La fontana di Corriga riconosciuta dal Ministero bene d’interesse culturale.
Il Ministero dei Beni e della attività culturali ha inserito, tra i beni culturali soggetti a tutela, la fontana in ceramica di Antonio Corriga, da sempre ospitata nel mercato civico di via Mazzini, a Oristano.
Nei mesi scorsi era stato l’assessore comunale alle attività produttive, Pupa Tarantini, a chiederne l’inserimento nel corso di un sopralluogo nel mercato civico di via Mazzini, condotto con i funzionari della Soprintendenza per l’archeologia, le belle arti e il paesaggio per valutare le iniziative più opportune per il recupero della fontana di Corriga.
Accompagnata dai tecnici comunali e da quelli della Soprintendenza, Tarantini aveva voluto verificare di persona le condizioni dell’opera di Antonio Corriga e stabilirne le modalità più opportune per la messa in sicurezza e il restauro.
Nelle scorse settimane è arrivato il decreto del Ministero che dichiara la fontana “…d’interesse culturale particolarmente importante, ai sensi dell’articolo 10, comma 1 del Codice dei Beni culturali, per i motivi indicati nella relazione storico artistica (a cura del funzionario storico dell’arte Maria Francesca Porcella), e in quanto unicum nella produzione dell’artista, il quale, attraverso il vivace colorismo e la stilizzazione geometrizzante, anticipa ricerche e sperimentazioni poi attuate solo successivamente nell’Istituto statale d’arte di Oristano con l’arrivo degli artisti Arrigo Visani e Carlo Contini, e ai sensi dell’articolo 10, comma 3, lettera d del Codice dei beni culturali, in quanto bene strettamente connesso alla storia sociale della comunità locale, fortemente impresso nell’immaginario collettivo. Il bene rimane quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenuta nel Codice dei Beni culturali”.
Il progetto della fontana risale al 1956. L’anno successivo fu inaugurato il mercato. Antonio Corriga la progettò, ma concorsero a foggiarla alcuni ceramisti giovani e altri più esperti, eredi della tradizione dei figoli di Oristano. Corriga negli ultimi anni della sua vita si era detto amareggiato per il degrado dell’opera e aveva auspicato un’iniziativa per il suo recupero che oggi, grazie alla istituzione del Centro di documentazione sulla ceramica Terracotta, potrebbe finalmente realizzarsi.
Nei mesi scorsi le intenzioni dell’amministrazione erano state anticipate dall’assessore Tarantini al consiglio comunale in occasione della discussione della mozione sulla razionalizzazione delle spese e il rilancio delle attività mercatali di via Cimarosa e di via Costa.
“La decisione del Ministero rende merito all’opera di Corriga e non possiamo che rallegrarci per questo importante passo – hanno osservato il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore Tarantini -. La fontana di Corriga appartiene alla storia di questa città e alla memoria di intere generazioni che hanno frequentato il mercato civico di via Mazzini. Il riconoscimento di bene d’interesse culturale sancisce il valore artistico di un’opera la cui importanza noi oristanesi conoscevamo da sempre”.
Da oggi è in pubblicazione il nuovo manifesto ufficiale della Sartiglia. Fino al 25 febbraio sarà l’immagine ufficiale della Sartiglia 2020. Ne anticiperà l’appuntamento live di martedì 23 e domenica 25 febbraio, accompagnandola in tutta l’sola e anche fuori dai confini sardi, promuovendo sul web, nelle vie e nelle piazze, sulla stampa e sulle emittenti televisive la tradizionale giostra equestre oristanese. Scelto dalla Fondazione Oristano per rappresentare l’edizione 2020 della giostra equestre, e realizzato dallo studio ADWM su una fotografia di Piergiorgio Dessì, raffigura il simbolo stesso della manifestazione: Su Componidori che benedice la folla con Sa Pippia de Maju. Insieme al manifesto nelle prossime settimane sarà in distribuzione anche la rivista ufficiale “Sartiglia magazine”, che insieme a una ricca documentazione fotografica ospita una presentazione della città di Oristano e racconta le principali fasi della Sartiglia.
