In Sardegna sono 1.643 le persone colpite dal Covid (68 in provincia e 17 a Oristano).
Secondo l’ultimo bollettino regionale, in Sardegna i nuovi casi confermati di positività al Covid sono 1.643 (di cui 1.358 diagnosticati da antigenico).
Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 9.443 tamponi.
I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 19 (2 meno di ieri). I pazienti ricoverati in area medica sono 331 (5 in meno rispetto all’ultimo rilevamento). Sono 29.762 i casi di isolamento domiciliare (96 in meno rispetto a ieri).
Si registra anche il decesso di un uomo di 68 anni, residente nel Sud Sardegna.
Dei 1.634 casi odierni, 68 sono riferiti alla provincia di Oristano, 487 a quella di Sassari, 459 all’area metropolitana di Cagliari, 220 alla provincia di Nuoro e 409 al Sud Sardegna.
A Oristano si sono registrati 17 nuovi contagi e 11 guarigioni dal Covid.
Il totale dei casi rilevati fino a questo momento sale a 6.534, mentre i pazienti guariti sono 5.860, i casi attualmente positivi 627, e i decessi 42.
“In Sardegna i prezzi al dettaglio corrono più che nel resto d’Italia e la Pasqua dei sardi sarà quest’anno salatissima”. Lo denuncia Adiconsum Sardegna, commentando i dati definitivi sull’inflazione di marzo diffusi dall’Istat. “Mentre la media italiana dell’inflazione è al 6,5%, nell’Isola i listini al dettaglio aumentano del +6,8%. Questo si traduce in un maggior esborso, considerando la spesa per consumi annua di una famiglia tipo residente in Sardegna, pari a +1.808 euro a nucleo. I dati diffusi oggi dall’Istat – sostiene il presidente di Adiconsum Sardegna, Giorgio Vargiu – confermano tutti i nostri allarmi sul caro-prezzi nell’Isola e sul fatto che i listini al dettaglio crescano più velocemente rispetto al resto d’Italia. Rincari che stanno proseguendo anche in questi giorni, e che si abbatteranno sul tradizionale pranzo di Pasqua, rendendo le feste in famiglia molto salate. Rispetto allo scorso anno – aggiunge Vargiu – si segnalano in Sardegna aumenti a due cifre per farina, burro, pasta, olio, verdura, pesce, nonchè rincari pesanti per carne, uova e dolciumi. Come se non bastasse conclude Vargiu -, i prezzi dei carburanti alla pompa tornano a salire, con i soliti rialzi speculativi che si verificano quando aumentano gli spostamenti dei cittadini in occasione delle festività. Infine, trascorrere la Pasqua al ristorante risulterà più costoso, con aumenti del 5% in più rispetto allo scorso anno, secondo gli ultimi dati Istat”.
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