Mar 08

Reduce da un viaggio a Milano il primo oristanese positivo al coronavirus.

E’ un uomo di 53 anni il primo oristanese positivo al Coronavirus, che attualmente si trova ricoverato nel reparto infettivi di Sassari.

L’uomo era stato recentemente a Milano per lavoro. Al rientro a Oristano ha avvertito dolori al petto e febbre. Per questo motivo ha contattato il medico di base che gli prescritto una radiografia urgente al torace. Il 53enne si è quindi recato presso lo studio radiologico del dottor Francesco Fiorini che, su Facebook, ha confermato la circostanza.

“Da giorni – ha scritto Fiorini – lavoriamo con guanti e mascherine, informandoci preventivamente e fornendo la mascherina ad ogni paziente che entra in studio, ma un paziente febbrile, già segnalato al servizio di igiene pubblica in quanto reduce da un viaggio a Milano, viene visitato dal medico di famiglia e ci viene inviato per una radiografia urgente del torace. Il tecnico radiologo si accorge subito delle condizioni precarie e insiste con le domande strappando l’iter dei fatti, esegue rapidamente la prestazione ed invita il paziente ad allontanarsi rapidamente dallo studio.

È bene – ha sottolineato Fiorini – che qualcuno si faccia un’analisi di coscienza, perché pur avendone viste tante, in 40 anni di lavoro, non riesco ancora a tollerare e digerire quell’ignoranza e quella superficialità che in certi momenti possono cambiare la vita degli altri.

Il paziente in questione – ha scritto ancora il dottor Fiorini – si è presentato in studio venerdì 06 marzo alle 09,45 e se ne è andato alle 10,20 . Abbiamo fatto un elenco dei pazienti presenti a quell’ora in studio o entrati successivamente e li stiamo contattando telefonicamente”.

Il dottor Fiorini ha aggiunto che i locali dello studio “…saranno immediatamente sanificatie adottate tutte le misure di sicurezza e di controllo anche per le persone entrate in cottato col paziente poi risultato positivo al coronavirus”.

Francesco Fiorini si è poi riservato di chiedere una valtazione dell’accaduto alle autorità competenti.

Nella giornata di lunedì 9 marzo i servizi al pubblico del Comune di Oristano sono sospesi. La decisione è stata adottata per consentire la sanificazione dei locali comunali e per definire le misure organizzative più idonee per garantire la continuità dei servizi a beneficio della sicurezza e della salute dei cittadini e dei dipendenti. Gli uffici opereranno regolarmente, nei limiti derivanti dagli interventi di sanificazione, e potranno essere contattati come sempre telefonicamente o tramite mail. Il sindaco ha attivato il Centro operativo comunale di Protezione civile e da giorni riunisce quotidianamente una unità di crisi, appositamente istituita in Comune, per affrontare questo grave momento. In ogni caso resta valida la forte raccomandazione del sindaco di non recarsi di persona negli uffici comunali, a meno che non sia urgente e indispensabile, ma a privilegiare i contatti telefonici e via mail: “Per evitare assembramenti negli uffici, rispettando l’esigenza di serenità dei cittadini e dei dipendenti comunali che svolgono servizio al pubblico, in questo periodo è indispensabile che i cittadini si rechino agli sportelli comunali solo per le pratiche che richiedono in modo inderogabile la presenza fisica dell’utente – ha sottolineato Lutzu -. In questi casi occorre rispettare la distanza di almeno 1 metro tra le persone ed evitare che si formino file davanti ai front-office e agli uffici. Negli altri casi suggerisco di rivolgersi agli uffici tramite i numeri di telefono (nei giorni e negli orari stabiliti) o tramite mail”. Alla luce delle disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo e della conferma del caso di Coronavirus a Oristano, il sindaco Lutzu ha disposto un rafforzamento dei controlli della Polizia locale per il rispetto delle nuove norme e rivolto un appello a tutti i cittadini. “Considerato l’avanzare del Coronavirus e considerata la responsabilità che ricade sul sindaco in materia di salute e incolumità pubblica, devo chiedere a tutti i cittadini il massimo della collaborazione. Purtroppo, la percezione del rischio a causa della scarsa conoscenza del fenomeno in atto in alcuni strati della popolazione è ancora molto bassa, e molte persone, nonostante i vari inviti e le prescrizioni che vengono diffuse ad ogni livello, continuano a vivere una vita normale, senza rinunciare alle cose superflue. Rivolgo un invito particolare alle famiglie affinché i ragazzi siano sollecitati opportunamente al rispetto di tutte le norme e le raccomandazioni ed evitino gli assembramenti. Chiedo a tutti di mantenere la calma e la lucidità. Evitiamo psicosi e panico ingiustificati, ma teniamo un altissimo livello di allerta. Occorre restare a casa il più possibile, soprattutto gli anziani e coloro che soffrono di gravi patologie, limitando le uscite per le questioni urgenti o non prorogabili. Bisogna evitare nel limite del possibile di sostare in locali chiusi e mantenere sempre e comunque la distanza di almeno 1 metro tra le persone. Laviamoci spesso le mani ed evitiamo di toccarci occhi, naso e bocca con le mani. È indispensabile evitare di entrare in contatto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute. La portata della diffusione del virus e gli effetti che esso potrà creare dipendono dal comportamento responsabile delle persone. La collaborazione di tutti è indispensabile per superare questo grave momento di crisi”. Queste le principali utenze telefoniche comunali da contattare per le pratiche più urgenti:
0783.7911       CENTRALINO – 0783.791.337 – 331 URP
0783.78.396   COMANDO POLIZIA MUNICIPALE
0783.791.339 PROTOCOLLO GENERALE
0783.791.628 INFORMACITTÀ
0783.791.454 STATO CIVILE – 0783.791.450 ANAGRAFE
0783.791.240 SERVIZI SOCIALI
0783.791.559 UFFICIO TRIBUTI – 0783.791.340 UFFICIO DEMANIO
0783.791.356 SUAPE – 0783.791.624 EDILIZIA PRIVATA
0783.791.616 AMBIENTE – 0783.791.335 LAVORI PUBBLICI.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm, recante ulteriori misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale. Tra le nuove misure adottate e valide per l’intero territorio nazionale la sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; la sospensione delle attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione; sospensione dell’apertura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura come le biblioteche. Lo svolgimento delle attività di ristorazione e bar deve avvenire con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione; è fortemente raccomandato presso gli esercizi commerciali diversi da quelli citati, all’aperto e al chiuso, che il gestore garantisca l’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicure zza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori. Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolti all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha emesso nella giornata odierna, a seguito dell’emergenza relativa al virus Covid-19, una ordinenza. “In campo con tutte le nostre forze per difendere la salute dei sardi, che invito ad osservare tutte le prescrizioni. È un momento impegnativo per tutti, ma la macchina regionale sta funzionando e con l’impegno di tutti otterremo i risultati che ci prefiggiamo”. Così il presidente Chistian Solinas. Quarantena per tutti coloro che arrivano in porti e aeroporti della Sardegna dalle zone rosse, obbligo di dichiarare il proprio domicilio alle autorità sanitarie, obbligo di rendersi sempre rintracciabili per qualunque controllo. Sono i contenuti essenziali dell’ordinanza emessa dal presidente. Tra le prime Regioni in Italia ad attuare controlli severi, oltre i limiti indicati dal Governo, ora la Sardegna attua una stretta ancora più forte sulla vigilanza, a difesa della salute pubblica. Ieri il presidente Solinas aveva proposto al governo un emendamento al Dpcm che avrebbe consentito la chiusura per 20 giorni di tutti gli arrivi nell’isola, ma il Governo non lo ha accolto.

