Arrestato dalla Polizia un allevatore che aveva nascosto sotto terra 250 kg di marijuana.
La Polizia di Stato di Oristano ha arrestato un allevatore di 56 anni, originario di Fonni, ma da tempo residente nell’Oristanese, per detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.
In un ovile in agro di Masullas (dove in precedenza erano stati notati movimenti sospetti) agenti della Squadra Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna e dalle Unità cinofile antidroga della Questura, hanno trovato oltre 250 chili di marijuana già sbocciolata, contenuta all’interno di due cisterne di circa 2000 litri ciascuna, sotterrate vicino all’ovile.
La Polizia di stato pensava che nell’abitazione dell’arrestato ci fossero nascoste delle armi, ma dopo una perquisizione nella casa e all’esterno di due capannoni nell’ovile, uno dei cani antidroga e il suo conduttore hanno scoperto appeso ad una rotoballa di foraggio un rametto di marijuana con ancora attaccati due piccoli boccioli di infiorescenza.
All’allevatore sono stati, quindi, chiesti chiarimenti, ma l’uomo ha riferito di non sapere nulla della provenienza di quel rametto. I poliziotti hanno continuato a cercare e, a poca distanza da uno dei capannoni, vicino a una sala mungitura, gli agenti hanno notato della terra smossa e un piccolo pezzo di nailon che spuntava dal terreno, intuendo che sotto era stato nascosto qualcosa.
A questo punto hanno chiamato un escavatorista, che con il suo mezzo ha dissotterrato due cisterne, all’interno delle quali erano stati nascosti oltre 250 chili di marijuana.
Le analisi disposte successivamente dalla Procura ed eseguite dal Gabinetto regionale della Polizia Scientifica hanno rilevato un principio attivo dello stupefacente molto alto, con picchi superiori al 25% di THC.
Questa mattina, in occasione della “Festa della Donna”, i Carabinieri di Oristano hanno festeggiato le “Carabiniere” in servizio presso i reparti della provincia. Il gesto semplice della consegna di una mimosa ha rappresentato il ringraziamento dell’Arma alle donne in uniforme che ogni giorno prestano il loro operano sul territorio, alcune svolgendo incarichi di comandante di Stazione, altre impiegate nei comuni a forte vocazione rurale, assistendo le comunità e, soprattutto, palesando un esempio di pari opportunità e uno stimolo a perseguire una concreta e reale parità di genere. “Nel rinnovare la necessità , come ha detto il colonnello Fontana,che la tutela dei diritti delle donne non possa prescindere da una collaborazione di rete tra Istituzioni, Enti Locali, associazionismo e organizzazioni socio-assistenziali…”, erano presenti gli assessori comunali Carmen Murru e Marcella Sotgiu, e i rappresentati delle Associazioni Donna Eleonora, Soroptimist e Fidapa. Durante l’incontro sono stati illustrati, fra l’altro, iniziative, obiettivi e risultati ottenuti dai Carabinieri ad ogni livello. Il colonello fontana ha poi ricordato che “…la violenza contro le donne permane al centro del dibattito sociale, attesi i dati riguardanti lo stalking, femminicidi e maltrattamenti tra le mura domestiche”. A questo proposito, l’Arma dei Carabinieri si è dotata di una rete antiviolenza a livello nazionale, e in tutti i Comandi provinciali d’Italia operano delle donne Maresciallo, ritenute maggiormente adatte nella prevenzione e repressione del fenomeno, che sono in grado di conquistare la fiducia delle donne vittime di violenza, riuscendo a dare loro la forza e il coraggio di denunciare l’autore. Dopo aver ricordato che, comunque, “…le disparità di trattamento persistono in ambito lavorativo e sociale”, l’incontro si è concluso “…con la volontà di proseguire nel rapporto di leale collaborazione intrapreso, garantendo alle comunità del territorio un sistema di assistenza e soccorso sempre più performante”.
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