Covid: nell’Isola 182 ulteriori contagi. Mesina: “Non volevo morire in carcere”.
In Sardegna si registrano 182 nuovi casi di positività al Covid, sulla base di 3.822 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 12.218 tamponi.
I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 10 (uno in più di ieri). I pazienti ricoverati in area medica sono 118 (4 in più rispetto a ieri). Sono invece 3.796 i casi di isolamento domiciliare (100 in più di ieri).
Non si registrano decessi.
A Oristano ci sono 5 nuovi casi di positività e 2 guarigioni.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria i casi rilevati in città sono quindi 1.434, i pazienti guariti 1.364, i pazienti attualmente positivi 44, e i decessi 28.
Anche se l’impennata dei contagi consiglierebbe una certa prudenza per manifestazioni che richiamano un grande numero di persone, come la Sartiglia di Oristano, il Gremio dei Contadini, forse nel tentativo di esorcizzare la recrudescenza della pandemia, ha deciso comunque come sarà composta la pariglia de su Componidori 2022. Il presidente Michele Pinna ha scelto come Capocorsa Francesco Loi, che sarà accompagnato da Daniele Ferrari e Luca Figus. Naturalmente Covid permettendo.
La paura di ritornare e morire in carcere, dopo aver trascorso circa 45 anni in una cella, avrebbe spinto Graziano Mesina alla latitanza. Questo quanto avrebbe detto l’ex latitante di Orgosolo ai suoi legali, Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi, che hanno potuto fare una breve visita in carcere, a Nuoro, al loro assistito, in attesa dell’udienza di convalida presso il Tribunale competente di Oristano, visto che Desulo (paese dove Mesina è stato catturato) è ricompreso nel circondario di questo Tribunale. Mesina, 79 anni, latitante dal 3 luglio 2020, è stato rintracciato e arrestato a Desulo dai Carabinieri del Ros, in collaborazione con quelli del Gis, del Comando provinciale di Nuoro e dello Squadrone eliportato Carabinieri Cacciatori Sardegna. “Grazianeddu”, che deve scontare una condanna a 24 anni di reclusione, era in casa da solo nell’abitazione di una coppia di 56 e 47anni, ora indagata per favoreggiamento e attualmente ai domiciliari). Mesina non era armato e non ha opposto resistenza. I Carabinieri gli hanno trovato in tasca seimila euro in contanti che, con tutta probabilità, gli servivano per portare avanti la sua latitanza, che durava da oltre un anno. Latitanza che lo ha certamente provato. Le due avvocate lo hanno, infatti, trovato stanco e molto dimagrito “…ma combattivo come sempre. Graziano Mesina – hanno detto Vernier e Goddi – ci ha riferito di aver trascorso un anno durissimo, visto che tra dicembre 2020 e marzo 2021 gli sono venuti a mancare per Covid gli affetti più cari: le due sorelle, Antonia e Rosa, e il nipote Giancarlo con cui viveva”. Per quanto riguarda la latitanza Mesina avrebbe detto di non essere mai rimasto nello stesso posto, ma di aver girato parecchio.
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