Il Governo ha impugnato la riforma sanitaria della Regione. Gli atti emanati sono illegittimi?
Da Pigliaru sgoverantore del centrosinistra a Solinas sgovernatore del centrodestra, ma alla Regione non è cambiato proprio nulla. La inadeguata giunta Solinas, sulla falsariga della deleteria giunta Pigliaru, non ne azzecca una.
Dopo i rilievi trasmessi a giunta e consiglio regionale della Sardegna quasi due settimane fa, il Governo ha impugnato la riforma sanitaria che nell’Isola ripristina le otto vecchie Asl con personalità giuridica.
Tre gli articoli “incriminati”: l’11, il 13 e il 47 che riguardano rispettivamente la nomina dei direttori generali nelle aziende sanitarie, gli elenchi regionali degli idonei alle cariche di vertice aziendali e la nomina dei commissari straordinari. Secondo il Consiglio dei ministri, questi articoli “…invadono la competenza concorrente statale”.
Il rischio di impugnazione era stato ventilato in aula dal capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, che aveva definito “improbabile” l’elenco regionale degli idonei per il conferimento degli incarichi.
Intanto arrivano le prime reazioni dell’opposizione. “Come previsto la legge moltiplica-Asl è stata impugnata – ha scritto su Facebook il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus -. Era scontato, lo avevamo detto in tutti i modi in aula ma non siamo stati ascoltati. D’altronde, cosa avrebbe potuto rispondere la giunta dell’unica Regione del mondo capace di fare una riforma sanitaria durante una pandemia? Adesso, a una situazione già critica si aggiunge incertezza, addirittura riguardo la titolarità a compiere azioni da parte di chi dirige le aziende sanitarie”.
All’attacco anche la deputata del M5S, Mara Lapia. “Solinas revochi subito le nomine. E, infatti, palesemente illegittima la delibera di Ggiunta del 23 ottobre 2020, la numero 52/35, che nomina il dottor Massimo Temussi commissario straordinario di Ares e commissario di Ats. Infatti – ha detto la parlamentare del M5S – Temussi, chiamato a dirigere la nascente azienda, non risulta iscritto nell’albo nazionale degli idonei per il ruolo di direttore generale, dal quale devono essere obbligatoriamente scelti anche i commissari delle ricostituende Asl. Il rischio è che tutti gli atti emanati dal nuovo commissario siano illegittimi, come la sua nomina, e privi di effetti giuridici”.
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