcn. In altre zone della Sardegna, invece, i pastori hanno regalato agli automobilisti di pssaggio latte e formaggio.
Questo, come detto, nonostante la controproposta dei pastori abbia avuto l’ok, in quel di Tramatza, dagli oltre mille allevatori presenti. Un obiettivo (quello di 80 entesimi subito e 1 euro a regime) al quale, per i tecnici che hanno elaborato il documento insieme agli allevatori, si potrebbe giungere anche prima. “Dopotutto – è stato spiegato – il prezzo del Pecorino romano è già salito di 1 euro-1,50 in questi dieci giorni, quindi i trasformatori hanno la garanzia che non andranno sotto”.
Dodici i punti sviscerati durante la riunione e subito una precisazione per rispondere agli indecisi: “Non ci stiamo abbassando i pantaloni: abbiamo iniziato la trattativa parlando di un euro al litro e all’euro dobbiamo arrivare a fine campagna. All’unanimità abbiamo deciso di andare avanti. Questo vuol dire che i pastori non li divide nessuno”, ha detto Gianuario Falchi, uno dei relatori di Tramatza e già protagonista dei tavoli con il ministro delle Politiche a gricole Centinaio. Ministro che oggi era a Bruxelles, dove ha incontrato il Commissario Phil Hogan. “Abbiamo avuto l’ok dell’Europa al nostro piano, e questo renderà più disteso l’incontro di giovedì tra le parti”, ha annunciato Gian Marco Centinaio.
Gli allevatori puntano a una riforma dell’intero sistema lattiero-caseario e a una “…distribuzione più equa dei profitti nella filiera”. Non solo: nella bozza c’è anche la richiesta perentoria di “…dimissioni volontarie e irrevocabili di tutti i membri dei Cda dei Consorzi di tutela del Pecorino romano Dop, del Pecorino sardo Dop e del Fiore sardo Dop”.
Dopo alcune ore dalla divulgazione del testo, con un post su Facebook, Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano, comunica di lasciare a pochi giorni dalla scadenza naturale del suo mandato. Nel frattempo, mentre il vicepremier Matteo Salvini sosteneva di voler incontrare la grande distribuzione per dare una mano ai pastori, la Regione e le banche mettevano sul piatto 18 milioni per il ritiro di 30 mila quintali di eccedenze di Pecorino romano e far salire così il prezzo sul mercato.
Intanto, c’è grande attesa per il tavolo di filiera, convocato dal presidente del Consiglio Conte per domani, giovedì 21 febbraio, alle 11.30, al ministero delle Politiche agricole, dove si cercherà di chiudere l’accordo tra pastori e industriali. Alla riunione presenzieranno, oltre ai rappresentanti dei pastori e al ministro dell’Agricoltura Centinaio, anche l’Alleanza delle Cooperative, Assolate, Confindustria Sardegna, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e, per quel poco che contano, il presidente della Regione Pigliaru e l’assessore regionale all’Agricoltura Caria.
Al tavolo delle trattative, a Roma, ci sarà un’assenza importante, quella del Consorzio di Tutela del Pecorino Sardo. “Il perdurare dello stato di agitazione che ancora oggi attraversa la Sardegna – sostiene il Consorzio – ci ha portato a questa decisione”. Decisione che arriva all’indomani della richiesta dei pastori di azzerare i Cda di tutti i Consorzi di tutela. “Confermiamo la nostra disponibilità a sederci a tutti i tavoli purché – avvertono i vertici del Consorzio del Pecorino sardo – si ristabiliscano le condizioni del dialogo e si ragioni con serenità di strategie di filiera, e non solo dei problemi contingenti strettamente legati alla remunerazione della materia prima, in cui come Consorzio di tutela, come ben noto a tutti, non abbiamo né possiamo avere alcun ruolo”. C’è anche una critica ai punti chiave della trattativa in corso. “Si rischia, infatti – sostiene il Consorzio -, di non dare risposte a lungo termine. Siamo convinti che le ingenti risorse destinate allo smaltimento delle giacenze del Pecorino Romano, se da un lato porteranno nell’immediato a risultati concreti per questo formaggio, non porteranno certo a risultati duraturi in futuro, né a quella ,né alle altre Dop, che rischiano concretamente di essere messe fuori mercato, con le sole misure messe in campo a tutt’oggi. E se c’è un fine al quale tutti puntiamo è proprio quello di produrre