La paura è che le cose sarde vengono invase dal cemento e che diventino dei cantieri edilizi. La petizione popolare lanciata dal Gruppo d’intervento giuridico (Grig) per difendere litorali e paesaggi ha già raccolto oltre novemila firme. Anche dall’estero, con francesi, tedeschi e inglesi che scrivono di voler ritrovare la Sardegna delle vacanze appena trascorse e non un’Isola trasformata dal mattone. E ora c’è un nuovo appello. È una corsa contro il tempo perché, avvertono gli ambientalisti, sta per “sbarcare” in Sardegna un disegno di legge “… che intende moltiplicare cemento e cubature edilizie, persino nella fascia più prossima al mare e nelle aree agricole”. Le nuove firme che rafforzano la petizione sono accompagnate dai commenti. “E tutti – ha spiegato per il Grig Stefano Deliperi – ci dicono che vogliono una Sardegna senza cemento. Vengono qui solo per questo, altrimenti sceglierebbero altre mete. Con il ddl della giunta Solinas si vuole andare contro la storia, tornare indietro di quarant’anni. Da altre parti cercano di eliminare le costruzioni esistenti, qui invece vogliono costruire”. Tra i sottoscrittori dell’sos spiccano la giornalista scrittrice Ella Baffoni, l’ex ministro dei Beni culturali Massimo Bray, lo storico dell’arte Tomaso Montanari, e tanti altri. “Chiamiamo il mondo della politica, della cultura, dell’impegno civico della nazione a mobilitarsi perché le coste della Sardegna non vengano ulteriormente umiliate e ferite da disposizioni ad alto rischio di incostituzionalità”. E’ questo l’ultimo accorato appello degli ecologisti, perchè “…tutelare l’ambiente, il paesaggio, la memoria vuol dire salvare il futuro delle persone”.
E’ scontro tra pastori sulla gestione della vertenza latte in Sardegna, dopo una nota della neo nata associazione “Più Sardegna”, che si è dissociata dalle iniziative dei due portavoce della vertenza, Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi. “Gli allevatori dell’Associazione Più Sardegna si dissociano, non condividendole, dalle iniziative personali, dai proclami e dai comportamenti di Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi. Conseguentemente ritengono di non doverli riconoscere come “leader”, né “portavoce” dei pastori sardi, preferendo farsi rappresentare, esclusivamente da propri delegati e coordinatori”. E’ quanto ha precisato l’associazione in una nota. “Più Sardegna, difendendone l’operato, ribadisce, invece, piena fiducia nell’assessora dell’Agricoltura Gabriella Murgia, non condividendo la richiesta di dimissioni, avanzata, a titolo personale e con modalità inammissibili e non condivise, dai due portavoce senza seguito e senza bandiere, i quali pur rappresentando una minoranza hanno sottoscritto, per tutti, la famosa e penalizzante griglia con accordo sul prezzo del latte fissato in 74 centesimi, che ha vanificato le azioni di protesta e impedito l’adozione di misure diverse e soluzioni più appropriate, relativamente al prezzo del latte. Riguardo alle bozze di proposta di legge “Talanas, Cocciu, Cera”, l’Associazione giudica positivamente l’iniziativa, apprezzando il metodo del confronto e della preventiva consultazione con la base produttiva, adottato dai consiglieri proponenti e, aderendo al loro invito, suggerisce ai fini di una eventuale condivisione unitaria, le integrazioni e modifiche ritenute necessarie per rendere gli atti ricevibili e compatibili con le necessità del comparto”. Chiaramente non poteva mancare la replica di Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi. I due si sono definiti “…due pastori ormai evidentemente scomodi”. “Noi – hanno detto Sanna e Cherchi – vogliamo continuare a fare i pastori, quelli veri e non i burattini e i tirapiedi di assessori e politici. Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e nessuno è padrone di decidere quando e come tappare la bocca ai pastori liberi”. In particolare, Nenneddu Sanna ritiene che “…il comunicato di Più Sardegna è frutto del mio attacco all’assessore Murgia, molto vicina all’associazione. Abbiamo sempre fatto le cose non da soli ma con il consiglio di tantissimi nostri colleghi, con il solo obbiettivo di riportare dignità al nostro lavoro. Mai e poi mai abbiamo preteso di rappresentare tutti i pastori della Sardegna, ma ci teniamo a precisare che nemmeno l’associazione Più Sardegna rappresenta tutti i pastori, in quanto rappresenta solo i suoi iscritti e per questi deve parlare. Riteniamo questo comunicato privo di ogni senso logico. Il nostro intento era ed è di cercare di invertire la rotta e far scaturire da quella protesta di febbraio le regole certe per il prossimo futuro, e non i soliti contentini dei vari politici di turno, che hanno il solo scopo di tenersi ben salda la poltrona – hanno sottolineato i due portavoce – . Fino ad oggi non ci siamo mai permessi di attaccare l’associazione Più Sardegna e nessun movimento, visto e considerato che non ci siamo “autoproclamati”, come sostengono loro, ma riconosciuti da quei pastori che a febbraio hanno buttato il loro latte stufi di associazioni, movimenti e politici inutili”. “Non ci piacciono le guerre tra pastori soprattutto se mirate a proteggere poltrone”. Così i comitati dei pastori senza bandiera, quelli che si riconoscono nel movimento che ha ispirato la protesta di febbraio confermano la fiducia nei due portavoce, Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi, “sfiduciati” dall’associazione di allevatori Più Sardegna. “I colleghi Sanna e Falchi non sono i leader di un movimento, ma sono stati indicati come portavoce, all’unanimità, in assemblee dove erano presenti fisicamente più di mille pastori, con tantissimi altri che hanno partecipato tramite i social – hanno spiegato i comitati -. Non siamo abituati a contare tessere e deleghe perché abbiamo scelto sin dall’inizio di rappresentare noi stessi, a prescindere dalle associazioni alle quali spesso per ragioni legate al disbrigo di pratiche ci siamo associati. Ma se proprio vogliamo contarci possiamo partire dalle denunce che abbiamo ricevuto: ad oggi sono circa mille e pare che altre siano in arrivo. Evidentemente Più Sardegna ha fatto un’altra scelta, quella di aggiungersi alle già numerose sigle. Noi siamo una parte importante dei pastori che hanno voluto dire basta ai contributi a pioggia, che vengono poi incassati di fatto dai trasformatori, che da sempre dopo un intervento pubblico scatenano una crisi e abbassano il prezzo del latte incassando di fatto i danari che vengono solo formalmente dati agli allevatori. La nostra contrarietà rispetto all’assessora Murgia è legata non a ragioni politiche o personali ma alla inconcludenza delle politiche attuate dall’assessorato. Nel merito della vertenza, il conguaglio non è stato ancora calcolato, e ribadiamo la nostra richiesta del tavolo che lo deve stabilire, anche se siamo consapevoli che non ci sono le condizioni per arrivare all’euro auspicato, visto il ritardo dell’uscita del bando indigenti”.
L’Italia e la Sardegna continuano ad essere le protagoniste indiscusse del percorso che porterà il Kiteboarding a esordire ai giochi Olimpici di Parigi 2024. Dopo aver ospitato, a settembre 2019, il primissimo test event del “team releay” (la staffetta con cui si gareggerà alle Olimpiadi), la spiaggia di Torregrande si prepara ad accogliere un appuntamento internazionale ancor più prestigioso. Dal 13 al 18 ottobre si svolgerà, infatti, il Formula Kite Mixed Team Relay Worlds, ovvero, la prima edizione del Mondiale targato “IKA – International Kiteboarding Associations” e realizzato con quello che sarà il format di gara olimpico. Lo scorso anno la manifestazione attirò quasi 100 atleti, diventando di uno degli eventi più importanti del programma di manifestazioni di “Oristano Città Europea dello Sport 2019”. Tra gli atleti che presero parte alla manifestazione, e che rivedremo nelle acque del Golfo di Oristano a ottobre, c’erano il campione europeo Axel Mazella; Daniela Moroz, dominatrice indiscussa del panorama internazionale del kiteboard femminile; e l’argento olimpico giovanile nel 2018 Toni Vodisek. L’obiettivo dichiarato di questo percorso di collaborazione tra l’International Kiteboarding Association e l’organizzazione dell’Open Water Challenge è quello di rendere Oristano, la Sardegna e lo scenario italiano del kiteboarding, un cardine fondamentale nel programma del quadriennio olimpico, in grado di contribuire a scrivere una pagina importante nella storia di questa disciplina.
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