Attenzione alle truffe. Questi i casi a cui si abbocca più facilmente.
La Questura di Oristano, dopo aver denunciato un pakistano per frode informatica, in una nota avvisa i cittadini su quali siano i casi di truffe a cui fare particolare attenzione.
La Squadra Mobile della Questura di Oristano ha denunciato un pakistano di 20 anni, residente a Milano, per i reati di accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica. Il ventenne, dopo aver carpito la fiducia di un oristanese, è riuscito a rubare tutti i dati del suo conto corrente Banco Posta, utilizzandoli per fare un bonifico di duemilacinquecento euro in suo favore.
La vittima aveva in un primo momento ricevuto un sms in cui veniva comunicato che la sua carta bancomat non sarebbe più stata abilitata, dal giorno dopo, a effettuare transazioni. Contestualmente, l’oristanese veniva informato del fatto che per poter proseguire ad utilizzarla, avrebbe dovuto accedere ad un indirizzo internet indicato nello stesso messaggio.
Dopo aver cliccato sulla “url” indicata nel messaggio, la vittima aveva compilato i campi indicati, fornendo di fatto tutti i dati di accesso al suo conto corrente al truffatore, che li ha subito utilizzati per effettuare in suo favore, come detto, un bonifico di duemilacinquecento euro.
Accortasi dell’inganno, l’oristanese ha subito denunciato il fatto e grazie all’intervento dell’Ufficio antifrode delle Poste Italiane è riuscita a recuperare la somma versata al truffatore, che è stato identificato e deferito all’autorità giudiziaria.
Un’altra tipologia di truffa molto in voga ultimamente è quella effettuata, sempre tramite internet, da persone che, avvalendosi di prestanome, scelgono e contattano le loro vittime tra quelle che avevano pubblicato delle inserzioni su internet per la vendita di oggetti di seconda mano.
Dopo aver contattato gli inserzionisti, i truffatori li convincono a recarsi presso uno sportello bancomat per ricevere il corrispettivo dell’oggetto messo in vendita, sostenendo che sia un sistema più veloce rispetto ai canali tradizionali (bonifici o carte prepagate).
I malfattori, approfittando dell’inesperienza della vittima, la inducono a digitare una serie di numeri sulla tastiera del bancomat, sostenendo che si tratta di “codici” per compiere l’operazione istantaneamente. In realtà questi numeri non sono altro che quelli relativi ad una carta di credito e agli importi che vengono ricaricati dalla vittima della truffa. Con questo sistema sono state, inoltre, ricaricate più carte prepagate, in quanto gli impostori riuscivano a far credere alla vittima di turno che l’operazione non era andata a buon fine.
Per quanto riguarda i pagamenti con bonifici tra privati, sempre nell’ambito di vendite online di oggetti di seconda mano, capita spesso che all’ignaro venditore venga inviata dal truffatore la ricevuta dell’avvenuto bonifico riferito all’importo dell’oggetto messo in vendita. Ricevuta che in realtà è stata abilmente contraffatta. Il venditore, sicuro dell’incasso e rassicurato dal malfattore che i bonifici fuori piazza prevedono più giorni per la contabilizzazione, spedisce l’oggetto, senza poi in realtà ricevere nulla.
Al fine di evitare inconvenienti e spiacevoli sorprese, la Questura di Oristano suggerisce di verificare sempre, tramite il proprio istituto o quello da cui dovrebbe provenire il bonifico, l’effettiva autenticità dell’operazione, e nel caso che ciò non sia possibile, consiglia di non inviare la merce.
La Polizia, inoltre, nei casi di problemi con il proprio conto corrente o le proprie carte di credito, consiglia di non digitare mai i link presenti in messaggi sms o di posta elettronica e di non fornire assolutamente via telefono i codici di accesso alla propria banca online. Per quanto riguarda le transazioni tra privati, sarebbe opportuno non utilizzare mai canali di pagamento alternativi e presentati come più rapidi rispetto a quelli tradizionali.
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