Mar 17

La Regione non comunica ma mette il bavaglio a medici e operatori sanitari.

Perché migliorare le cose quando si possono, semplicemente, peggiorare?

Perché la Regione Sardegna continua a non voler fare sul Coronavirus una comunicazione costante, vera, responsabile (in una parola: istituzionale) ma contemporaneamente mette il bavaglio a medici e operatori sanitari, avocando a sé una “potestas comunicandi” che in realtà di fatto, colpevolmente, non esercita?

Perché questo è il senso della nota (protocollo 1762) inviata tre giorni fa, il 13 marzo, dall’assessore regionale alla Sanità, il leghista Mario Nieddu  e con la quale in nove righe stringate si danno “Direttive in merito all’attività di comunicazione istituzionale verso la popolazione”.

Destinatari del messaggio le direzioni generali delle Aziende sanitarie, i presidi ospedalieri, i direttori dei reparti di malattie infettive.

Primo paragrafo:

Come noto, i provvedimenti regionali adottati finora in merito all’oggetto, pongono in capo alla Regione Sardegna tutta l’attività di comunicazione verso la popolazione, attraverso qualunque mezzo (televisivo, stampa, social network, sito internet, etc.) per cui si ribadisce di attenersi strettamente a tale disposizione, in virtù del ruolo strategico che la comunicazione riveste in una fase così delicata della situazione emergenziale in corso e del ruolo attivo svolto dalla popolazione nel contrattare il fenomeno epidemiologico.

“Ruolo strategico”! La Regione ha capito che deve comunicare e si sta assumendo le proprie responsabilità! Ora cambierà tutto! Finalmente la pagina Facebook verrà aggiornata costantemente con comunicazioni vere! Ci sarà qualcuno capace di interagire con i cittadini, il Numero Verde funzionerà, mentre il presidente Solinas, l’assessore Nieddu e dirigenti ospedalieri faranno ogni giorno delle conferenze stampa e risponderanno a tutte le domande che verranno loro poste!

Ma poi arriva il secondo paragrafo:

Si chiede, pertanto, di avviare, senza indugio, opportuni provvedimenti disciplinari verso chiunque non si attiene strettamente a tale disposizione, ribadendo che qualunque attività comunicativa di codeste Aziende deve essere autorizzata da questa Regione.

Avete capito? Incapace di comunicare l’emergenza in corso, l’assessore Nieddu vuole impedire anche agli altri di farlo, minacciando procedimenti disciplinari nei confronti di chi (medici, operatori sanitari o anche le stesse Assl) su Facebook e sui giornali comunicano con i cittadini, mentre la Regione si ostina pervicacemente a non fare nulla che vada oltre il comunicato stampa con i numeri dei contagi, insieme a qualche presa di posizione di puro stampo propagandistico.

Perché impedire ai medici di parlare? Forse perché stanno certificando lo stato drammatico in cui versano i nostri ospedali?

Gentile assessore Nieddu, queste note che puntano a bloccare l’informazione sul Coronavirus forse non le hanno fatte neppure in Cina e di sicuro non verranno apprezzate dai suoi capi partito. Almeno in questo, prenda esempio dalla Lombardia, la cui pagina Facebook della Regione fa comunicazione istituzionale anche in sardo, mentre quella della Regione Sardegna stenta a farla perfino in italiano. (Vito Biolchini, www.vitobiochini.it).

Quanto denunciato da Vito Biolchini ha fatto uscire dal torpore anche l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Associazione della stampa sarda, che hanno emesso una nota in cui “…apprendono che l’assessore alla sanità della Regione Sardegna ha emanato una direttiva sull’attività di comunicazione istituzionale verso la popolazione indirizzata alle Direzioni generali delle Aziende sanitarie, ai direttori dei presidi ospedalieri e al direttori dei reparti di malattie infettive, nella quale “…si chiede di avviare senza indugio opportuni provvedimenti disciplinari verso chiunque non si attiene strettamente a tale disposizione, ribadendo che qualunque attività comunicativa di codeste aziende deve essere autorizzate da questa Regione”.  L’Ordine dei giornalisti della Sardegna e l’Associazione della stampa sarda ritengono il provvedimento un tentativo di limitare la libera manifestazione del proprio pensiero. L’art.21 della Costituzione non può essere messo in discussione da nessuno, tanto meno in momenti delicatissimi della vita del Paese come quello che siamo attraversando. Il tentativo di introdurre la “fonte unica” è grave e pericoloso. I giornalisti della Sardegna da sempre impegnati a respingere ogni tentativo di bavaglio all’informazione, rassicurano i propri lettori e i teleradioascoltatori che continueranno, come sempre, a consultare le fonti che ritengono più autorevoli per fornire un’informazione sempre più completa e aggiornata. I medici e gli operatori della sanità, protagonisti in questo momento di un impegno professionale apprezzato e pesantissimo, hanno piena solidarietà da parte della popolazione che nei loro confronti continua a conservare il massimo della fiducia e della stima”.

Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio. “In conseguenza del rischio sanitario, dovuto alla grave emergenza epidemiologica in corso – ha detto Solinas – abbiamo dichiarato lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio 2020, per consentire una tempestiva attuazione delle disposizioni nazionali secondo le specificità del contesto isolano. Inoltre, con l’approvazione delle misure operative di Protezione civile, abbiamo definito la catena di comando e di controllo, il flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in Sardegna”. Queste prevedono un sistema di coordinamento con un Comitato operativo regionale (Cor), istituito presso la Protezione civile regionale, che opera in collegamento coi Dipartimenti di prevenzione/sanità pubblica delle aziende sanitarie locali e con un rappresentante della Prefettura di Cagliari, che ha lo scopo di garantire il raccordo con le altre Prefetture. Il Cor è composto dallo stesso presidente della Regione, dagli assessori della Sanità, della Difesa dell’ambiente, dei Trasporti, dai direttori generali della Presidenza e degli Assessorati coinvolti, della Protezione civile, di Areus e dal Commissario straordinario dell’Ats. “Per assicurare l’attuazione degli interventi urgenti e dei servizi di soccorso – ha evidenziato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, con delega alla Protezione civile, Gianni Lampis -, il Direttore generale della protezione civile, sentito il presidente Solinas, convocherà a breve il Comitato operativo regionale, con la partecipazione degli Assessori regionali competenti, per assicurare il coordinamento degli interventi urgenti e delle strutture operative regionali con quelle nazionali e degli enti locali”.

Salgono a 121 (comprese le due persone decedute) i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. 14 in più rispetto alla giornata di ieri. È quanto rilevato dall’Unità di crisi della Regione nell’ultimo aggiornamento. Gli ultimi 4 contagi si sono registrati a Cagliari, tra il personale di ospedali e altri presidi sanitari. Tutti negativi, invece, i test su 40 tra sanitari di Sassri e Lanusei. In totale sono stati 1.003 i test eseguiti nell’Isola, 772 dei quali negativi e 114 ancora in corso d’accertamento. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 40, di cui 4 in terapia intensiva, mentre 75 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato territoriale rileva 31 casi accertati Covid-19 nella Città metropolitana di Cagliari (+3 rispetto all’ultimo aggiornamento), 5 nel Sud Sardegna, 2 a Oristano, 20 a Nuoro (+1) e 63 a Sassari (+6).

11 comments

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    • drastico on 17 marzo 2020 at 11:55
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    interessante articolo che dimostra ancora una volta quanto sia inadeguata la giunta solinas.

    • Battista on 17 marzo 2020 at 12:37
    • Rispondi

    Questa specie di Assessore sta cercando soltanto della pubblicità personale. Se vuole che ci sia una voce univoca in questo caso la voce non deve essere la sua ma quella della Protezione Civile.

    • Battista on 17 marzo 2020 at 14:02
    • Rispondi

    Se pensasse a convincere il suo Presidente ad ordinare lo sgombero forzato dei tanti imbecilli che continuano a radunarsi come se niente fosse e a stoppare tanti runners e camminatori folli forse farebbe qualcosa di buono invece di sparare idiozie.

      • Che ce vado on 17 marzo 2020 at 17:51
      • Rispondi

      runners nati ieri, prima non esistevano

    • Giorgio on 17 marzo 2020 at 14:26
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    Da dove è uscito questo elemento? Dalla Lega! Non poteva essere altrimenti, questi signori si distinguono sempre! Nieddu dimettiti che fai un favore alla Sardegna!

    • Tore on 17 marzo 2020 at 15:17
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    Oh Assessore Mario Nieddu, secondo me dovresti solo vergognarti. Credo che non abbia letto bene le cretinate che hai scritto. Pentiti!!!

    • Tore G. on 17 marzo 2020 at 15:49
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    Altra corbelleria della magnifica giunta di Cristian Solinas. Dopo il genio incompreso all’Agricoltura, abbiamo a capo della Sanità sarda un altro genio del tutto incompetente. Bravo Nieddu per la bella trovata, complimenti.

    • tito livio on 17 marzo 2020 at 16:00
    • Rispondi

    cessu, cessu, e poi dicevano che era luigi arru a non capire un tubo di sanità. era vero, ma anche questo, grazie a dio, si difende bene.

    • Ninetto on 17 marzo 2020 at 16:23
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    Alla Regione non c’era nessuno prima e non c’è nessuno adesso. Da questi personaggi non possiamo aspettarci che disastri. La colpa però è nostra che ci siamo fatti convincere da un fanfarone leghista e dal suo scudiero sardista. Povera Sardegna in che mani siamo.

    • Oristanese deluso on 17 marzo 2020 at 19:01
    • Rispondi

    Questo colpo di teatro dell’assessore Nieddu non mi meraviglia, anche l’attuale giunta regionale sa solo blaterare e basta. Fermi da quando sono stati eletti, appena si muovono fanno danni. Purtroppo anch’io ho votato centrodestra sia per la Regione che per il Comune di Oristano perchè il centrosinistra sia con Pigliaru che con Tendas, a mio modo di vedere, non aveva fatto assolutamente niente. Speravo che il centrodestra potesse cambiare le cose, ma sia alla Regione che a Oristano siamo punto e a capo: non è cambiato nulla.

    • Che ce vado on 18 marzo 2020 at 21:11
    • Rispondi

    Non bisogna fare polemica?

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