Situazione drammatica all’ospedale San Martino di Oristano.
La situazione all’ospedale San Martino di Oristano è diventata insostenibile. Neppure il tempo di “gioire” per la riapertura del Pronto soccorso, che la situazione è precipitata per il focolaio nel reparto di Medicina.
A questo si aggiungono le lamentale di molte persone per pazienti che, entrati negativi nella struttura, contraggono il Covid-19 all’interno dei reparti; parenti di persone assistite da tempo in ospedale che scoprono, a decesso ormai avvenuto, della positività dei congiunti; e, come se non bastasse, nessuna comunicazione sulle condizioni di salute dei ricoverati, soprattutto per quanto riguarda la positività o la negatività al virus.
Secondo le testimonianze di diversi cittadini e dopo gli allarmi lanciati da medici e personale sanitario, la situazione al San Martino di Oristano appare sempre più critica.
Lo ha denunciato, attraverso una nota stampa, anche il gruppo dei Progressisti in consiglio regionale, che sulla angosciosa situazione del San Martino ha presentato un’interrogazione.
“Preoccupa, in particolare – ha detto il primo firmatario Diego Loi, consigliere regionale e sindaco di Santu Lussurgiu -, la situazione del reparto di Medicina, dove si sono registrati diversi contagi che possono rappresentare un focolaio di diffusione del virus incontrollabile in tutti i reparti. In questa situazione critica non è concepibile che i parenti dei ricoverati non abbiano notizie sulla situazione dei congiunti nei reparti e, addirittura, com’è avvenuto in alcuni casi, siano venuti a conoscenza della positività dei propri cari a decesso avvenuto, mentre gli stessi risultavano negativi al momento del ricovero.
Chiediamo all’assessore alla sanità di sapere quale sia la reale situazione all’interno dell’ospedale, se esista il rischio di un focolaio interno, in particolare nel reparto di Medicina, e quali siano i numeri esatti. Soprattutto vogliamo sapere quali siano le motivazioni per le quali i familiari delle persone degenti, in particolar modo di quelle decedute, non vengano tempestivamente informati delle condizioni dei propri congiunti: non è una situazione accettabile”.
Intanto, all’ospedale San Martino ci sono verificati altri contagi in Ortopedia e Nefrologia, e anche in altri reparti sembrerebbe si sia superato il livello di guardia.
La situazione, precipitata negli ultimi giorni, è drammatica, tant’è che i malati vengono ora dirottati in altre strutture sanitarie, e pare si stia pensando, addirittura, alla chiusura totale del nosocomio Oristanese.
All’interno di un fortino costruito durante la seconda guerra mondiale, in località Turas, nei pressi di Bosa Marina, i Carabinieri di Bosa e Montresta, i militari del Nucleo cinofili e gli artificieri dei “Cacciatori di Sardegna”, hanno trovato un vero e proprio arsenale: 200 detonatori, 2 bobine da 250 metri di miccia deflagrante, 640 capsule da innesco, e 400 munizioni da guerra per armi di vario calibro. Il tutto in buono stato di conservazione. Il materiale, probabilmente di fabbricazione inglese, dovrebbe risalire alla seconda guerra mondiale. I Carabinieri dovranno ora accertare chi possa aver trasportato il materiale nel vecchio fortino e chi ne fosse a conoscenza. Il fortino abbandonato è, infatti, stato utilizzato da qualcuno, dato che al suo interno sono stati trovati dei resti di generi alimentari.
Celebrazioni in tutta la Sardegna per Santa Barbara, patrona dei Vigili del fuoco, delle Capitanerie di porto e della Marina militare. Cerimonie in forma ridotta, a causa dell’emergenza Coronavirus, si sono tenute a Oristano, Cagliari, Nuoro, Olbia e Sassari. Ma il momento più toccante si è vissuto a Nuoro, dove sono state ricordate le vittime dell’alluvione di Bitti, alla presenza di esponenti dell’Esercito, del Corpo forestale e della Protezione civile, e del sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, che ha ringraziato tutti i soccorritori intervenuti per aiutare i suoi concittadini. A Oristano, l’arcivescovo Roberto Carboni ha celebrato la santa messa in onore di Santa Barbara, mentre a Sassari, i Vigili del fuoco hanno festeggiato la patrona con una esibizione acrobatica davanti alla basilica di Santa Maria, srotolando una enorme bandiera tricolore, sospesi per aria, con il sottofondo musicale dell’inno nazionale.
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