Da domani operativo il reparto Covid-19 al S. Martino di Oristano.
Sarà operativo da sabato 4 aprile il nuovo reparto Covid-19 dell’ospedale San Martino di Oristano, situato nei locali della ex Pediatria, al primo piano del corpo M.
In questa fase la struttura, che si aggiunge agli altri sei Covid Hospital dell’Isola, ospiterà i casi sospetti di Coronavirus in attesa di diagnosi, andando a liberare l’area Obi del Pronto Soccorso dove attualmente vengono sistemati i soggetti con sintomi respiratori.
Ma nella fase 2 del piano regionale di emergenza, che sarà avviata qualora si dovessero saturare i posti disponibili nelle altre strutture ospedaliere dell’isola, prenderà in carico anche i pazienti positivi al virus. Tredici i posti letto inizialmente a disposizione (in quanto sospetti, tutti i pazienti devono disporre di una stanza singola per evitare eventuali contagi), mentre nella fase 2 la capienza del reparto potrà salire fino a 26 posti letto (due pazienti per stanza). A questi si sommeranno 9 posti letto di terapia intensiva allestiti nei locali della ex Rianimazione del San Martino. Nel reparto saranno operativi 11 medici sotto la guida di uno pneumologo, 13 infermieri più il coordinatore infermieristico e 6 operatori socio-sanitari.
Sono stati definiti i percorsi e le procedure pretriage, necessari a garantire la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti, e sono stati conclusi i collaudi di macchinari e attrezzature, in gran parte donati da istituti di credito, enti, associazioni e raccolte fondi di privati cittadini: una gara di solidarietà che ha permesso di acquisire in tempi estremamente ridotti tutto il materiale necessario all’avvio dell’attività.
Dalla prossima settimana sarà operativo al San Martino anche il Laboratorio analisi Covid-19, in cui saranno effettuate le diagnosi sui tamponi inviati dall’Unità di crisi locale: una novità che permetterà di accelerare i tempi che intercorrono tra il prelievo del campione e l’esito dell’analisi e di intervenire in maniera più rapida e mirata sui pazienti.
Approfittando dell’occasione, il direttore della Assl di Oristano, Mariano Meloni, ha ringraziato gli istituti di credito, l’arcidiocesi, gli enti, le aziende, le associazioni, la testata giornalistica e i tantissimi cittadini che si sono mossi per dare un contributo prezioso alla nascita di questo reparto. “Quello che siamo riusciti a fare tutti insieme – ha detto Meloni -, dando vita a una nuova struttura ospedaliera nell’arco di poche settimane, è stato davvero un lavoro eccezionale, frutto di un impegno e di uno sforzo collettivo che dimostra grande coesione nell’affrontare questa emergenza”.
All’ospedale San Martino sono arrivati macchinari, strumentazioni e arredi destinati al reparto Covid-19, frutto della gara di solidarietà scaturita dall’emergenza Coronavirus, grazie al grazie al contributo della Banca di Credito Cooperativo di Arborea, che ha donato alla Assl oristanese 9 ventilatori polmonari, 40 maschere facciali, 4 aspiratori di secrezione, 5 monitor, 3 ecografi a colori corredati di sonde, carrelli e stampanti, di cui uno per uso pediatrico, e 400 kit di diagnostici veloci per Sars CoV.2 in grado di effettuare una diagnosi in circa 45minuti.
Altrettanto importante è stata l’iniziativa dell’Ordine dei Medici di Oristano che, nei giorni scorsi, insieme alla testata giornalistica online LinkOristano, ha aperto un conto corrente destinato all’acquisto di macchinari indispensabili nella cura dei pazienti Covid-19, che in pochi giorni ha raccolto cifre importanti, grazie alla generosità di molti, tra aziende, associazioni e privati. Recentemente sono stati consegnati tre ventilatori polmonari, un ecocolodoppler portatile con sonde, stampante e carrello, quattro sanificatori ad ozono professionali, un elettrocardiografo, un monitor multiparametrico, dispositivi di protezione individuale e altre attrezzature sanitarie.
Per l’ospedale San Martino si sono mossi anche l’arcidiocesi, il Rotary Club di Oristano e molte altre associazioni provinciali. L’Avis di San Vero Milis si è adoperata per donare alcuni degli arredi destinati al reparto, mentre l’associazione Oftal donerà 400 uova di Pasqua agli operatori sanitari del San Martino. Importante anche l’apporto dei privati che hanno dato il proprio contributo attraverso piattaforme di crownfounding.
