Per i fuochi di Capodanno indagato il presidente della Pro Loco di Oristano.
Tre bengala fatti scoppiare a Oristano, nonostante il divieto, la notte di Capodanno, hanno causato tre rinvii a giudizio, uno dei quali riguarda il presidente della Pro Loco, Gianni Ledda, per concorso in accensione di materiale esplodente.
Sulla questione, Gianni Ledda ha detto la sua attraverso un comunicato.
“In merito al reato che mi viene contestato – ha scritto Ledda – per l’accensione di materiale esplosivo (art. 703 c.p.) nella notte di capodanno 2020, in piazza Roma – ho piena fiducia sull’esito delle indagini. Alcuni giorni fa sono stato sentito, come persona informata dei fatti, negli uffici della questura di Oristano e ho illustrato, nei dettagli, il meccanismo organizzativo dell’evento, realizzato in collaborazione con il comune di Oristano. Purtroppo – ha aggiunto Gianni Ledda – si è trattato di un caso isolato di uno sconosciuto, che è durato una manciata di secondi, di cui io non mi sono accorto, ma che, soprattutto, non era stato autorizzato, e di cui sono venuto a conoscenza solo a distanza di giorni, attraverso i social.
Ritengo che sia giusto che la Polizia indaghi su fatti del genere, specie se espressamente vietati, e continuerò a collaborare per il buon esito delle indagini. Ho nominato quale difensore l’avvocato del foro di Oristano Cristina Puddu e, non appena sarà possibile, verranno esaminati gli atti con la richiesta di proscioglimento per la totale estraneità ai fatti.
Lunedì pomeriggio ho convocato con urgenza il Cda della Pro Loco di Oristano per informarlo sui fatti, e mi è stata data la massima solidarietà, così come piena solidarietà ho avuto dal sindaco Andrea Lutzu e dalla giunta comunale”.
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