Giu 24

Vele Blu: il mare più bello è in Sardegna.

Sono 45 le località balneari premiate quest’anno con le Vele di Legambiente e Touring Club Italiano, dove il mare è più bello. La Sardegna è in vetta alla classifica.

L’Isola è al primo posto con 6 comprensori a Cinque Vele, seguita da Toscana e Puglia con 3, poi Campania e Sicilia con 2, mentre il Trentino-Alto Adige è stato pluripremiato per il turismo lacustre, ma la vetta dei laghi è del Veneto.

“Le località a Cinque Vele – hanno detto gli organizzatori – rappresentano le migliori buone pratiche amministrative e dimostrano che un nuovo modo di fare turismo è possibile, puntando sull’ambiente e sull’inclusività”.

Per quanto riguarda la Sardegna i comprensori a Cinque Vele sono: il Golfo di Oristano con la Penisola del Sinis e l’isola di Mal di Ventre; il litorale della Planargia; le terre della Baronia di Posada; la Gallura costiera; il comprensorio di Baunei; e il litorale di Chia.

“La nuova edizione della nostra guida – ha commentato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, presentando a Capri l’iniziativa – racconta della sinergia che si è instaurata tra buone amministrazioni locali e quella parte sana dell’imprenditoria del mondo balneare, capace di gestire le spiagge al meglio, con meno cemento e ottime performance ambientali. Le località a Cinque Vele che premiamo oggi rappresentano le migliori buone pratiche amministrative e dimostrano che un nuovo modo di fare turismo è possibile”.

“Per mappare le quasi cento zone balneari esaminate nella guida, 45 delle quali poi descritte in dettaglio, e per classificarle in base all’attribuzione delle Vele – ha spiegato il presidente del Touring, Franco Iseppi -, oltre alla fondamentale valutazione dello stato delle acque, dei fondali e delle spiagge, concorrono al giudizio vari altri indicatori di qualità ambientale e di accoglienza turistica, dall’integrità del paesaggio all’efficienza nella gestione dei rifiuti, dal peso dei consumi energetici agli standard di accessibilità dei luoghi, dal livello dei servizi ricettivi e di mobilità alla cura dei beni storici e artistici del territorio, all’attenzione con cui se ne promuovono tipicità produttive, artigianali, alimentari”.

Nella guida non mancano zone di consolidata tradizione balneare, anche se l’obiettivo è quello di valorizzare quelle meno note e perciò più incontaminate. Attenzione specifica viene data alla segnalazione delle attività ecologiche e sostenibili, come escursioni in bicicletta, percorsi in canoa, immersioni, trekking tra boschi e sentieri e la scoperta dell’entroterra.