risultati duraturi”. La strada da percorrere, secondo i vertici consortili, è quella della diversificazione delle produzioni. “Non esistono soluzioni strutturali e definitive senza l’avvio immediato di una diversificazione delle produzioni che punti dritta sulle Dop diverse dal Romano, che hanno un forte valore identitario ma che da sole non hanno la forza di emergere, e il Pecorino sardo in primis. Il ruolo delle istituzioni regionali e nazionali è fondamentale, perché è fondamentale una cabina di regia super partes che accompagni il processo di diversificazione e sostenga il mercato con azioni mirate di comunicazione e marketing”. Il Consorzio ricorda, poi, i risultati finora ottenuti (“le produzioni nel 2018 hanno sfiorato i 20.000 quintali per un totale di 650.000 forme”) e contesta la richiesta dei pastori di azzerare i Cda di tutti i Consorzi di tutela. “E’ solo grazie al nostro Consorzio che il Pecorino romano Dop ha un’identità riconoscibile, ha visibilità, regole di produzione certe e, soprattutto, un sistema efficace di salvaguardia, controllo, riconoscimento e rintracciabilità. Non basta che il latte di pecora sia sardo al 100%. E non basta che il formaggio venga prodotto e stagionato in Sardegna perché possa fregiarsi della Denominazione di origine Pecorino sardo, ci vuole molto molto di più. E quel di più esiste grazie al Consorzio di Tutela, che oggi, ancora più di ieri, ha bisogno della guida sicura e ferma dei suoi vertici”.
La rete comunale di videosorveglianza sarà potenziata e coprirà le zone della città e delle frazioni che in questi mesi sono state più esposte al problema della pubblica sicurezza. “Il Comune di Oristano risulta beneficiario di un finanziamento regionale di 200 mila euro che ci permetterà di tenere fede a un impegno preso nei mesi scorsi dopo l’ondata di furti nelle abitazioni che ha colpito alcune zone della città come Torangius”, ha precisato il sindaco Andrea Lutzu. Oristano, che aveva partecipato a un bando della Regione, è stato finanziato insieme ad altri 369 comuni sardi. In una nota della regione si legge che “…con questo ulteriore intervento, che acquista una valenza particolare per le preoccupazioni legate agli attentati ai danni degli amministratori locali, sarà garantita ai centri dell’isola la possibilità di disporre di un sistema avanzato per il controllo del territorio”. “Entro 30 giorni – ha detto il sindaco Lutzu – realizzeremo la progettazione della rete di sicurezza che si integra con il sistema già attivo che da qualche anno funziona con 35 telecamere sparse in vari punti della città. I risultati raggiunti con la rete di videosorveglianza sono particolarmente positivi in ottica preventiva, ma anche per individuare gli autori di atti di vandalismo contro beni pubblici e privati. La forte richiesta di potenziamento della rete di videosorveglianza da parte dei cittadini testimonia quanto sia sentito il problema della sicurezza urbana. Questa amministrazione ha condiviso questa esigenza e sta facendo tutto il possibile, partecipando a bandi regionali e nazionali, e percorrendo ogni strada utile per ampliare e migliorare il sistema di videocontrollo. La sicurezza urbana è in cima alle nostre priorità – ha detto ancora Lutzu, che ha ricordato la firma dei protocolli d’intesa con il ministero dell’Interno e con la Prefettura di Oristano -. In questo senso ci dispiace che dal ministero non siano ancora arrivate le risposte su cui confidavamo”. Sulla base del “Protocollo per la promozione e la diffusione della cultura della legalità”, siglato tra Regione, Prefetture e Anci Sardegna, anche il progetto del Comune di Oristano dovrà essere preventivamente condiviso con il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per poi essere inviato alla Regione per la valutazione e l’assegnazione delle risorse. A Oristano il sistema di videosorveglianza è entrato in funzione nel 2013 con 21 telecamere ad alta definizione che collegate ad una centrale operativa garantiscono il controllo su altrettanti punti nevralgici del centro storico cittadino. Successivamente è stato integrato con altre postazioni, per giungere a un totale di 35 telecamere attive.
