Altri episodi di violenza di genere in provincia di Oristano.
Non passa giorno che la cronaca non debba occuparsi della violenza di genere, ormai diventata una piaga alla quale, purtroppo, non si riesce a porre rimedio. Nella nostra provincia, la Polizia di Stato di Oristano ha eseguito delle misure cautelari nei confronti di uomini responsabili di questo reato.
Si tratta di cosiddetti “codici rossi”, che hanno portato la Squadra Mobile, dopo una rapida attività d’indagine, all’esecuzione di cinque misure cautelari.
Un 31enne, residente in provincia di Oristano, si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, per violenze, minacce e continue vessazioni nei confronti della ex compagna in stato di gravidanza. L’uomo, nonostante la delicata condizione della donna, oltre a umiliarla continuamene anche davanti ad altre persone, usava nei suoi confronti violenza fisica, minacciandola di farle perdere il bambino che portava in grembo.
Un altro fatto di violenza e minacce si è verificato in un paese limitrofo a Oristano, che ha visto protagonisti due giovanissimi. Il ragazzo, dopo la fine della relazione, ha iniziato a perseguitare la sue ex, con continue chiamate telefoniche, pedinamenti e appostamenti sotto casa, con l’aggiunta di pesanti minacce e insulti. Una volta denunciato, al giovane è stato proibito di avvicinarsi e di comunicare con la ex ragazza.
Altri due uomini di 35 e 33 anni, entrambi residenti a Oristano, sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle ex compagne, perchè responsabili di continue persecuzioni. In uno dei due casi, il 33enne, in preda ai fumi dell’alcool, nel tentativo di incontrare la ex, ha anche provato ad entrare nell’abitazione della ragazza, scavalcando il cancello del cortile e, una volta arrivato sul terrazzo, ha cercato con calci e spallate a sfondare la porta-finestra di acceso alla sala. Il giovane ha rinunciato solo grazie all’arrivo di una volante, riuscendo a scappare.
In un altro paese in provincia di Oristano, la Squadra Mobile, dopo varie ricerche, ha rintracciato un settantenne, nei confronti del quale era stato emesso dal Tribunale di Bologna un ordine di cattura per maltrattamenti in famiglia, percosse e lesioni nei confronti degli anziani ospitati della casa famiglia “Il fiore” da lui diretta, a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. Per questi episodi l’uomo era stato stato condannato, in via definitiva, a 6 anni e 8 mesi di reclusione. L’uomo è stato arrestato e accompagnato al carcere di Massama.
In tutti questi casi, oltre alle violenze nei confronti delle compagne ed ex compagne, un denominatore comune è stato l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti.
A parte il caso del 70enne, nei confronti degli altri quattro, se la misura cautelare applicata (arresti domiciliari e divieto di avvicinamento e comunicazione) non dovesse portare a nulla (come spesso succede), verranno arrestati e trasferiti a meditare in carcere.
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