Covid: nell’Isola altre 37 persone positive (una in provincia di Oristano) e un decesso.
Sono 37 i nuovi casi di positività al Covid registrati oggi in Sardegna, sulla base di 2.005 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 8507 test.
I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 6 (uno in meno rispetto a ieri). I pazienti ricoverati in area medica sono, invece, 38 (2 in meno di ieri). 1.327 sono i casi di isolamento domiciliare (6 in più rispetto a ieri).
Si registra anche il decesso di un paziente di 99 anni residente nella Città Metropolitana di Cagliari.
Dei 37 casi odierni, 1 è stato registrato in provincia di Oristano, 10 nell’Area metropolitana di Cagliari, 15 in provincia di Sassari, 10 in quella di Nuoro e 1 nel Sud Sardegna.
A Oristano, nelle ultime 24 ore, non si sono registrati nuovi contagi, né guarigioni.
I casi di positività accertati sinora in città sono 1.315, i pazienti guariti 1.255, le persone ancora positive 29, e i decessi 28.
Venerdì 5 novembre, dalle 13 alle 16.30, il ponte sommergibile di Silì sarà chiuso al traffico. Lo dispone un’ordinanza del Comune di Oristano per consentire la regolare esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria e messa in opera delle misure di protezione passiva del ponte sul Tirso della strada comunale per Silì. L’ordinanza prevede l’istituzione del divieto di transito veicolare e pedonale, sosta e fermata, nella strada comunale per Silì del ponte sul Tirso, nel tratto compreso tra l’argine lato strada provinciale e l’argine lato frazione di Silì. Il traffico verrà deviato nelle strade adiacenti.
Ha preso il via, a Oristano, la tre giorni di “ConnEtica – Il festival delle interazioni tra digitale ed etica”. All’inaugurazione, nel chiostro del Monastero del Carmine, erano presenti il vicesindaco e assessore alla Cultura, Massimiliano Sanna; Giampiero Vargiu e Riccardo Scintu, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione organizzatrice “Oristano e Oltre”; Francesco Asquer, direttore generale del Consorzio Uno; Francesca Caddeo, direttrice artistica del Festival; e i due coordinatori del comitato scientifico di ConnEtica Festival, Ester Cois e Ivan Blecic, quest’ultimo coordinatore anche degli incontri in programma presso la sala conferenze dell’Hospitalis Sancti Antoni. Istituzioni, scuola, professionisti e studiosi, dialogheranno sul digitale e sulla necessità di un’etica ritrovata. Ma anche di architettura, di luoghi di e in trasformazione di un paesaggio che si plasma intorno al futuro. Durante la tre giorni di questa prima edizione del festival si parlerà di connessioni, di punti di interazione, di luoghi di e in trasformazione ma anche di nodi di evoluzione e cambiamento. “Oristano è baricentrica non solo per la sua posizione ma anche per aver organizzato tante iniziative, importanti e progettuali anche a livello internazionale, e che ancora una volta ne ospita delle altre, come questa, di tipo pionieristico e finalizzata a creare connessioni tra istituzioni, scuole, studiosi e giornalisti che dialogheranno sul mondo digitale – ha detto l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. Un mondo che, naturalmente, non è materiale ma virtuale, ma che ci spinge a riflettere sull’importanza di restare comunque umani e ancorati al valore del vivere civile e del rispetto. Il festival tratta, inoltre, alcune tematiche e linee che, attualmente, la stessa comunità europea sta portando avanti e che rientrano nei cinque obiettivi della nuova politica di coesione, inseriti nuovamente anche nella programmazione 2021-2027 e finalizzati a creare un’Europa più intelligente, più verde, più sociale, più connessa e più vicina ai cittadini, sulla base di un sistema digitale strategico”. “Le crisi sono anche un’occasione di opportunità e, probabilmente, anche il distanziamento sociale e la crisi pandemica ci ha obbligato tutti e tutte a riflettere sui confini esistenti e dover sdoppiare le proprie funzioni, ruoli, la propria vita domestica, su due fronti: virtuale e quello fisico, materiale – ha sottolineato