Comunali Oristano: nel centrodestra la montagna ha partorito il topolino!
Il teatrino è finito, o quasi. Il centrodestra ha deciso che il suo candidato sindaco sarà l’attuale vicesindaco Massimiliano Sanna.
Come si può facilmente constatare, un nome nuovo e in totale discontinuità col passato, in modo tale che i cittadini non lo associno alla consiliatura Lutzu, così come hanno sempre sostenuto vari partiti, o sedicenti tali, della litigiosa coalizione destrorsa durante questi mesi di caotiche trattative.
Con una coerenza degna dello loro lungimiranza politica, che non va al di là del naso, i geni del centrodestra hanno deciso (almeno per il momento poi si vedrà) di mettere da parte veti incrociati, ripicche, diatribe, antipatie, questioni personali, e chi più ne ha più ne metta, e, dopo aver rinunciato a cuor leggero al valore aggiunto che, comunque, porta sempre un sindaco uscente, di convergere sull’attuale assessore alla Cultura.
Ironia a parte, Massimiliano Sanna è sicuramente una degnissima persona, ma certo non si può definire un politico di spessore e tantomeno una novità, visto che rappresenta la piena continuità con il passato.
Come molti sostengono a Oristano (e noi siamo tra questi), l’attuale vicesindaco nei confronti di Andrea Lutzu non ha di certo fatto una bella figura, così come ha fatto una pessima figura (solo per usare un eufemismo) Fratelli d’Italia, il partito del sindaco, che esce da questa situazione con le ossa rotte.
I dirigenti di FdI, infatti, non solo non sono riusciti ad imporre la ricandidatura di Lutzu ma, visto come sono andate le cose, a nostro modesto avviso hanno fatto finta di sostenerlo per poi abbandonarlo immediatamente alle prime difficoltà, a dimostrazione che la difesa del sindaco attuale era solo di facciata, mentre in realtà si puntava su altri nomi, confermando così come le supposizioni di chi sosteneva che all’interno del partito ci fosse qualcuno che remava contro la ricandidatura di Lutzu non fossero del tutto campate in aria. L’invidia anche in politica, come ben si sa, è una brutta bestia, soprattutto quando non è occultabile dietro vere ragioni politiche.
Dopo mesi e mesi di tira e molla, dopo una caterva di nomi di candidati, dopo il no deciso del “vero” nominativo su cui puntava la coalizione, il commercialista Giorgio Ibba, anche nell’ultima riunione del centrodestra sono stati fatti nomi noti e meno noti che hanno mandato “fuori giri” i partiti. Con un primo niet a Sanna da parte di Lega (che si dice che più degli altri abbia grosse difficoltà a predisporre una lista) e del Dedoni-partito e con il silenzio in attesa degli eventi di Udc, Psd’Az, 20venti e Fratelli d’Italia, le delegazioni dei Riformatori e Forza Italia si sono allontanate dal tavolo per cercare una soluzione comune. Certamente non si sarà parlato di assessorati e poltrone da spartire ma di un programma di alta politica da proporre ai cittadini. E, infatti, rientrati alla riunione, e dopo che i partiti hanno imposto a Sanna di rinunciare alla lista del sindaco e di essere “soltanto” il candidato espresso dai Riformatori (per spartirsi poi meglio eventuali assessorati e quant’altro), le trattative sono continuate in maniera più spedita, con gli altri componenti le delegazioni del centrodestra che hanno deciso (più per sfinimento che per convinzione) di confluire (così ci è stato riferito) sul “meno peggio”. Il tutto alla faccia della tanto decantata discontinuità!
Una volta conosciuti, almeno sulla carta, i candidati alla carica di sindaco (Efisio Sanna, Massimiliano Sanna, Filippo Murgia e Sergio Locci), l’interesse si sposta ora sulla composizione delle liste, che vedono partiti e civiche in grossa difficoltà. D’altro canto come potrebbe essere altrimenti dopo il pessimo spettacolo a cui hanno assistito i cittadini in questi mesi, durante i quali si è parlato di tutto tranne che di politica?
Il distacco tra cittadini e istituzioni è sempre più ampio e il disamore sia per la politica (che a Oristano peraltro è inesistente) che per i politici è ormai diventato una voragine. Ma, con tutto il rispetto, se questo è quello che passa il convento, non si capisce come, di fronte a tanta mediocrità, si possa perdere del tempo per andare a votare. E’ vero che se non voti gli altri decidono per te, ma è altrettanto vero che, politicamente parlando, è inutile andare a votare quando sei rappresentato dal nulla.
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