Paolo Palumbo: “Siamo cascati in un tranello”. Picchia il marito, 42enne denunciata a Oristano.
“Il mio silenzio di questi giorni sui social è stato doveroso, ne ho lette di cotte e di crude, rimbalzando tra le definizioni di “truffatore” e quelle che mi vedevano dare la colpa agli “haters” per la delicatissima situazione in corso.
Smentisco categoricamente: non sono un truffatore e gli haters non hanno colpe, se non quelle di ferire i miei sentimenti. Ho scelto di rimanere in silenzio fino ad oggi perché mi hanno insegnato che prima di proferire parola bisogna sapere ciò di cui si andrà a parlare e così ho fatto”.
Inizia così il lungo post su Facebook di Paolo Palumbo, il più giovane malato di Sla d’Europa, finito al centro di un caso internazionale, probabilmente una truffa, dopo il suo accesso alla terapia innovativa Brainstorm. Lo chef oristanese ha pubblicato anche la foto della denuncia alla Polizia postale presentata dal fratello Rosario.
“In seguito al mio sciopero della fame, durante i primi giorni di aprile – ha spiegato Palumbo – abbiamo ricevuto dalla Nunziatura Apostolica di Gerusalemme i contatti di due medici della clinica Hadassah (dove mi sarei dovuto sottopore alla cura sperimentale).
Uno di questi due contatti era il professor Dimitrios Karussis. Il mio medico, Vincenzo Mascia, ha così iniziato uno scambio di email con il professore, ricevendo però risposta da un indirizzo di posta alternativo all’originale (giustificato dall’interlocutore come indirizzo usato in seguito al crash della sua mail principale).
Il 21 aprile è poi arrivata la specifica per ciò che riguarda la cifra da spendere per l’acquisto della terapia; il 24 (quindi solo dopo la notifica da parte del medico) è stata indetta la campagna di “GoFundMe” che tutti voi conoscete bene.
Forse non molti ricorderanno che il 20 maggio mio fratello Rosario ha pubblicato un post in cui si faceva riferimento a una mail anonima che ci ha avvertito circa una persona che metteva in dubbio la nostra trasparenza. Quella stessa mail ci avvisava che con tutta probabilità quello stesso personaggio stava creando account fasulli per depistarci. E noi siamo cascati nel tranello”. (Ansa).
Picchiava e umiliava sistematicamente il marito, anche davanti ai figli, poi lo denunciava alla Polizia per maltrattamenti. Quando sono interventi gli agenti della Squadra Mobile di Oristano hanno scoperto una verità completamente diversa da quella raccontata dalla donna, 42 anni, di Oristano. A conclusione delle indagini la donna è stata denunciata per maltrattamenti nei confronti del marito e dei quattro figli, tre dei quali minorenni (il più piccolo di 11 anni) e di calunnia nei confronti del marito. Alla donna il giudice ha impostoi di non fare rientro nell’abitazione familiare. In caso contrario rischia l’arresto e la custodia cautelare in carcere. La prima denuncia della donna risale a un anno fa, mentre le ultime a poche settimane. Il racconto della donna, però, è crollato di fronte a quello che la Polizia ha potuto accertare, e cioè che era lei a sottoporre il marito a continue vessazioni, lo insultava, umiliava e minacciava. Calci, schiaffi e graffi non venivano risparmiati, secondo l’accusa, neanche ai quattro figli. Il marito non ha mai voluto presentare denuncia e ai poliziotti che gliene chiedevano il motivo ha spiegato che era ancora innamorato della moglie e che il suo unico desiderio era quello di trascorrere una vita serena con la moglie e i figli.
Nell’ambito dielle attività della Questura di Oristano finalizzate alla prevenzione e alla repressione dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto al quartiere di Torangius, gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato un 25enne di Simaxis. Il giovane, da tempo sotto il mirino della Polizia, alla vista degli agenti si è mostrato particolarmente nervoso, anche perché (così com’è poi risultato) aveva appena venduto una dose di cocaina ad un altro ragazzo, che è stato denunciato all’autorità amministrativa come consumatore di sostanze stupefacenti.vA seguito delle perquisizioni anche nelle abitazioni dei due giovani, sono stati trovati alcuni contenitori di vetro, con all’interno dell’infiorescenza di marijuana essiccata e diverse decine di grammi di hashish, dieci dosi di cocaina, quattro dosi di eroina, diversi bilancini di precisione e circa 1500 euro in contanti. Gli agenti hanno trovato anche un libretto con un un elenco di “debiti vecchi” e “debitori nuovi”, che sicuramente si riferisce alla contabilità dello spaccio del giovane arrestato. Da diverso tempo gli uomini della Questura di Oristano sono impegnati in servizi di repressione del traffico di stupefacenti, che sta interessando non solo la città di Oristano ma anche tutta la provincia. Attività che nell’ultimo periodo ha permesso di denunciare a piede libero anche altri due giovani oristanesi per il reato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina.
Un’auto ha urtato, attorno alle 5,30 di questa mattina, un cinghiale sulla provinciale che collega Tramatza e Milis. Sul porsto sono intervenuti i Vigili del fuoco, il Servizio veterinario della Asl, e la Polizia di Oristano che ha effettuato i rilievi e ripristinato la viabilità.
Attorno alle 19 di oggi, i Vigili del fuoco di Oristano sono dovuti intervenire ad Arborea, strada 18 est, per spegnere un incendio in un capannone che conteneva, fra l’altro, circa 150 balle di foraggio. Visto che la copertura del caponnone conteneva dell’amianto, è devuto intervenire il gruppo specializzato dei Vigili “nbcr”, che altro non è se non l’abbreviazione di “nucleare, biologico, chimico, radiologgico”. Questo gruppo interviene quando si verificano incidenti con fuoriscita di sostanze pericolose, che potrebbero causare gravi danni alle persone, come in questo caso l’amianto. Gli specialisti “nbcr” si distinguono dagli altri Vigili del fuoco in quanto non indossano la divisa istituzionale, ma particolari tute scafandrate, dotate di autoprotettori che consentono la respirazione anche in ambienti contaminati.
1 comment
Picchiava il marito???!!!
Facciamo nomi e cognomi e foto di questa “signora”.
Orlando