Zanda (Pd) insiste sulla sua stomachevole proposta: 19mila euro ai parlamentari.
Luigi Zanda, senatore, tesoriere e rappresentante legale del Partito Democratico, nominato da Zingaretti, insiste sulla proposta di legge che vuole ripristinare il finanziamento pubblico ai partiti, reintrodurre i vitalizi e aumentare gli stipendi di deputati e senatori fino a 19 mila euro al mese.
Lo ha ribadito in un’intervista a Repubblica, in cui rivendica la sua crociata contro quella che lui definisce “antipolitica”. I cittadini hanno già votato contro il finanziamento pubblico ai partiti, non vogliono sentir parlare di mantenere partiti e politici. Ma evidentemente per Zanda la democrazia si attua solo sulle terrazze radical-chic dove ha brindato, insieme ai suoi colleghi del Pd, alla precarizzazione selvaggia del mondo del lavoro con il Job’s act, alla legge Fornero che ha tolto il diritto alla pensione a centinaia di migliaia di italiani, alla distruzione dei diritti economici e sociali dei cittadini portando avanti scellerate politiche di austerità durante i Governi Pd che ha sostenuto convintamente.
E Zingaretti che dice in tutto ciò? Non si capisce ancora se il segretario del Partito Democratico sia a favore o contro l’oscena proposta del suo tesoriere. Naviga nella confusione, affermando che quella di Zanda non è una proposta del Pd: ma allora Zanda di che partito è? E, soprattutto, è e rimane il suo tesoriere? Ne prende le distanze? Lo espelle? Gli revoca l’incarico? Zingaretti mostra, ancora una volta, tutta la sua ambiguità e inconcludenza.
Zingaretti deve far ritirare la proposta del suo tesoriere perché è un vero e proprio oltraggio a milioni di italiani che lottano ogni giorno, con sacrifici enormi, per non far mancare niente alle proprie famiglie. Il segretario del Pd che intenzioni ha? Ce lo faccia sapere, senza nascondersi.
Sembrano piuttosto chiare, invece, le sue posizioni su temi che dovrebbero interessare un partito di Sinistra, come a chiacchiere dice di essere il Pd. Dopo la minestrina venuta male del Rei, si sperava che il Partito Democratico votasse a favore di un provvedimento che dà una mano concreta a 5 milioni di italiani in difficoltà economica. La loro risposta è stata un secco no al reddito di cittadinanza: anzi hanno proposto anche un referendum per abolirlo. Però, ripristinare un fondo da 90 milioni di euro di soldi delle tasse degli italiani finanziandolo con tagli alla spesa pubblica per rimpinguare le casse dei partiti sembra andare bene.
Zingaretti batta un colpo anche sul salario minimo: la vota o no la nostra legge per alzare gli stipendi di lavoratori che si spaccano la schiena ogni giorno ma non riescono ad arrivare a fine mese perché hanno stipendi da 300/400 euro al mese? Finora, senza nessun ritegno, ha manifestato la sua contrarietà.
Ma la loro assurda proposta di legge è ancora lì, depositata al Senato: la priorità del Partito Democratico non è mettere più soldi nelle tasche degli italiani, ma continuare a spremerli e prendere soldi dai cittadini che non ce la fanno più!(M5S, www.ilblogdellestelle.it).
Il presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Oristano, Tiziana Sanna, rimane al suo posto. Il Tar ha, infatti, accolto il ricorso del professionista contro l’esclusione dall’elenco regionale dei revisori dei conti per il 2019. L’esclusione dall’elenco avrebbe potuto determinarne la sostituzione dal collegio di Oristano, così come precisato nei giorni scorsi dal segretario generale del Comune di Oristano, Luigi Mele, che però aveva sottolineato la piena legittimità della procedura adottata dal consiglio comunale. La decisione del Tribunale amministrativo regionale, che si pronuncerà nel merito nei prossimi mesi, è stata comunicata al Comune di Oristano, che conferma dunque la nomina del presidente Sanna e la piena operatività del Collegio dei revisori.
Il sindaco Andrea Lutzu ha dato il benvenuto al nuovo questore, Giusy Stellino, a nome della città, a palazzo Campus Colonna. Il questore e il sindaco si sono poi soffermati nell’ufficio del primo cittadino, dove hanno dialogato sulle principali tematiche legate all’ordine e alla sicurezza pubblica del territorio e sull’attuazione di speciali servizi per la sicurezza della città. Il sindaco ha riferito al nuovo questore di Oristano di come sia stata gestita la sicurezza nella recente edizione della Sartiglia, specificando che l’ottimo risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione del Comune anche con le forze dell’ordine, grazie alla professionalità e alla competenza dimostrata da tutti in quella occasione, che per Oristano è sempre un momento cruciale che mette alla prova la preparazione delle istituzioni ad ogni livello. Il sindaco Lutzu e il questore Stellino hanno garantito il massimo della collaborazione istituzionale, nel rispetto delle leggi, delle tradizioni e dei rispettivi ruoli, per mantenere sempre alto il livello di attenzione sotto l’aspetto della sicurezza e dell’ordine pubblico, che hanno consentito ad Oristano di meritare il suo ruolo di città fra le più vivibili d’Italia.
