Mar 23

Impenditore oristanese tenta di corrompere il dirigente dell’Ufficio tecnico e viene arrestato.

Una bottiglia di vino, una confezione di torrone e 4.250 euro in contanti. E’ la mazzetta con la quale un imprenditore originario di Tonara ma residente in città, Giovanni Garau, 59 anni, ha tentato di corrompere il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Oristano.

L’episodio è avvenuto il 14 luglio dello scorso anno, quando Giovanni Garau ha tentato di rifilare una mazzetta al dirigente comunale, Giuseppe Pinna, per convincerlo ad autorizzare una grossa lottizzazione commerciale nell’area dell’ex Caldersarda, all’ingresso sud della città.

La notizia è stata comunicata solo questa mattina, nella Questura oristanese, in occasione del saluto del questore Ferdinando Rossi, che lascia l’incarico dopo appena un anno.

L’ingegner Pinna era stato contattato dall’imprenditore che, in precedenza, aveva inviato al Comune una bozza di un progetto di lottizzazione, a cui l’Ufficio tecnico aveva risposto con alcune osservazioni, segnalando varie irregolarità. A seguito di questa risposta l’imprenditore aveva contattato il dirigente dell’Ufficio tecnico, Giuseppe Pinna, invitandolo  semplicemente a prendere un caffè.

I due si erano incontrati in un bar cittadino e nell’occasione Giovanni Garau aveva consegnato al Pinna un sacchetto, con l’avvertenza di aprilo solo una volta arrivato a casa. Questo “avvertimento” aveva subito insospettito il dirigente dell’Ufficio tecnico, che una volta arrivato a casa aveva aperto il sacchetto: dentro non c’era, però, solo una bottiglia di vino e una confezione di torrone ma anche una somma in contanti: 4.250 euro.  Giuseppe Pinna si era  recato immediatamente  in Questura e aveva denunciato quanto accaduto.

Gli inquirenti avevano, quindi, avviato le indagini, e dopo un anno di riscontri, anche per verificare se vi fossero eventualmente coinvolte altre persone, ieri è scattato nei confronti del Garau il provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

I Vigili del fuoco di Abbasanta sono stati impegnati per oltre due ore per avere ragione di un vasto incendio sviluppatosi nel comune di Santu Lussurgiu, nella zona delle cascate Sos Molinos. Oltre che con i mezzi a terra, e gli uomini dei Vigili del fuoco, Forestale e Carabinieri, vista l’area impervia e le dimensioni importanti, per spegnere le fiamme si è reso necessario l’intervento dell’aereo Canadair.

“Oggi la tracciabilità della filiera del latte prende forma. La risoluzione dove sono primo firmatario è il risultato di un lavoro che ho potuto portare avanti dal primo giorno dell’insediamento del governo grazie ai colleghi della commissione Agricoltura”. E’ quanto sostenuto dal deputato Luciano Cadeddu, eletto nel collegio di Oristano nelle fila del Movimento 5 Stelle, che ha firmato la risoluzione “Iniziative a sostegno del comparto del latte ovicaprino”, approvata dalla commissione, all’unanimità, che prevede la nascita di una banca dati della filiera. “La necessità di questo intervento – ha detto Cadeddu – è importantissima; oggi infatti non è possibile conoscere le produzioni della filiera del latte, non sappiamo quanto latte produciamo, quanto di questo viene trasformato in pecorino Romano o in altre produzioni, quanto latte esportiamo e quello che importiamo, e questo perché sino ad oggi nessuno ha voluto istituire una banca dati della filiera del latte. Nelle audizioni alla Camera dove sono stati coinvolti tutti gli attori della filiera del latte, ognuno forniva dati diversi sulle produzioni, informazioni basate su stime e dati non certi e non verificabili. Questo meccanismo – ha aggiunto il deputo del M5S – ha dato ampio spazio alla speculazione, soprattutto in un contesto dove i confini economici si sono estesi e dove tanti imprenditori nazionali hanno sfruttato l’occasione di aprire nuovi impianti di trasformare in paesi dove il costo del lavoro è più basso”.

Fiducia al segretatio regionale Emanuele Cani, che proseguirà nel suo mandato fino al congresso che si celebrerà in autunno. Questa la sintasi da quanto emerso dall’assemblea regionale del Partito democratico che si è tenuta all’Hotel Su Baione di Abbasanta, ad un mese dalle elezioni regionali del 24 febbraio che hanno visto il Pd risultare la prima forza politica dell’Isola, nonostante la pesante sconfitta del centrosinistra e la perdita di una caterva di voti, rispetto alle precedenti elezioni regionali, che si può riassumere in ben 10 punti percentuali. “Al termine di questo dibattito mi sento molto più forte dal punto di vista politico (sic!) – ha dichiarato Cani nella relazione conclusiva -, forte del mandato che l’assemblea ha dato a me, alla segreteria e a tutto il gruppo dirigente del partito. Un consenso che mi fa sentire anche più autorevole nell’approcciare dal punto di vista istituzionale le altre forze politiche e tutti i problemi che ci troveremo ad affrontare nei prossimi giorni e settimane, nell’ambito di un’attività che deve servire soprattutto alla Sardegna in un momento di grande difficoltà come quello che viviamo”. Numerosi gli interventi durante la riunione e le frecciate all’indirizzo del candidato presidente del centrosinistra, Massimo Zedda, uscito nettamente sconfitto alle elezioni regionali nel confronto  con il neo presidente, Christian Solinas, candidato del centrodestra, che lo ha distanziato di oltre centomila voti. Un vero abisso.

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