Covid: 110 nuovi casi. Processo Gal Terre Shardana: 9 anni all’ex presidente.
Sono 110 i nuovi contagi Covid nell’Isola , sulla base di 2.727 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 11.709 tamponi.
Si registra anche il decesso di una donna di 75 anni residente nella provincia di Nuoro.
Scende il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, visto che ora sono 9 (2 in meno rispetto a ieri). Aumentano invece quelli in area medica, che ora sono 90, (8 in più rispetto all’ultimo aggiornamento). I casi di isolamento domiciliare sono 2.968 (15 in meno rispetto a ieri).
Dei 110 casi odierni, 18 sono stati registrati in provincia di Oristano, 23 nell’Area Metropolitana di Cagliari, 41 in provincia di Sassari, 1 in quella di Nuoro, e 27 nel Sud Sardegna.
A Oristano, nelle ultime 24 ore, sono stati accertati 2 nuovi casi e nessuna guarigione.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria i casi rilevati in città sono 1.407, quelli guariti 1.339, i pazienti attualmente positivi 37, e i decessi 28.
Per le spese relative a quella che è stata definita l’allegra gestione del Gal Terre Shardana, il Tribunale di Oristano ha condannato ’ex presidente Antonello Solinas a 9 anni e 2 mesi; la moglie di Solinas, Monica Deias, a 3 anni e 6 mesi; l’ex direttore Maurizio Cucchiara a 3 anni e 2 mesi; il consulente Valentino Brunzu a 3 anni e 1 mese. E’ stata, invece, assolta la consulente Tiziana Tirelli. Secondo l’accusa i condannati avrebbero utilizzato i fondi del Gal per spese private.
In occasione delle Festività Natalizie, il Museo Diocesano Arborense organizza, dopo un anno di sosta dovuto alla pandemia, la “Culla della Natività”, un’iniziativa che nasce dalla volontà di comunicare le vere radici e il significato del Natale, il momento in cui Dio decide dimostrare il suo amore incondizionato e gratuito, fino al punto di al punto di donare il Suo figlio per la nostra salvezza. Ed è la condivisione la parola chiave della “Culla della Natività”. A partire dall’9 dicembre, nel giardino del museo verrà allestito un giaciglio dove si potranno depositare gli oggetti che si desiderano donare. Si potranno depositare oggetti di varia natura ma in buono stato, come: libri, giocattoli e abiti nuovi e usati (puliti e in buon stato); è possibile lasciare anche doni di natura alimentare non deperibili, se correttamente imballati nelle loro confezioni. Il desiderio è dare la possibilità a tutti di ricevere, perciò chiunque vorrà, avrà la possibilità di prelevare un dono dalla culla, senza obbligo di donare a sua volta qualcosa. In questo modo tutti avranno la possibilità di donare e ricevere, creando così un piccolo circolo di dare-avere totalmente gratuito e genuino, regalando a se stessi la gioia del donare e agli altri la gentilezza del ricevere. La “Culla della Natività” sarà disponibile fino al prossimo 6 gennaio 2021, il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
A Oristano ritornano gli aiutanti di Babbo Natale e l’ormai tradizionale appuntamento con la “Scalinata solidale”. Sabato 18 dicembre, dalle 10 alle 21, sulla scalinata della chiesa di San Sebastiano, in piazza Roma, gli aiutanti di Babbo Natale effettueranno una raccolta alimentare e di prodotti per l’igiene. Il ricavato sarà consegnato alle parrocchie dei Padri Cappuccini, San Paolo, San Sebastiano, convento di San Francesco, Mensa del povero, volontariato Vincenziano e all’associazione “Domus de luna”.
Domenica 12 dicembre, alle 18, presso la Sala “San Pio X” del Museo Diocesano Arborense, a Oristano, si terrà il diciottesimo appuntamento della 47^ Stagione Concertistica 2021 dell’Ente Concerti “Alba Pani Passino” con il recital pianistico di Filippo Piredda. Il concerto è organizzato in collaborazione con il Conservatorio “G.P. da Palestrina” di Cagliari e con il Museo Diocesano Arborense, con il patrocinio della Regione, del Ministero della Cultura e della Fondazione di Sardegna.
Martedì 14 e mercoledì 15 dicembre, dalle 17 alle 19, nella sala del Centro servizi culturali Unla, a Oristano, seminario su “Cinema è empatia”, percorsi nella didattica del cinema e dell’audiovisivo, a cura di Simone Cireddu. Martedi 14, alle 17,si parlerà di “Emozioni in movimento”. Cinema: spostamenti nello spazio e derive nel tempo, nel buio assoluto di una sala cinematografica, nella penombra di una casa o di un’aula scolastica. Arte umana per vocazione, il cinema riesce a coinvolgere lo spettatore al punto da farlo entrare in totale empatia con le vicende e le esperienze vissute da altri esseri umani. Attraverso le immagini in movimento, il regista cinematografico può riuscire a cambiare la visione del mondo dello spettatore. Ma quali sono i meccanismi che regolano e determinano questo coinvolgimento e stravolgimento emozionale? Come è possibile che questo avvenga? Nell’era digitale, come è cambiata la percezione filmica? Mercoledì 15 dicembre, sempre alle 17, “Sguardi in camera: l’audiovisivo come ambiente educativo”. Al di là delle modalità di visione e dei luoghi di fruizione, un film può empaticamente cambiare la visione del mondo dello spettatore. Può divertire, commuovere, incoraggiare, sorprendere, sconvolgere, incuriosire, appassionare, mettere in discussione, destabilizzare e stimolare. Tutte queste caratteristiche e potenzialità sembrano rendere naturale e abbastanza scontato l’utilizzo scolastico dei prodotti audiovisivi. Un film è capace di sollecitare la ricerca di sé e della relazione con l’altro: la visione condivisa e consapevole delle immagini cinematografiche in un’aula scolastica potrebbe essere l’occasione per conoscere e riconoscere empaticamente esperienze e valori. Ma l’efficacia dell’audiovisivo in aula non è scontata. A seconda di come viene presentato e proposto, può deludere e allontanare, anziché avvicinare e coinvolgere. Se proposto come passatempo riempitivo annoia e passivizza. Se proposto con poca cura e attenzione, la sua complessità e ambiguità polisemica diventa pericolosa. Se è proposto unicamente come ricerca di un particolare ed esplicito messaggio che tutti devono cogliere e condividere, perde istantaneamente le sue precipue qualità di apertura e fuggevolezza semantica. Perché un film, ancora prima di essere un testo su qualcosa, è un film, vale a dire una forma di rappresentazione al pari di un romanzo, rispetto al quale è più rara la lettura tematica. Quali possono essere le modalità e le prassi educative del cinema a scuola? Come poter educare allo sguardo e formare lo sguardo per imparare a guardare (e a gestire) le immagini? Quale è il ruolo svolto dal Centro servizi culturali Unla di Oristano nei confronti della didattica del cinema a scuola e delle modalità di formazione dello sguardo cinematografico? Il seminario cercherà di rispondere a queste e a altre domande, provando a definire orizzonti ermeneutici di ricerca.
Commenti recenti