Due quintali di ricci e un chilo e mezzo di polpa di riccio sequestrati, decine di sanzioni amministrative, per un valore complessivo da un minimo di 31.750 euro a un massimo di 136.500 euro, e 95 punti decurtati dalle licenze dei pescatori subacquei professionali. Questo, in sintesi, il bilancio dell’attività di contrasto della pesca di frodo dei ricci di mare svolta dall’inizio dell’anno a oggi sulle coste oristanesi dalla Guardia di Finanza e, in particolare, dalla Sezione operativa navale di Oristano e dal Reparto aeronavale di Cagliari. I controlli hanno interessato sia i pescatori professionali che quelli sportivi, con il sequestro complessivo di oltre due quintali di ricci, che sono stati reimmessi nel loro habitat in quanto ancora vitali al momento del sequestro. In particolare sono stati sanzionati venti pescatori (dieci oristanesi e altri dieci provenienti dal cagliaritano) sorpresi a pescare ricci di taglia inferiore a quella consentita. Per ogni pescatore sorpreso a raccogliere ricci in tempi vietati sono scattate sanzioni da un minimo di due mila a un massimo di 12 mila euro, più il sequestro dell’intera attrezzatura di pesca. Per i pescatori subacquei professionali sorpresi a pescare ricci di taglia inferiore a quella consentita, oltre alle sanzioni da mille a 15 mila euro, è scattata anche la decurtazione di cinque punti sulla licenza di pesca, e per uno di loro è scattato anche il ritiro della licenza. Le attività condotte sulla terra ferma hanno permesso, invece,di sequestra un chilo e mezzo di polpa di riccio già chiusa in vasetti di vetro e altri cinque chili di prodotto per i quali non era possibile verificare la tracciabilità e il rispetto delle normative igienico sanitarie.
Bisogna risalire a chi in sardegna ha comprato la luna. Questa la missione segreta e speciale da compiere. Per questo i servizi segreti americani e italiani inviano nell’isola un agente segreto. Ma prima deve essere addestrato a diventare un vero sardo. Ruota attorno a questa vicenda “L’uomo che comprò la luna”, brillante e stralunata commedia diretta da Paolo Zucca (regista de L’Arbitro), che uscirà il 4 aprile in tutte le sale della Sardegna e, subito dopo, nel resto d’Italia, distribuito da Indigo Film. Il film è stato presentato in anteprima alla stampa nella sede dell’Ersu di Cagliari. Una trama arricchita di elementi surreali, ironici e poetici. La missione è affidata a un agente segreto americano di origini sarde, Kevin, interpretato da Jacopo Cullin. Completano il cast Angela Molina, Stefano Fresi, Francesco Pannofino, Benito Urgu e Lazar Ristovski, attore di “Underground” di Kusturica. La trama offre lo spunto per dar vita a gag esilaranti e sottolineata da sonorità sarde, western e dalla rilettura di brani di Boccherini. Il focus è sul percorso interiore/addestramento del protagonista. “Una commedia dissacrante che vira verso una favola consacrante”, ha detto Zucca. Infatti, man mano da finto biondo con accento milanese “…che non distingue una pecora da una capra”, il giovane si riappropria di quei valori e di quella sardità rinnegata. “E’ un percorso che in un certo senso ho fatto anche io – ha detto Jacopo Cullin -. A 18 anni avevo, in un certo modo, rinnegato le mie origini, crescendo, andando fuori e confrontandomi col mondo, ma poi ho ritrovato quei valori a cui sono molto legato”.
Dopo gli Snarky Puppy (attesi a Fordongianus il 18 luglio), il festival Dromos svela un’altra carta della sua 21esima edizione, in programma tra Oristano e altri centri della provincia. Il 3 agosto Fiorella Mannoia sarà in concerto, alle 21.30, in piazza Cattedrale, a Oristano, per l’unica tappa sarda del tour all’insegna del nuovo disco “Personale”, in uscita proprio oggi. Tredici brani inediti, tredici storie che raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti, in tutte le loro sfaccettature, e molto altro ancora. Un album che è anche – come ha affermato la cantante romana – una “piccola e umile personale”, come recita il titolo. I biglietti si possono acquistare su www.ticketone.it e nei punti vendita del circuito BoxOffice Sardegna. Un posto nel primo settore costa 40 euro, 30 nel secondo. Altre notizie e aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it e alla pagina www.facebook.com/dromosfestivalsardegna.
7 comments
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caro pig ormai non c’è più limite all’indecenza del pd.
Zingaretti dopo che la gente ne ha dette a Zanda di tutti i colori si è tirato indientro e ha detto che quella di Zanda è un’iniziativa personale: hanno la faccia come il c…!!!
In un periodo come questo una proposta del genere è da veri idioti.
Zingaretti, Zanda e Compagni, il nuovo che avanza. Ma dove ha la sede il Pd, all’ospizio? Po’ caridadi…..
Ha ragione Pig, quella di Zanda è una proposta stomachevole, da vomito davvero!
Non c’è niente da fare, il Pd di Renzi prima e Zingaretti dopo è un partito di zombi!
Ci voleva molto intuito per capire che Zanda era politicamente cotto?