In Sardegna due persone positive al Covid-19.
Due nuovi casi positivi al Coronavirus sono stati registrati oggi in Sardegna, mentre il numero dei decessi resta invariato, 134 in tutto.
Ne ha dato notizia l’Unità di crisi regionale. Il primo contagio è avvenuto in provincia di Sassari, una turista già testata perchè tra i contatti di una persona in Sardegna per un soggiorno, è risultata positiva una volta rientrata nel suo paese, la Svizzera. Il secondo invece è avvenuto nella città metropolitana di Cagliari, e riguarda un cittadino proveniente dalla Bulgaria, che si trova già in isolamento fiduciario, in conformità con le restrizioni previste per i soggetti in arrivo da quell’area.
Complessivamente sono 1.416 i casi di positività al Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 107.836 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono 3, nessuno in terapia intensiva, mentre 41 sono le persone in isolamento domiciliare.
Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.235 pazienti guariti (+1), più altri 3 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 1.416 casi positivi accertati, 262 (+1) sono stati rilevati nella città metropolitana di Cagliari, 123 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 83 a Nuoro, 887 (+1) a Sassari.
Intanto, c’è da segnalare durante la giornata che anche un turista in vacanza sull’isola di Carloforte, lungo la costa sud occidentale della Sardegna, è risultato positivo al Covid-19. Lo ha annunciato su Facebook il sindaco Salvatore Puggioni. La notizia è stata comunicata questa mattina all’amministrazione dalla Asl. L’uomo è in isolamento e la sua famiglia è stata messa in quarantena. “La situazione è sotto controllo e non è il caso di generare allarmismo – ha detto il sindaco di Crloforte -. Ma è importante continuare a rispettare le normali prescrizioni anti Covid”.
Due nuovi casi anche a Olbia. Lo ha annunciato il sindaco, Settimo Nizzi, durante una conferenza stampa. Si tratta di due ragazzi olbiesi rientrati in Sardegna dopo avere trascorso un periodo fuori dall’isola. Il primo è un ragazzo di 18 anni che studia in un’altra regione ed è risultato positivo al tampone dopo avere manifestato febbre. Vive a Olbia in casa con la mamma che è invece negativa ai controlli. I due sono in isolamento nel loro appartamento, assistiti dai servizi comunali e dal servizio di igiene pubblica della Asl. L’altra è una giovane donna arrivata a Olbia da qualche giorno, da Malta: vive in una casa vacanze fuori dal centro abitato e condivide l’appartamento con altre tre persone, tutte risultate negative ai tamponi.
Sono stati aggiudicati i lavori per l’installazione di 25 telecamere di sorveglianza a Oristano e frazioni, relativi al bando “Rete per la sicurezza del cittadino e del territorio. fase 2 – implementazione impianto di videosorveglianza Oristano e frazioni”. “Si tratta di un intervento di pubblica utilità – sostiene il sindaco Andrea Lutzu – più volte caldeggiato dalla popolazione, soprattutto per arginare il fenomeno dei furti in appartamento che tempo fa ha preoccupato gli abitanti soprattutto nella zona di Torangius. Questa operazione servirà principalmente da deterrente per la prevenzione di eventuali abusi o reati contro il patrimonio della città, e di qualsiasi altra tipologia di illeciti o crimini ai danni dei cittadini. Naturalmente speriamo che le telecamere, che verranno installate nei punti cruciali della città e delle frazioni, siano efficaci soprattutto in ottica di prevenzione, ma le immagini registrate (che verranno trattate nel rispetto delle leggi sulla privacy) saranno anche da supporto alle forze dell’ordine per l’individuazione dei responsabili di eventuali trasgressioni di leggi e regolamenti”. Il completamento dei lavori è previsto entro settembre e prevede, come detto, l’installazione di 25 telecamere su Oristano e frazioni, oltre all’aggiornamento della sala server per una migliore gestione di tutto il sistema di videosorveglianza cittadino. Ad aggiudicarsi il bando (finanziato dalla Regione tramite il “Programma operativo Regione Sardegna fesr 2014 – 2020”) è stata la ditta “Netcom Srl” di Quartucciu con un ribasso a corpo pari al 32,898% sul prezzo a base di gara di euro 174.859,82 euro e, pertanto, per una offerta pari ad un totale Iva compresa di 144.731,90 euro. Con le economie realizzate si prevede, inoltre, di integrare il progetto con alcuni punti di ripresa e lettura targhe su punti strategici individuati in collaborazione con la Questura di Oristano.
“Il Centro di Servizio per il Volontariato “Sardegna Solidale” vive, in questi giorni, momenti di grande sconforto e di profonda amarezza. L’Onc (Organismo nazionale di controllo) ha deliberato di “fermare” questa bella esperienza di coordinamento, che opera indipendentemente dalle appartenenze e dalle ideologie, negandogli l’accreditamento e, di fatto, bloccandone ogni attività di servizio”. Questo quanto si legge in un comunicato della Cei, la Conferenza episcopale sarda. “Noi Vescovi – si legge ancora nella nota – conosciamo da tempo l’impegno di “Sardegna Solidale” rivolto al bene comune, grazie all’animazione del variegato mondo del volontariato, oltre che con iniziative e mobilitazioni che hanno segnato la storia della nostra terra. Ricordiamo, tra le altre, la Carovana del volontariato, le Marce della Pace e le Piazze Solidali, oltre alle mille proposte pensate e attuate per individuare soluzioni ai diversi bisogni della realtà sarda. L’Udienza Speciale, che Papa Francesco concesse all’Associazione il 30 novembre del 2018, sancì questo impegno con parole indimenticabili: “Vi incoraggio a proseguire con spirito di intesa e di unità; potrete così diffondere più capillarmente la cultura della solidarietà”. Anche a nome delle nostre Diocesi – prosegue la nota -, destinatarie di questa rete solidale che attraversa luoghi noti e altri meno conosciuti, chiediamo, con rispetto ma con il coraggio e il vigore che nasce dal nostro annuncio del Vangelo, un ripensamento della decisione adottata, che riteniamo non solo incomprensibile ma anche ingenerosa per tutti coloro che si impegnano (particolarmente in questa fase storica) a trovare soluzioni di unità e di fraternità per la nostra gente”.
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