No del Tar al termodinamico. Vincono Regione, Comune e Comitato dei cittadini.
Il Tar Sardegna ha respinto, definitivamente, il ricorso della Solar Power sul progetto per la realizzazione dell’impianto solare termodinamico a San Quirico.
Il Tribunale amministrativo regionale ha quindi dato ragione alla Regione Sardegna (difesa dagli avvocati Roberto Murroni e Giovanni Parisi) e al Comune di Oristano (rappresentato dall’avvocato dell’ente Gianna Caccavale) che si erano opposti al progetto della Solar Power (difeso dall’avvocato Piero Franceschi).
Il progetto, che secondo la stragrande maggioranza dei cittadini rappresentava un vero e proprio obbrobrio ambientale, prevedeva la costruzione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile solare e biomassa, opere e infrastrutture connesse, in località San Quirico (territorio a forte connotazione agricola) della potenza nominale di 10,8 Mwe, per un investimento di circa 90 milioni di euro.
Per i giudici le argomentazioni della Regione, del Comune di Oristano, e del Comitato di cittadini che si oppone al progetto sono insuperabili. In primo luogo per la decadenza della convenzione tra il Comune e la Solar Power, per la mancata sottoscrizione della convenzione con la Assl di Oristano e, infine, per la mancata disponibilità del suolo dove realizzare l’opera.
“La lunga battaglia delle istituzioni locali, dei consigli comunali, dei comitati di cittadini, delle forze politiche e, più in generale, delle comunità interessate, fa segnare un altro importante punto a nostro favore – ha commentato il sindaco Lutzu -. Le nostre argomentazioni sono state accolte e la voce dei territori è dunque stata ascoltata. Ci siamo opposti sin dall’inizio a questo progetto, che ha dimostrato di non essere adatto alla localizzazione prescelta. La nostra, che era un’opposizione ragionata e motivata, si è concretizzata in ogni sede, politica, amministrativa e giudiziaria, e oggi possiamo solo accogliere con soddisfazione la decisione dei giudici del Tar”.
Soddisfazione condivisa, chiaramente, anche dal Comitato dei cittadini e dai consiglieri di opposizione della passata legislatura che, da subito, si erano battutti per salvaguardare il territorio dal punto di vista ambientale e da quella che consideravano soltanto una mera speculazione, contro un progetto (peraltro chiaramente antieconomico. ndr) sposato dalla giunta di centrosinistra di Guido Tendas. Contrariamente a quanto deciso dal consiglio comunale (che allora aveva sconfessato l’esecutivo), Tendas aveva, infatti, sollecitato presso la Regione l’ok alla realizzazione dell’impianto. Cosa, questa che aveva fatto imbufalire non soltanto la minoranza ma anche i consiglieri della maggioranza contrari a un impianto vergognoso, suscitando una marea di polemiche e dure prese di posizione.
Dora Soru è il nuovo assessore all’Urbanistica del Comune di Oristano. Il decreto di nomina è stato firmato, questa mattina, dal sindaco Andrea Lutzu che in questo modo ha completato la composizione dell’esecutivo, rispettando così anche la rappresentanza di genere. A Dora Soru sono state affidate le deleghe in materia di urbanistica, tutela del territorio, edilizia residenziale, usi civici, zona franca ed energie alternative. Il sindaco ha poi confermato le deleghe precedentemente assegnate. La giunta risulta, quindi, così composta: Andrea Lutzu – sindaco con deleghe a polizia urbana e sicurezza; Massimiliano Sanna – vice sindaco con delega a cultura, coordinamento politiche culturali, patrimonio culturale, istituzioni, turismo, spettacolo, pubblica istruzione; Angelo Angioi – Bilancio, programmazione delle risorse, patrimonio, società partecipate, politiche sul personale; Gianfranco Licheri – Ambiente, igiene e decoro della città, verde pubblico e privato, polizia ambientale, rapporti con Abbanoa, frazioni, quartieri e borgate; Carmen Murru – Servizi sociali, Plus, politiche abitative, associazionismo, pari opportunità; Francesco Pinna – Lavori pubblici, servizi tecnologici, manutenzioni, servizi cimiteriali, viabilità, toponomastica; Maria Bonaria Zedda – Sport, impiantistica sportiva, politiche giovanili, attività produttive (artigianato, agricoltura e commercio); Dora Soru – Urbanistica, tutela del territorio, edilizia residenziale, usi civici, zona franca ed energie alternative.