Postilla finale
Detto questo, e dopo aver dato il giusto risalto a un’opera meritoria, farsi “scippare” sotto il naso 4 anestesisti in un periodo delicato come questo non ci sembra proprio il massimo.
La giustificazione avanzata dall’Ats e dal contestatissimo e più che mai inadeguato assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, secondo cui il trasferimento dei 4 medici sarebbe dovuto al calo degli interventi chirurgici, appare alquanto peregrina, considerato che l’attività chirurgica è calata in tutti gli ospedali.
A parte le giuste proteste del sindaco di Oristano, dell’Ordine dei medici e dei sindacati del settore, non abbiamo sentito alcunchè da parte dei politici dell’Oristanese, sempre pronti, in altre occasioni, a pontificare davanti a telecamere e taccuini dei giornalisti, mentre in questa circostanza, in cui avrebbero avuto di che lamentarsi, tutti zitti e a cuccia.
Parliamo prima di tutto dei due assessori Anita Pili e Gabriella Murgia, e dei consiglieri della maggioranza di centrodestra: Annalisa Mele (Lega), Alfonso Marras (Riformatori), del presidente della commissione Sanità Domenico Gallus (Sardegna20Venti), Emanuele Cera (Forza Italia), Francesco Mura (Fratelli d’Italia); e dei consiglieri dell’opposizione: Diego Loi (Noi, la Sardegna) e Alessandro Solinas (M5S).
Abbiamo forti dubbi che nessuna delle persone citate non sapesse del trasferimento dei 4 anestesisti. Perchè, se le cose stanno così, sarebbe un’ulteriore dimostrazione di come i politici espressi dalla provincia di Oristano (con rare eccezioni) contino sempre alla Regione come il due di picche.
Per lo stesso motivo, non possiamo non citare anche il direttore dell’Asl di Oristano, Mariano Meloni. Possibile che nessuno l’avesse avvertito del trasferimento? Mah!
L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Oristano, e sindacati medici, preso atto del trasferimento di quattro anestesisti dal presidio ospedaliero San Martino ad altra struttura sanitaria, si mobilitano, con grave preoccupazione, affinché tale decisione venga immediatamente revocata. Dopo aver ampiamente denunciato le molte carenze in cui versa il San Martino, continuamente scippato in favore di altri presidi ospedalieri, non ultimo quello di due pediatri, e adesso gli anestesisti; mentre si sollecita l’attivazione del reparto ad hoc per un’area Covid19, di cui è urgente l’apertura, anche a fronte dell’aumento preoccupante di contagi in queste ultime ore. “Il trasferimento di ben quattro anestesisti si legge in una nota -, suscita stupore e indignazione, poiché arriva a depotenziare ulteriormente il San Martino, offende e va contro una provincia che serve 180.000mila cittadini a cui questa politica dimostra disinteresse, nella superficialità di decisioni, certamente non ponderate, per il bene di questo territorio. Le giustificazioni del presidente dell’Ats e dell’assessore, appaiono senza senso e infantili. L’attività chirurgica è calata in tutti gli ospedali, nella contingenza del momento, e non può essere usata come causa e ancora, soprattutto il fatto che si decide senza alcuna consultazione preventiva, come se la nostra Provincia fosse una zona esclusa dalla Sardegna. Il nostro Sindaco ha espresso prontamente il dissenso a questa decisione improvvisa e allarmante, chiedendone la revoca immediata. Non possiamo che unirci, con pronta determinazione, rafforzando la richiesta di annullamento di un ordine che non può essere accettato, proprio nel rispetto, nella difesa e tutela della nostra collettività”.
Sono 825 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 6.478 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 146, di cui 24 in terapia intensiva (dato stabile rispetto all’aggiornamento precedente), mentre 598 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 26 pazienti guariti, più altri 14 guariti clinicamente. Salgono a 41 i decessi. Sul territorio, dei 825 casi positivi complessivamente accertati, 134 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+8 rispetto al dato precedente), 63 (+1) nel Sud Sardegna, 19 (+1) a Oristano, 62 (+2) a Nuoro, 547 (+19) a Sassari.
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