Oristano: gli auguri di Buone Feste del sindaco e dell’arcivescovo.
In occasione delle festività natalizie, il sindaco Massimiliano Sanna ha voluto fare gli auguri ai suoi concittadini.
“Cari oristanesi, dopo due anni, finalmente, ci prepariamo a vivere le feste di fine anno senza l’incubo del Covid.
Il virus circola ancora e occorre comunque stare attenti, soprattutto le persone più fragili, ma la sua pericolosità è calata notevolmente.
Abbiamo ripreso le nostre vecchie abitudini e possiamo goderci una passeggiata per le vie della città, entrare nei negozi per i regali ai nostri cari, fermarci a mangiare in un locale, senza la preoccupazione della mascherina o del green pass.
La ritrovata libertà è un grande regalo per tutti noi. Dovremmo riuscire a dare il giusto valore a questo bene prezioso e riflettere a chi in altre parti del mondo è costretto a rinunciarci. Penso alla guerra in Ucraina che costringe milioni di persone a convivere con l’incubo delle bombe e a patire fame e freddo.
Ancora di più, per Natale, per chi crede, ma anche per chi non ha questo privilegio, è doveroso rivolgere un pensiero a chi soffre, ai più deboli. Persone che spesso sono più vicine a noi di quanto si possa pensare.
Trasformiamo l’esperienza che abbiamo vissuto negli anni della pandemia in un insegnamento e diamo alla parola solidarietà il valore che merita.
Nei due anni di pandemia Oristano ha mostrato un grande cuore ed è stata capace di offrire tanta solidarietà. Continuiamo, tutti insieme, su questa strada e diamo alla nostra comunità tutti gli strumenti che servono alla migliore convivenza.
Oristano è una bella città, ricca di storia e di cultura, custode di valori e tradizioni. Per il 2023 non voglio promettere inaugurazioni, nuovi lavori o progetti faraonici. Voglio augurare alla città di trovare nei suoi cittadini i difensori della sua bellezza, gli interpreti e i paladini del suo patrimonio storico, culturale e ambientale, gli alfieri dei valori e delle tradizioni.
Dal palazzo comunale siamo impegnati quotidianamente a lavorare per questi obiettivi. Col dialogo, la solidarietà e la collaborazione di tutti, vorremmo che tutti ci sentissimo responsabilizzati a operare nella stessa direzione: i più giovani tra i banchi di scuola, gli adulti nei posti di lavoro, ognuno in ogni via e in ogni casa della città.
A tutti gli oristanesi voglio rivolgere un augurio di Buon Natale, ma un augurio particolare lo voglio riservare agli anziani, ai giovani e alle famiglie, il nido dove tutti possiamo coltivare i veri valori, dove possiamo trovare protezione e sostegno, amore e calore umano.
Buon Natale”. (Il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna).
E questi gli auguri di monsignor Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano:
“Proviamo a riflettere su come abbiamo vissuto il Natale in questi ultimi dieci anni. Dove eravamo, con chi, che sentimenti ci animavano e come era la nostra attesa, la fede in Colui che deve venire? Forse ci renderemo conto che siamo cresciuti nel vivere in maniera cristiana l’evento dell’Incarnazione. Oppure constateremo il progressivo deterioramento nella nostra vita della rilevanza religiosa dell’evento, cancellato in modo silenzioso ma perseverante da tutto ciò che circonda il natale ma non è Natale.
Anche quest’anno ci viene offerta una nuova possibilità: vivere il Mistero dell’Incarnazione del Figlio con stupore, con gratitudine, con sorpresa e lasciandoci conquistare dalla realtà veramente divina di un Dio che a noi si fa prossimo, vicino ai nostri occhi, che sfiora il nostro nulla e lo trasforma in Grazia. Il Natale di quest’anno, nuova occasione per ritornare all’essenziale della nostra fede, ha bisogno anche questa volta di occhi nuovi con cui guardare la storia che stiamo vivendo.
