Ok del Governo. Bar, ristoranti e parrucchieri riaprono dal 18 maggio.
Tra giovedì e venerdì, sulla base dei dati del monitoraggio, arriveranno le linee guida per consentire alle Regioni di riaprire dal 18 maggio commercio al dettaglio, bar e ristoranti, estetisti e parrucchieri.
E’ quanto emerso, secondo quanto si apprende, nel corso dell’incontro tra Governo e Regioni. Le linee guida e i protocolli di sicurezza saranno indicati per ogni attività, viene spiegato, perché possano riaprire nella massima sicurezza. “Inizia la fase della responsabilità per le Regioni”, ha sottolineato il ministro delle Autonomie, Francesco Boccia.
Le Regioni potranno riaprire in autonomia le attività a partire dal 18 maggio, ma il governo avrà la possibilità di intervenire nel caso in cui, in base all’andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus. Gli interventi saranno tempestivi, viene spiegato, in stretto contatto tra Governo e Regioni.
“Il Premier Conte – hanno detto i rappresentanti delle Regioni – ha accolto la richiesta di autonomia delle Regioni nella gestione della Fase 2, avanzata nei giorni scorsi con una lettera dei governatori indirizzata al Presidente del Consiglio.
Dal 18 maggio si potranno quindi aprire le attività sotto la nostra responsabilità e in base alle esigenze del territorio. Il Governo farà le sue proposte che verranno integrate da quelle degli enti locali e insieme porteremo avanti il monitoraggio della situazione. Avanti con buon senso! Ripartiamo insieme”.
La riapertura delle attività è alle porte e la Regione ha deciso di pubblicare una serie di linee guida sul corretto uso delle mascherine, e non solo, a cura del comitato tecnico scientifico. Il vademecum fa una distinzione tra mascherine chirurgiche (dm), semimascherine filtranti (ffpi, ffp2 e ffp3) o dpi, e mascherine filtranti (tutte le altre facciali, comprese quelle artigianali o autocostruite). Secondo le indicazioni date dalla Regione, le prime proteggono “più chi ci circonda che noi stessi”. Tra le dpi: quelle senza valvola proteggono sia chi le indossa che le persone circostanti, quelle con valvola solo chi le indossa e “non devono mai essere usate dalla popolazione”. L’efficacia delle mascherine dipende molto da come vengono indossate, spiega ancora il decalogo: le filtranti solitamente non garantiscono la tenuta dei dpi e di conseguenza è molto importante indossarle correttamente, in modo che coprano il più possibile naso e bocca. In generale, è precisato, le mascherine vanno trattate come oggetti contaminati: non bisogna tentare di sanificare i dm o i dpi perché una pulizia sbagliata può comprometterne le capacità filtranti. Il comitato tecnico scientifico consiglia di utilizzare occhiali protettivi, oppure da vista o anche da sole se si lavora in ambienti a forte contatto con il pubblico. Ultimo suggerimento, usare auricolari per il cellulare: “Moltissime volte al giorno le nostre mani toccano lo schermo del cellulare che, se usato senza auricolari, viene portato all’orecchio e può diventare quindi veicolo di infezione. L’impiego di auricolari, evita che telefoni e smartphone vengano appoggiati al volto”.
Sono 1.343 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza (ieri ne erano stati conteggiati 1.340). È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 34.641 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 94, di cui 10 in terapia intensiva, mentre 417 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 614 pazienti guariti (+12 rispetto al dato precedente), più altri 98 guariti clinicamente. Non si registrano nuovi decessi (complessivamente sono 120). Sul territorio, dei 1.343 casi positivi complessivamente accertati, 245 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 97 (+2) nel Sud Sardegna, 57 a Oristano, 78 a Nuoro, 866 a Sassari.
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