Al Comune di Oristano dimissioni della commissione Pari Opportunità.
Le motivazioni le ha spiegate, sulla sua pagina Facebook, la consigliera del M5S Patrizia Cadau. “È una decisione difficilissima – ha scritto Cadau, anche a nome degli altri componenti la commissione -.
Ma spesso le decisioni difficili sono le più necessarie per raccontare la ragione delle cose. Stasera, io, la consigliera Marina Canoppia, la presidente Pasqualina Pippia, i vicepresidenti Gigi Mureddu e Alessandra Pusceddu, abbiamo deciso di dimetterci dalla Commissione per l’Equità dei generi e le Pari opportunità del nostro Comune.
Il motivo è una crescente delusione nei confronti dell’uso strumentale delle tematiche della commissione e della Violenza di genere, che da sempre è impegnata, gratuitamente, nel contrasto alle varie forme di discriminazione sociale e che è in prima linea per la lotta contro l’abuso delle donne e i bambini.
Un uso strumentale e ipocrita – ha scritto ancora Patrizia Cadau – che si è reso evidente nel pomeriggio, quando, l’assessora con delega alle pari opportunità (Carmen Murru. ndr), con fascia tricolore e in totale disprezzo di una sensibilità comune, ha pubblicato un’immagine tesa a promuovere se stessa e il proprio ruolo politico, nell’esercizio della propria responsabilità istituzionale, calpestando la memoria di migliaia di donne morte e dei loro figli, uccisi per il semplice fatto di essere considerati proprietà di cui disporre, e mortificando il lavoro di una Commissione che aveva impegnato tempo, energia, e il lavoro delle scuole e dei bambini per realizzare un segno concreto, la panchina rossa, di modesto valore economico ma di immenso valore culturale e sociale.
Il nostro monumento alle vittime di violenza collocato nel chiostro del Comune. I monumenti hanno un valore simbolico incommensurabile, specialmente quando ricordano le vittime innocenti di stragi. Non sono a beneficio della propria visibilità personale, nè di quella della politica.
Dispiace che nonostante sia anche stata tempestivamente avvertita dell’inopportunità di questa scelta infelice, l’assessora non abbia fornito nessuna risposta.
Non ci resta che dimetterci.
Davanti a certi affronti – ha concluso Cadau -, a certa ottusa resistenza, non rimane altro che andarsene per dignità, anche se davvero, l’amarezza e la preoccupazione per le giovani generazioni rimangono altissime”.
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