“Raccontando la Sartiglia. Ricordando con le immagini…” è il titolo del nuovo appuntamento della ricca serie degli incontri culturali curati dalla Fondazione Sa Sartiglia Onlus. Venerdì 22 febbraio, alle 17.30, all’auditorium dell’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, attraverso filmati ed interviste, saranno ricordati protagonisti ed edizioni della giostra oristanese del passato. I contributi filmati, curati dal cineoperatore oristanese, Pino Pirastu, saranno commentati e rivissuti dai protagonisti di ieri e di oggi, in ricordo di fatti e personaggi che hanno segnato le vecchie edizioni della giostra. La serata intende tributare un ricordo particolare ad Anna Dina Cozzoli, recentemente scomparsa, prima donna ad aver ricoperto i panni di Componidori nel 1973, ed ancora l’unica per il Gremio dei Contadini. Ospiti della serata sanno tutti i Componidoris donna e le amazzoni della Sartiglia.
A pochi giorni dalla Sartiglia, sabato 23 febbraio, sempre presso l’audiotorium dell’Hospitalis Sancti Antoni, a Oristano, alle 17.30, la conferenza “Suoni di Sartiglia” immergerà la città nei suoni della grande giostra oristanese. L’iniziativa è dell’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano che intende presentare un nuovo evento culturale capace di fondere la partecipazione di studiosi con quella dei musicisti. “Si tratta di una conferenza-spettacolo – ha spiegato l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna – che intende mettere insieme studiosi ed artisti, ricercatori e suonatori che ci propongono studi e suoni della Sartiglia e del Carnevale in generale”. Prenderanno parte all’iniziativa Marco Lutzu, docente di etnomusicologia presso l’Università di Cagliari; Maurizio Casu, responsabile del Centro di Documentazione della Sartiglia; gli artisti Vanni Masala ed Andrea Pisu; e i tamburini e trombettieri della Sartiglia. “La serata culturale, intende sviluppare il tema della musica nelle feste – ha continuato l’assessore Sanna -. La presenza degli studiosi, unitamente a quella degli artisti e dei musici della Sartiglia, vuole promuovere un evento all’insegna della contaminazione, introduzioni storiche e suoni, musiche e interpretazioni antropologiche”. Veri protagonisti della serata saranno, quindi, i ritmi e i suoni della Sartiglia, del Carnevale e delle feste della tradizione sarda, che attraverso gli artisti e i ricercatori presenti saranno riproposti nelle diverse forme di ricerca, di esibizione ed espressione artistica.
Si intitola “Oltre l’ostacolo” la nuova fatica letteraria di Guido Dorascenzi. Il romanzo dello scrittore oristanese sarà presentato sabato 23 febbraio, alle 17,30 al Museo Diocesano Arborense di Oristano. La presentazione, a cura del giornalista Anthony Muroni, che dialogherà con l’autore, si svolgerà con l’accompagnamento musicale di Cristina Scalas al flauto e Davide Mocci alla chitarra. “Oltre l’ostacolo” (Edizioni da La Zattera Cagliari) è il terzo romanzo di Guido Dorascenzi. L’opera arriva nelle librerie dopo “Non ho tradito Susy, mi sono solo innamorato di Jack”, che ha ottenuto diversi riconoscimenti nazionali, e “Camminiamo insieme”, premiato in Campidoglio a Roma per il secondo posto ottenuto nel Concorso internazionale “Alberoandronico”. Dorascenzi ha scritto anche diversi libri di poesia.
L’ Istituto per il Credito Sportivo, con la condivisione dell’assessorato allo Sport del Comune di Oristano, dell’Anci Sardegna e del Coni Regionale e Provinciale, organizza un importante incontro informativo rivolto agli amministratori dei Comuni e delle Unioni dei Comuni delle province di Oristano e Nuoro, dal titolo: “Tasso zero su impiantistica sportiva, edilizia scolastica sportiva e piste ciclabili”. L’incontro si terrà il 26 febbraio, nella sala consiliare del Comune di Oristano (palazzo degli Scolopi), dalle 10,30 alle 12,30. Saranno presentati i due bandi rivolti ai comuni: “Sport missione Comune 2019” (http://www.creditosportivo.it/banditassozero/sportmissionecomune2019.html) e “Comuni in pista 2019”
(http://www.creditosportivo.it/banditassozero/comuniinpista2019.htm). “Questa importante iniziativa è compresa tra le attività inserite negli eventi di Oristano Città Europea dello Sport 2019 – ha osservato l’assessore allo Sport Francesco Pinna -. L’importante ruolo che la nostra città è stata chiamata a ricoprire, includerà non solo eventi sportivo-agonistici di grande spessore tecnico, ma anche importanti momenti di approfondimento sulle numerose tematiche riguardanti lo sport, e tra queste anche quello proposto dall’Istituto per il Credito Sportivo”.
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