Arrestati due fratelli per il delitto dell’anziano pestato e ucciso a Ghilarza.
Svolta nelle indagini sul brutale omicidio di Tonino Porcu, il 78enne allevatore in pensione, pestato e ucciso nella sua abitazione di Ghilarza, durante una rapina finita nel sangue, nella notte tra il 21 e il 22 febbraio scorsi.
I Carabinieri hanno fermato i presunti assassini dell’allevatore. In manette per omicidio volontario sono finiti i fratelli Rubens e Bryan Carta, rispettivamente di 31 e 27 anni, e il più grande avrebbe già ammesso le proprie responsabilità.
I due, dopo aver pestato a sangue fino ad uccidere Tonino Porcu, avevano rovistato dappertutto, e avrebbero portato via 2000 euro custoditi in una scatola che gli investigatori del Comando provinciale dei Carabinieri hanno trovato aperta, così come i cassetti e i mobili di tutta la casa, messa a soqquadro dai malviventi.
Nell’abitazione erano state trovate numerose tracce di sangue (frutto della brutalità dei rapinatori) e non solo in camera da letto, dove è stato scoperto il cadavere, ma anche in altre stanze.
Un delitto quello del 78enne allevatore che aveva destato molto scalpore nella comunità ghilarzese, anche per la barbara crudeltà con cui era stato effettuato.
“È stata l’opera di qualche vigliacco, chi se la prende con gli anziani, i fragili, i bambini: può essere definito solo in questo modo”. Aveva detto il sindaco di Ghilarza, Stefano Licheri. “Lo conoscevo bene, veniva da una famiglia di allevatori. Non si era mai spostato, come uno dei fratelli e la sorella, scomparsa da poco tempo. Lo vedevamo spesso in giro con la sua bicicletta, poi si sedeva sulla panchina della piazzetta davanti a casa, dove adesso viveva, a poche decine di metri da quella in cui aveva vissuto con la madre e che aveva lasciato dopo una precedente visita dei ladri”.
Adesso la svolta, con le indagini degli inquirenti che hanno portato a individuare i presunti assassini del 78enne.
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