Nel mercato della droga una novità: hashish prodotto in Sardegna. Banda sgominata.
Sette misure cautelari, cinque delle quali in carcere, sono state eseguite dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Oristano nei confronti di persone già in carcere nell’ambito dell’indagine antidroga Texas Hold’em.
Le misure cautelari riguardano: il ghilarzese Gianluca Sanna, di 32 anni; i nuoresi Massimo Arca di 37 anni, Domenico Arca di 34 anni, Antonio Floris di 32 anni, e Luigi Pittalis, 43 anni; per tutti è stata disposta la misura cautelare in carcere. Per Alessio Sanna, 33 anni, di Ghilarza, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari, mentre per l’oristanese Gian Marco Fiori, 28 anni, il c’è l’obblogo di presentarsi alla polizia giudiziaria.
E’ stato il Gip di Nuoro, su richiesta della Procura, a contestare cinque capi di imputazione ai sette arrestati. Dall’indagine Texas Hold’em, conclusa recentemente dagli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Oristano, a seguito della quale sono stati effettuati complessivamente ventotto arresti, è emerso un elemento mai riscontrato prima in Sardegna: è, infatti, stato trovato, e sequestrato (così come risulta dalle intercettazioni), il primo hashish prodotto nell’isola.
I componenti della banda hanno creato una sorta di derivato della marijuana, molto simile all’hashish, ma di qualità inferiore, ricavato dalla trinciatura della canapa indiana in fase di deterioramento. Per limitare le perdite e trarre il massimo guadagno dalle piantagioni, il prodotto veniva trinciato, polverizzato e, dopo un’accurata lavorazione, solidificato.
Lo scopo principale era quello di immettere sul mercato un nuovo prodotto, più facilmente trasportabile e occultabile, compattato in panetti e presentato come hashish di altissima qualità, made fin Sardegna. A differenza dell’hashish, derivato della marijuana e ricavato dalla resina estratta, il nuovo prodotto sardo si presenta come una sorta di mattonella di “spugna per fiori”, rigida, di colore verdastro. Due di questi panetti sono stati sequestrati durante le indagini.
Una donna giuderà, per la prima volta, la Questura di Oristano. Si tratta di Giusy Stellino, proveniente da Nuoro, dove ricopriva l’incarico di vicequestore vicario. Stellino prenderà il posto di Ferdinando Rossi, che dalla prossima settimana dirigerà la Questura di Brindisi. “E un’emozione fortissima – ha commentato Giusy Stellino –. Noi dipendenti della Polizia di Stato lavoriamo tantissimo per questo risultato e averlo raggiunto per me è una grandissima soddisfazione. Avere avuto come sede Oristano, poi, mi ha resa doppiamente felice: non sono sarda ma ho un legame fortissimo con l’isola e voglio continuare a fare il mio lavoro in questa terra”. Giuseppina Maria Rita Stellino, 55 anni, originaria di Busto Arsizio, è arrivata a Sassari a cinque anni perchè il padre era un dirigente della Petrolchimica di Porto Torres. A Sassari si è laureata in Giurisprudenza e subito dopo ha superato il concorso ed è entrata far parte della Polizia di Stato. La prima destinazione della sua carriera è stata Milano, dove ha lavorato al Servizio Volanti. Poi a Roma, prima alla Dia (Direzione investigativa antimafia) e successivamente nel servizio di scorta del presidente della Camera dei deputati e nel Servizio investigativo della polizia delle comunicazioni. Ma la brillante carriera di Giusy Stellino si è sviluppata in gran parte a Sassari, dove ha lavorato al comando della Squadra volante, mostrando grandi qualità investigative ed umane alla guida della Squadra mobile e con ottimi risultati nella lotta alla criminalità. Ad arricchire il suo curriculum, ha contribuito anche l’esperienza lavorativa accumulata in questi anni a Nuoro come vicequestore vicario. Essere donna e con grandi doti umane per Giusy Stellino, in una carriera considerata “da uomini”, non è mai stato un ostacolo. “All’interno della Polizia di Stato – ha affermato – non ho mai avuto difficoltà in quanto donna, per il resto credo che il mio approccio sia umano a prescindere dal sesso. Non nego che quando si è trattato di lavorare con i casi di violenza domestica, quindi con donne e bambini in condizioni di difficoltà, il fatto che un dirigente della Mobile fosse donna è stato rassicurante per queste vittime e ha facilitato il lavoro per entrambe le parti”.
Antonello Peru (Forza Italia) con 5.741 preferenze è il consigliere regionale più votato in Sardegna. A Peru la Corte d’Appello aveva erroneamente attribuito “solo” 3.638 voti. Dopo le lamentele del consigliere di Sorso, che aveva sostenuto gli mancassero circa duemila voti, l’Uffico elettorale ha ricontrollato gli atti e corretto subito la svista: i voti di Antonello Peru sono 5.741. Grazie a 516 preferenze in più, il consigliere di Forza Italia ha scalzato dal primo gradino del podio Piero Comandini (Pd) che ha ottenuto “appena” 5.225 voti.
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