A giugno riapre al pubblico l’Ipogeo di San Salvatore di Sinis.
È stato approvato il progetto per i lavori di messa in sicurezza e restauro dell’ipogeo e della chiesa di San Salvatore di Sinis.
L’antico villaggio caratterizzato dalle piccole case che si affacciano sulla grande piazza centrale sarà presto oggetto di un intervento migliorativo che riguarda nello specifico la storica chiesetta, l’ipogeo, gli stradelli interni e la stessa piazza.
Il progetto approvato sarà realizzato attraverso il finanziamento del Centro Regionale di Programmazione, con il quale la Fondazione Mont’e Prama ha firmato il programma “Grande progetto Mont’e Prama” e prevede un importo di 580 mila euro.
Si tratta di un intervento che ha ricevuto i pareri positivi di tutte le parti in causa, l’Arcidiocesi di Oristano, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, della Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale, e del Comune di Cabras.
“Vogliamo garantire una piena e completa fruizione del patrimonio e dei beni culturali del Parco Archeologico del Sinis Terra di Mont’e Prama, per questo motivo abbiamo fortemente voluto intervenire con un programma di lavori anche a San Salvatore, villaggio che merita un’attenzione particolare perché legato alla cittadina di Cabras da uno storico rapporto di fede e devozione”, ha affermato il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni.
I lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza della chiesa e dell’ipogeo e di risistemazione dell’area pedonale interna al villaggio verranno affidati, entro il mese di marzo, con l’obiettivo di poter fruire entro il periodo di alta stagione non solo del villaggio e della chiesa ma, grazie a un accordo con la Soprintendenza, anche dell’ipogeo, che finalmente riaprirà per la prima volta dopo quattro anni di chiusura.
L’ipogeo aveva subito un primissimo intervento nella seconda metà degli anni Trenta per salvaguardare gli ambienti interni, cui seguì un secondo cantiere negli anni Settanta con il quale si cercò di impermeabilizzare il monumento, e un terzo a fine anni Novanta, quando fu realizzata la pavimentazione esterna al fine di limitare le infiltrazioni.
“Oggi lo stato del monumento richiede una particolare attenzione rivolta alle superfici decorate, che si sono conservate fino a noi anche grazie al mantenimento delle condizioni ambientali. Si partirà con il monitoraggio microclimatico e con una serie di analisi microstratigrafiche che coinvolgeranno un gruppo multidisciplinare e consentiranno nelle successive fasi di calibrare gli interventi di restauro nel massimo rispetto dell’ipogeo. Stiamo ragionando anche sulle potenzialità offerte dal restauro virtuale e dal videomapping. Tutte queste operazioni saranno parallele al ripristino dell’accessibilità e riapertura al pubblico dell’ipogeo, che riveste assoluta priorità”, ha detto la direttrice Nadia Canu.
In attesa del completamento delle operazioni sarà sostituita la botola d’accesso e messi in sicurezza l’impianto di illuminazione e di areazione manuale esistenti. Nella chiesa sarà rimesso in sicurezza lo spazio d’accesso, con il rifacimento della copertura della tettoia d’ingresso e anche il tetto della chiesa sarà oggetto di restauro nella parte del manto esterno. Internamente all’edificio di culto si procederà con la risistemazione e restauro del pavimento, degli infissi e con la tinteggiatura delle pareti. È prevista anche la revisione completa dell’impianto elettrico della chiesa.
Nelle strette vie del villaggio si procederà, in primo luogo, alla ripulitura dalle erbe infestanti per poi proseguire con il riempimento con materiale e pietrame che rispetti le caratteristiche dei luoghi.
Un restyling che permetterà di accogliere i visitatori in un luogo che si presenterà rinnovato ma che manterrà salda la tradizione del novenario tanto amato a Cabras, che accoglie ogni anno migliaia di visitatori.
Non solo, il presidente Anthony Muroni ha anche sottolineato che “…il villaggio di San Salvatore sarà la location ideale per due dei Festival organizzati della Fondazione Mont’e Prama, nello specifico la seconda edizione del Festival della Letteratura e l’Archeofilm Festival che rappresenta la novità del 2023. Gli storici luoghi che hanno visto l’uomo del passato solcare quella terra già dai tempi del culto dell’acqua, diverranno la suggestiva ambientazione di eventi di rilievo per il Sinis e per l’intera Sardegna”.
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