Sigilli a una discarica abusiva in un terreno privato a Marrubiu.
Personale dell’Ispettorato Forestale di Oristano e della Stazione di Marrubiu hanno messo i isigilli a una discarica abusiva e denunciato un autotrasportatore e i titolari di un’un’attività commerciale di Oristano per gestione illecita di rifiuti.
E’ il bilancio di un’operazione della Forestale, intervenuta per porre sotto sequestro un fondo privato, di circa 50 mq, in località Masangionis, nelle campagne di Marrubiu, dove era stato ammassato un considerevole quantitativo di rifiuti speciali, imballaggi, cartone, oggetti in plastica e altro materiale vario, per complessivi 10 metri cubi.
Il proprietario del fondo, del tutto all’oscuro del fatto che il suo terreno venisse usato come discarica, ha subito sporto querela nei confronti di ignoti per occupazione abusiva.
Le indagini hanno permesso di risalire all’autore dell’illecito, un autotrasportatore della zona, che risulta aver prelevato il materiale dal piazzale di un’attività commerciale di Oristano, senza peraltro rilasciare il documento necessario per il conferimento in discarica.
L’autotrasportatore dovrà rispondere anche dell’occupazione abusiva del fondo agricolo in cui ha riversato il materiale, con conseguente obbligo di ripristino dello stato dei luoghi in base alle prescrizioni impartite dall’autorità giudiziaria.
All’alba di questa mattina, poliziotti della Mobile della Questura di Oristano, dell’Anticrimine del Caip di Abbasanta, dell’Unità cinofila e del Reparto volo di Fenosu hanno effettuato varie perquisizioni ad Ales e in altri centri della Marmilla. Anche se la Questura mantiene il più stretto riserbo sull’operazione, il blitz potrebbe essere legato ai continui furti di armi ai danni di cacciatori ed altri cittadini proprio in Marmilla. Territorio dove i sindaci, preoccupati per i furti delle armi (destinate con tutta probabilità al mercato nero) e per l’escalation della criminalità, avevano recentemente richiesto al prefetto e al questore un intervento immediato delle Forze dell’ordine nella zona.
I sindaci e gli assessori comunali devono restituire parte delle indennità ottenute con l’aumento previsto dal centrodestra di Christian Solinas attraverso la Finanziaria 2022 (legge 3 del 9 marzo). Era l’articolo 3 a prevedeva il ricalcolo dei compensi in base alla grandezza del municipi e quindi alla popolazione. Ma la Corte dei Conti ha fatto scattare la correzione perché è vero che il consiglio regionale ha approvato gli aumenti in ottemperanza a una disposizione nazionale, ma quando la norma sarda è stata scritta su proposta dell’allora assessore agli Enti locali, il sardista Quirico Sanna, mamma Sardegna è stato troppo generosa finendo per violare la stesse disposizioni italiane di riferimento. Per ora a farne le spese è il Comune di Abbasanta, di cui Sardinia Post ha la delibera di giunta. Ma lo stesso accadrà, a cascata, in tutti i municipi isolani, perché le indennità sono state aumentate “in maniera automatica” secondo i massimali errati indicati dal consiglio regionale. Nella norma regionale, semmai, era previsto l’obbligo di una comunicazione alla giunta solo in caso “di rinuncia degli aumenti”. Le lettere andavano spedite proprio agli uffici di Sanna. Ad Abbasanta, centro dell’Oristanese, la determina dell’esecutivo locale che approva la restituzione dei soldi non dovuti è datata 7 febbraio 2023. Nell’oggetto è scritto: “Rideterminazione delle indennità spettanti a sindaco, vicesindaco e assessori sulla base della deliberazione 156/2022/Par della Corte dei Conti, Sezione di controllo della Regione Sardegna”. Nello stesso atto è spiegato pure che viene disposto “il recupero delle somme percepite in eccesso per mera errata interpretazione della norma”. L’eccesso da restituire, relativo all’annualità 2022, è quantificato nella misura del 10 per cento, in modo da allineare la Sardegna alla legge nazionale 266/2005 che per la Corte dei Conti è il faro del conteggio delle indennità. La Regione, invece, non l’ha tenuta in considerazione. La maggioranza di Solinas, come non fossero abbastanza i pasticci commessi in questa legislatura (per non parlare delle indagini penali aperte), può mettere nel palmares dei fallimenti pure il calcolo errato delle maggiori indennità per gli amministratori locali. Una scelta in linea con la normativa nazionale e corretta, perché la democrazia ha un costo che va pagato. Altra cosa è non saper calcolare correttamente nemmeno gli aumenti, tanto che la Corte dei Conti, per una volta di più, è dovuta intervenire contro il centrodestra di Solinas. (Alessandra Carta, sardiniapost.it).
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