I Vescovi della Sardegna, in sintonia con quanto comunicato dalla Cei nel suo comunicato, e appreso del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dell’8 marzo, condividendo con le altre Chiese dell’Italia questo momento che vede le pubbliche autorità ricercare tutte le misure necessarie per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus Covid-19, invitano i sacerdoti a sospendere nelle chiese la celebrazione dell’Eucaristia “in forma pubblica” fino al 3 aprile, salvo diverse successive indicazioni. I sacerdoti sono invitati a celebrare l’eucaristia in comunione spirituale con le proprie comunità e a sostegno dei malati e di chi se ne prende cura. “La mancanza della S. Messa – si legge in un nota – porti a riscoprire la preghiera in famiglia, la meditazione della Parola di Dio e i gesti di carità. I fedeli siano invitati a partecipare alle celebrazioni trasmesse attraverso mezzi radio-televisivi o via internet. Questa scelta dolorosa e triste rappresenta un gesto di carità e saggezza pastorale verso i fedeli e un atto di responsabilità ecclesiale e civile, nella condivisione della comune cittadinanza tra i credenti e il resto della collettività”. Come sottolinea la Cei “…si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica”. I Vescovi della Sardegna, nel confermare la validità delle precauzioni indicate in un precedente comunicato, stabiliscono inoltre, che:
– L’accesso ai luoghi di culto è consentito per la preghiera personale e l’incontro con i sacerdoti che, generosamente, si rendono disponibili al sostegno spirituale e al sacramento della Riconciliazione, a condizione che siano adottate misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
– La sospensione delle celebrazioni, feriali e festive, riguarda anche i sacramenti (prime comunioni e cresime), i sacramentali, le liturgie quali la Via Crucis, indipendentemente che avvengano in luoghi chiusi o aperti;
– Sono sospese anche le S. Messe esequiali, in attesa di essere celebrate quando si concluderà questa fase, mentre è consentita la benedizione della salma alla presenza dei soli familiari;
– Sono sospesi gli incontri del catechismo e delle altre attività formative e di oratorio fino al permanere della sospensione delle attività scolastiche; nel frattempo chiediamo ai sacerdoti e ai catechisti, in collaborazione con le famiglie, la disponibilità a mantenere vivo e creativamente costante il rapporto con il gruppo dei bambini e dei ragazzi, valorizzando le possibilità offerte dai social e attraverso altre forme di condivisione e di collegamento.
– Sono sospese tutte le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura svolti in ogni luogo sia pubblico sia privato;
– Le attività caritative (mense e centri di ascolto) continueranno con le attenzioni di precauzione e di sicurezza richieste dal Decreto.
La Chiesa che è in Sardegna “…assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica. Su tutti invochiamo di cuore la benedizione del Signore, per intercessione di Nostra Signora di Bonaria, patrona massima della Sardegna”. (I Vescovi della Sardegna).

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