In Sardegna nasce ufficialmente “L’Isola dei Giganti – Festival internazionale di Archeologia”, con sette appuntamenti in cinque diversi siti, dal 28 giugno al 3 luglio, che puntano a far conoscere lo straordinario patrimonio archeologico di Cabras e Barumini attraverso momenti di altissimo valore scientifico e artistico. Un evento promosso dalla Fondazione Mont‘e Prama, in collaborazione, tra gli altri, con il Ministero della Cultura, la Regione Sardegna, il Comune di Cabras, la Fondazione di Sardegna, la Fondazione Barumini Sistema Cultura e l’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. La direzione scientifica della manifestazione è affidata a Giorgio Murru, quella artistica al musicista Paolo Fresu.
Un programma arricchito da un format innovativo per la Sardegna: la conferenza-spettacolo caratterizzata da momenti di confronto e approfondimento scientifico tra i massimi esperti nei campi dell’archeologia, dei beni culturali e museali in campo nazionale ed estero, e spazi dedicati all’intrattenimento.
Uno dei momenti più attesi è previsto il 2 luglio, a Tharros, con la consegna del Premio Mont‘e Prama a Piero Angela. Nella stessa giornata è in programma una conferenza convegno di grande rilievo internazionale dedicata alla Sardegna Isola Megalitica, con la partecipazione dei direttori tra i più importanti musei archeologici d’Europa, come Manfred Nawrohr (Curatore Capo del Neues Museum di Berlino), Angeliki Koukouvou (Direttrice del Museo Archeologico di Salonicco), Jusep Boya y Busquet (Direttore Museo Archeologico di Barcellona) e Aurelie Clemente-Ruiz (Direttrice Musée de l’Homme di Parigi). Senza dimenticare Paolo Giulierini (Direttore del Man di Napoli), Barbara Faedda (Direttrice dell’Italian Academy presso la Columbia University) e Francesco Muscolino (Direttore Museo Archeologico Nazionale di Cagliari).
“Siamo finalmente giunti al via di una manifestazione che abbiamo voluto intensamente, la prima organizzata a Cabras dalla Fondazione Mont’e Prama e che si svolgerà nel cuore pulsante dei luoghi dei ritrovamenti. Il disegno di valorizzazione del sistema Sinis Terra di Mont’e Prama trova concretezza e permette di toccare con mano il frutto di un lavoro costante e attento, che oggi vede i Giganti protagonisti del mondo dell’archeologia, non solo ospiti in viaggio ma padroni di casa pronti ad accogliere”, ha affermato il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni.
“Oggi ci troviamo nel luogo in cui tutto è iniziato lo scorso primo luglio, con la firma dello Statuto – ha detto il sindaci di Cabras Andrea Abis -. È stato un anno durante il quale i risultati raggiunti da parte di Comune e Fondazione, in collaborazione continua, sono stati numerosi. Il Festival Internazionale dell’Archeologia rappresenta un traguardo importante perché è un attrattore di cultura e di bellezza e si appresta a diventare un appuntamento costante per Cabras, con una sempre maggiore partecipazione e un coinvolgimento della comunità intera”.
Giorgio Murru, direttore scientifico della manifestazione, non ha dubbi: “Cabras è un diamante che sta rivelando costantemente la capacità di risplendere grazie al suo patrimonio, e la recente scoperta delle nuove statue lo conferma. Il nostro compito è quello di valorizzare questo tesoro archeologico facendolo conoscere al mondo intero. Riaprire il sito alle visite, anche se temporaneamente, è segno del cambio di passo e della svolta che il territorio attende e merita”.
Si partirà il 28 giugno, a Barumini, con un pre-festival a pochi passi da “Su Nuraxi”, sito archeologico patrimonio dell’Unesco. Una serata dedicata a Giovanni Lilliu, con letture di alcuni suoi brani, per celebrare la sua figura e la storia della scoperta del grande castello nuragico. Per i saluti istituzionali si attende la presenza, tra gli altri, del ministro Dario Franceschini e del presidente della Regione Christian Solinas. La serata è presentata da Giorgio Murru. Ogni appuntamento sarà caratterizzato da un concerto (spazio curato da Giacomo Serreli), con il primo momento musicale dedicato al Cuncurdu e Tenore di Orosei.
Dal 29 giugno al 3 luglio “L’Isola dei Giganti” si sposta a Cabras. Il festival, il 29 giugno, sarà a Mont’e Prama. L’area degli scavi sarà per la prima volta protagonista di un evento tra musica e archeologia dal titolo “Racconti di una scoperta straordinaria”, con gli studiosi e gli archeologi che negli anni si sono occupati degli scavi. Il 30 giugno ci si sposterà nel giardino del Museo Civico di Cabras, “Il mare racconta: Il relitto di Malu Entu e il prezioso carico di lingotti di piombo”. Il 1° luglio si replicherà nel giardino del Museo di Cabras per “In viaggio verso la nuova casa dei Giganti”. Il 2 luglio, all’anfiteatro di Tharros, spazio all’Archeoastronomia con i “I racconti del cielo di Tharros: “Percorsi celesti e Archeoastronomia”. La chiusura è prevista per domenica 3 luglio, sempre a Tharros, con la presentazione degli esiti dei laboratori della scuola estiva in Archeologia per il turismo.
Tantissimi gli artisti che animeranno le serate del festival, molti dei quali si ritroveranno nel grande finale del 3 luglio, con il progetto multimediale “Sonos ‘e Memoria” di Gianfranco Cabiddu e con le musiche dal vivo di Paolo Fresu (Tromba e flicorno), Furio di Castri (Contrabbasso), Elena Ledda (Voce), Luigi Lai (Launeddas), Mauro Palmas (Mandola), Antonello Salis (Fisarmonica), Federico Sanesi (Percussioni), Carlo Cabiddu (Violoncello), Su Concordiu ‘e su Rosariu di Santulussurgiu e il Coro Polifonico a 4 voci: Marcello Malìca, Roberto Iriu, Antonio Migheli e Mario Corona.

Contagi Covid in calo in Sardegna, dove nelle ultime 24 ore si registrano 1.808 casi positivi ( 191 in meno rispetto a ieri ), di cui 1.671 diagnosticati da antigenico.

Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 5.903 tamponi per un tasso di positività del 30,6%.

Stabile sia il numero di pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva (8), che di quelli ricoverati in area medica (104). Le persone in isolamento domiciliare sono 18.382 (787 in più rispetto all’ultimo rilevamento).

Si registra anche il decesso di una donna di 96 anni, residente nella Città Metropolitana di Cagliari.

Dei 1.808 casi odierni, 140 sono riferiti alla provincia di Oristano, 644 all’area metropolitana di Cagliari, 412 alla provincia di Sassari, 148 a quella di Nuoro, e 464 al Sud Sardegna.

A Oristano si sono registrati 37 nuovi contagi e 15 guarigioni, che portano il totale dei casi rilevati fino a questo momento in città 8.228; i pazienti guariti sono 7.835; i casi attualmente positivi 340; e i decessi 47

Il sindacato Shc Sanità human caring ha proclamato per martedì 28 giugno una giornata di sciopero. Come previsto dalla normativa vigente, sarà garantito il mantenimento dei servizi pubblici essenziali con particolare riguardo alle strutture che erogano assistenza sanitaria d’urgenza e ordinaria.

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