Elezioni regionali: in Sardegna sono 8 i candidati “impresentabili”.
Sono otto i candidati risultati non conformi al Codice di Autoregolamentazione della Commissione antimafia o condannati per la legge Severino. Cinque impresentabili sono del centrodestra, due del Pd e uno di una lista autonomista.
I nomi – secondo quanto si legge in una nota dell’Ansa Sardegna – li ha comunicati il presidente dell’Antimafia Nicola Morra Morra, spiegando che cinque stati rinviati a giudizio e con fase dibattimentale in corso, mentre gli altri tre, avendo sentenza di condanna in primo grado, verrebbero, qualora eletti, sospesi dalla carica.
Si tratta di Gianfranco Ganau, Pd-Sardegna con Zedda presidente, imputato per tentata concussione in concorso (il dibattimento è in corso); Valerio Meloni del Pd-Sardegna con Zedda presidente, imputato di tentata concussione in concorso (anche qui il dibattimento è in corso); Antonello Peru di FI-Berlusconi per la Sardegna, imputato di concussione aggravata (dibattimento in corso); Giovanni Satta, Lista Solinas Presidente, imputato di tre procedimenti (per riciclaggio in concorso con altri al Tribunale di Nuoro, al tribunale di Tempio Pausania per riciclaggio, al Tribunale di Cagliari per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’ingente quantitativo e dall’essere reato trans nazionale); Marco Carlo Marra, Partito dei Sardi- Facciamo lo stato, imputato per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Oltre a questi cinque, risultati non conformi al codice di autoregolamentazione dell’Antimafia, altri tre candidati hanno riportato sentenze di condanna in primo grado per la legge Severino e ove eletti scatterebbe la sospensione. Si tratta di: Maurizio Porcelli, Solinas presidente, che risulta essere stato condannato dal Tribunale di Cagliari il 17 maggio 2018 per quattro reati di abuso d’ufficio alla pena di un anno e sei mesi di reclusione (è stato proposto appello); Alberto Randazzo, FI Berlusconi per la Sardegna, condannato dal Tribunale di Cagliari il 20 febbraio 2017 a 3 anni di reclusione per peculato continuato (proposto appello); e Oscar Cherchi, FI-Berlusconi per la Sardegna, condannato dal Tribunale di Cagliari nel 2017 a 4 anni di reclusione per peculato continuato (anche in questo caso è stato proposto appello). (Ansa).
Sugli usi civici occorre attivare immediatamente un tavolo di copianificazione e concertazione con tutti gli attori interessati e in primo luogo con la Regione e con Argea”. Lo chiedono il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, e l’assessore all’Urbanistica, Gianfranco Sedda, con una lettera indirizzata ai presidenti della giunta e del consiglio regionale e al direttore generale dell’agenzia Argea. “Un confronto è urgente per sbloccare gli ostacoli burocratici e dare risposte, in tempi brevi, a tutti i cittadini non solo del nostro territorio, ma dell’intera isola, fortemente penalizzati dall’attuale immobilismo amministrativo – hanno scritto il sindaco Lutzu e l’assessore Sedda -. Seriamente intenzionati alla risoluzione dell’annoso problema, in caso di mancata risposta entro 30 giorni dalla presente comunicazione, questa amministrazione attuerà ogni azione necessaria per risolvere l’attuale vuoto normativo e procedimentale, al fine di evitare possibili contenziosi dei quali non vorremo essere ritenuti responsabili, escludendo così ogni forma di complicità delle mancate decisioni/azioni regionali o statali”. A metà dicembre Argea ha comunicato al Comune di Oristano la sospensione dell’esame del procedimento relativo al trasferimento degli usi civici, a causa della mancanza di un’intesa di copianificazione tra Stato e Regione in materia di uso civico. “Il problema – ha osservato l’assessore Sedda – nasce dalla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli della Legge regionale n. 11 del 2017 sui procedimenti di sdemanializzazione e trasferimento dei diritti di uso civico. La recente giurisprudenza sottolinea l’obbligo della tutela e della salvaguardia del patrimonio civico finalizzata alla conservazione ambientale e paesaggistica e, quindi, alla conservazione degli usi civici. Questa amministrazione condivide questo orientamento a cui intende adeguarsi attraverso il trasferimento del diritto in altre aree. Il procedimento di trasferimento, adottato dal consiglio comunale nello scorso mese di agosto, non determina sdemanializzazioni e perdita di superfici assoggettate all’uso civico – ha aggiunto Sedda -. La decisione del consiglio mira alla ricostituzione delle superfici esistenti al momento dell’istituzione dei diritti di uso civico, garantendo pertanto un impiego/utilizzazione della totalità dei beni d’uso civico a suo tempo istituiti. Si rispettano dunque gli interessi generali della comunità oristanese che rimane intestataria dei diritti di uso civico”. “Sulla base di queste considerazioni, chiediamo la costituzione e la convocazione urgente di un tavolo di copianificazione e concertazione tra gli attori del processo, così come indicato anche dalla sentenza della Suprema Corte – hanno scritto il sindaco Lutzu e l’assessore Sedda -. L’obiettivo è sbloccare gli ostacoli burocratici e dare risposte, in tempi brevi, a tutti i cittadini del nostro territorio e dell’intera isola, che risultano fortemente penalizzati dall’attuale immobilismo amministrativo”.
4 comments
Vai al modulo dei commenti
Caro Pig, essere impresentabili oggi quasi quasi non fa più notizia. Ancora mi chiedo come si può votare certa gente. Essere delle persone oneste per questa specie di politici è soltanto un hobby e il bello è che hanno ancora il coraggio di aprire bocca. Guarda il Pd, forte del suo centinaio di indagati non fa che sputare sentenze contro questo e quel partito. Per fortuna la gente non è stupida e non si fida più di politici del genere.
Se un politico viene condannato in primo grado, in attesa della sentenza definitiva, bisognerebbe comunque dargli un calcio nel sedere e madarlo fuori dalle balle.
I Cinquestelle sono gli unici che appena un grillino viene condannato gli dicono “Prego, si accomodi fuori dalle istituzioni”. Il Pd appena un piddino viene condannato gli dice “Prego si accomodi in Parlamento”.
ma non si vergognano almeno un po’? che schifo!