Ester Cois, sociologa e professoressa al Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Facoltà di Scienze Economiche, e prorettrice dell’Università di Cagliari -. Il festival ConnEtica è stato dunque un’ulteriore occasione di connessione fondamentale. Connessione innanzitutto tra attori sociali del nostro territorio, e quindi fra città, Cagliari e Oristano ma non solo, anche da altre città italiane da dove arrivano i nostri ospiti. Il festival è poi un momento di connessione anche tra le varie Università (quella di Oristano e quella di Cagliari, per esempio), ma anche connessione tra temi apparentemente molto differenti ma in realtà molto connessi, ovvero i temi che articolano le tre giornate del festival. Nella giornata di oggi, si porranno le basi del paradigma con la società dell’infosfera. Poi ci sarà il tema della scuola e del lavoro e come questo rapporto tra digitale e materiale si è articolato, un po’ anche in situazioni di emergenza mentre ora si è anche istituzionalizzato. E l’ultimo, poi, delle dinamiche urbane, cittadine e il concetto di prossimità che si è completamente ridefinito anche a seguito della necessità del distanziamento. E la connessione sta proprio qui, tra il dibattito teorico che ovviamente c’è sempre stato su questi temi e le conseguenze pratiche di cui tutti siamo stati investiti. Questi tre giorni, dunque, servono a riflettere su questi temi: come riuscire a cogliere le innumerevoli opportunità che la trasposizione sul digitale ci offre rispetto alla necessità, il corpo continua a contare come del resto anche i luoghi in cui continuiamo quotidianamente a incontrarci, lavorare e così via”. “Il nostro essere online – ha aggiunto Ivan Blecic, professore associato nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura e Responsabile scientifico del Progetto Pac Pac finanziato da Sardegna Ricerche – è una sorta di protesi che ci rende presenti simultaneamente in più punti. È quindi un’amplificazione, una realtà aumentata in senso letterale del termine. Non è solo “sto online” o “sto offline”, in realtà è “sto on-life”: le due cose sono compenetrate. Tutto questo chiaramente produce degli effetti poi non solo psicologici, ovvero il modo in cui gestiamo i nostri tempi, ma anche sociali, antropologici e forse anche biologici, col tempo, chissà. È una cosa di cui comunque occorre prendere coscienza perché le implicazioni sono potenzialmente diverse e influenti e con questo festival ragioneremo proprio di questo”. Il tema della 2^ giornata, venerdì 5 novembre, sarà “Scuola e Lavoro”, con coordinatore scientifico Stefano Usai. A partire dalle 9, presso l’Istituto d’Istruzione superiore “De Castro” di Terralba, si terrà il laboratorio di videogiochi dinamici a tema, proposti agli studenti e studentesse delle classi partecipanti, e curato da Ivan Blecic. Nel pomeriggio, invece, presso la sala conferenze dell’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, alle 16.30, si svolgerà il primo intervento in programma, dal titolo: “I robot ci ruberanno il lavoro? L’era della creatività e del significato”, a cura di Francesco Indovina, che è stato docente all’Università Iuav di Venezia per molti anni; ha fondato e diretto a lungo il Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio e ha dato vita alla rivista “Archivio di Studi Urbani e Regionali”. Dirige la collana “Studi Urbani e Regionali” della Franco Angeli. Da sempre è stato un promotore di un approccio interdisciplinare agli studi sulla città e sul territorio, coniugato a un saldo impegno civile. Spazio poi, alle 17.30, alla tavola rotonda“Lo stato innovatore tra tecnologia digitale, geopolitica, economia e società”. Interverranno: Antonio Cabras, Francesco Indovina, Roberto Sedda. Modera: Nicola Pinna. Alle 18.30 Stefano Paschina presenterà “Design-connect-become”, mentre chiuderà la serata, alle 19.30, la presentazione dei lavori del laboratorio di videoghiochi dinamici a tema svolti nella mattinata con le scuole, sempre a cura di Ivan Blecic.
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