Infatti, siamo invitati a trovare le tracce del passaggio di Dio nella nostra storia, rifiutando la tentazione di chiuderci nel pessimismo. Durante la pandemia pensavamo che niente sarebbe stato più come prima ma poi, la guerra, proprio alle nostre porte, con il suo carico di arroganza e prepotenza, ci ha fatto ricredere. Avvertiamo la fatica di costruire relazioni di pace e sentiamo l’angoscia di tante madri, che dall’una e dall’altra parte, piangono i loro figli.
In questo contesto così tragico e scuro siamo invitati come credenti a non perdere la fiducia, a essere noi stessi annunciatori del messaggio del Mistero del Natale di Gesù. Infatti, proprio nel contesto di apprensione e confusione che stiamo vivendo, ci viene chiesto, come credenti, di dare maggior fiducia al Dio che opera nella storia. Confidare nel fatto che nonostante le nostre resistenze e il nostro peccato Egli è capace di fare nuove tutte le cose. Natale significa che Dio è con noi e che non ci ha abbandonati, non siamo soli. Certo ci chiediamo: può nascere Gesù in questo scenario di morte, di guerra, di distruzione? Come potrebbe essere accolto in un clima di odio e di violenza?
Eppure siamo chiamati, oggi più che mai, a non perdere la speranza, a coltivare la misericordia, a cercare la fraternità, a investire il cuore e la mente nella ricerca della pace. Non possiamo più sprecare il Natale chiudendoci in una scatola dorata anziché adorare il Dio fatto carne per noi. Egli continua a chiedere accoglienza, cura attenzione, aiuto. Proprio l’amore per Lui ci spinge a questo compito, soprattutto quello di farci attenti ai poveri, a tutte le povertà, non solo quelle economiche. La povertà di chi si sente rifiutato, di chi è vittima di pregiudizio, di ingiustizia, di dignità calpestata. Povertà di chi fa fatica a tirare avanti. La crisi economica si è aggravata. Lo sanno bene i nostri Centri Caritas che accolgono giornalmente tanti che hanno bisogno di alimenti. Eppure, ci rendiamo conto che le risorse della terra sono distribuite in modo iniquo, che ci sono i soprusi dei potenti verso i deboli, che c’è, anche in noi, l’indifferenza verso i poveri.
È la presenza di Gesù, del bambino di Betlemme che ci chiede di impegnarci per una vera conversione del nostro cuore e della nostra mente, passando dall’indifferenza alla compassione. Non possiamo assistere inerti alla sfiducia dei giovani verso quel futuro che li sta condizionando. Tanti vanno via, perché non trovano in questa nostra terra motivo per rimanere. Quali auguri, allora, sono necessari e opportuni per questo Natale 2022? Quelli che ci spronano, con l’aiuto di Dio e con il contributo di ciascuno, a costruire la strada della fiducia, della convivenza, della pace, della giustizia. Che Gesù, Emmanuele Dio con noi, abiti le nostre case e riaccenda il fuoco dell’amore”. (Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano).
Il sindaco Massimiliano Sanna e l’Assessore alla Pubblica istruzione del comune di Oristano, Luca Faedda, hanno incontrato gli studenti e gli insegnanti delle scuole primarie e delle scuole d’infanzia della città per porgere gli auguri di Buon Natale. “Vogliamo che le giovani generazioni sentano la presenza dell’istituzione comunale – ha detto il sindaco Sanna -. Non c’è occasione migliore del Natale per conoscerci e grazie anche alla disponibilità dei dirigenti e degli insegnanti abbiamo potuto scambiarci gli auguri. È stato molto bello per un giorno poterci fermarci a parlare con i bambini delle nostre scuole dei problemi della città, del ruolo delle istituzioni, del loro futuro”. “Abbiamo fatto visita alle scuole, incontrato studenti, docenti e collaboratori – ha aggiunto l’assessore Faedda -. Per ogni bambino c’è stato anche un piccolo pensiero in clima natalizio: dolci offerti dalla società Serenissima che cura il servizio mensa e un kit didattico. In ogni scuola siamo stati accolti con grande affetto e simpatia, in un clima di grande festa. È stata l’occasione per ringraziare tutto il personale delle scuole per la passione e la professionalità con cui ogni giorno si dedicano agli studenti, il nostro presente”.
Commenti recenti