Oristano si prepara ad ospitare un intenso fine settimana sportivo. Sabato 29 febbraio la città sarà premiata dall’Anci e dalla Fidal con la “Bandiera azzurra” e domenica 1° marzo si correrà la settima edizione della “Mezza Maratona del Giudicato – L’Orto di Eleonora”. A consegnare ufficialmente la “Bandiera Azzurra” alle istituzioni comunali sarà il campione olimpico e due volte campione del mondo Maurizio Damilano. “Bandiera Azzurra” è un riconoscimento assegnato annualmente ai comuni italiani che si distinguono per l’impegno nella promozione della pratica della corsa, del cammino e più in generale della salute, quali strumenti di benessere e qualità della vita. Oristano è la prima città scelta per il 2020. I due importanti appuntamenti saranno presentati venerdì 28 febbraio, alle 11, nella sala giunta del Comune di Oristano, in conferenza stampa dallo stesso Maurizio Damilano, dal sindaco Andrea Lutzu, dall’assessore allo Sport Maria Bonaria Zedda e dal presidente del comitato organizzatore della “Mezza Maratona” Pasquale Maviglia. Assieme a loro prenderanno la parola anche Mauro Gabrielli e Giuseppe Stara della Società Sportiva Dinamica Sardegna, il presidente regionale della Fidal Sergio Lai, Walter Piras della fitwalking Oristano. Chiuderanno la conferenza Salvatore Lotta de L’Orto di Eleonora e Marco Mereu di Eye Sport.
Nella prima udienza davanti alla sezione per i minori della Corte d’Appello di Cagliari, presieduta da Giovanna Osana, il procuratore generale Liliana Ledda ha chiesto la conferma della condanna a 16 anni di carcere per i due giovani di 18 e 19 anni (minorenni all’epoca dei fatti), per l’omicidio del 18enne di Macomer Manuel Careddu. La ragazza ha rilasciato dichiarazioni spontanee, dicendosi pentita per quello che ha fatto. Dopo le richieste del Pg sono intervenuti i difensori degli imputati, avvocati Giancarlo Frongia e Gianfranco Siuni. Entrambi, nel tentativo di alleggerire la pena per i due ragazzi, hanno cercato di convincere i giudici che da parte degli allora minorenni non ci fu alcuna premeditazione. Fatto questo che ha fatto infuriare la madre di Manuel, Fabiola Balardi. “Ritengo già pochi 16 anni – ha detto la donna al termine dell’udienza – ma spero che almeno questi vengano confermati”. All’udienza ha assistito anche il padre di Manuel, Corrado Careddu (entrambi i genitori della vittima sono assistiti dagli avvocati di parte civile Luciano Rubattu e Gianfranco Piscitelli). I due giovani (tutti e due presenti in aula) sono accusati di aver partecipato all’omicidio del 18enne di Macomer e di averne poi occultato il cadavere. Cadavere trovato sepolto in un terreno nei pressi di Ghilarza un mese dopo il delitto. E proprio di Ghilarza sono i tre maggiorenni (Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta) già condannati in primo grado: Fodde all’ergastolo, Carta a 30 anni e Satta a 16 anni e 8 mesi di reclusione. L’11 settembre 2018, secondo le ricostruzioni processuali, Manuel Careddu era stato prima attirato in una trappola, e poi ucciso brutalmente, sulla sponda del lago Omodeo, a colpi di piccone e badile perché aveva chiesto di incassare i soldi dell’hashish (circa 400 euro) che aveva venduto alla minorenne. La data della sentenza è stata già fissata per il 12 marzo.
Gli agenti della Questura di Oristano hanno arrestato un marocchino di 33 anni, residente a Santa Giusta, per spaccio di sostanze stupefacenti. Il 33enne, che era già in prova ai servizi sociali di Oristano ed era stato affidato a una cooperativa per lavorare presso una struttura rieducativa, è stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dal magistrato di sorveglianza. Ordine che è stato eseguito dai poliziotti della Squadra mobile che hanno accompagnato il marocchino presso il carcere di Massama.
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