Nomine alla Regione: 21 indagati tra cui il presidente Solinas e l’assessore Anita Pili.
Le nomine alla Regione sono nuovamente sotto la lente della Procura di Cagliari. Un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato, questa mattina, al presidente Solinas, all’assessore Anita Pili e a tanti altri indagati.
Tra questi ci sono consiglieri regionali, vertici degli uffici della Regione e di enti, ma anche noti imprenditori, per i quali il pubblico ministero, Andrea Vacca, a vario titolo, ipotizza i reati di corruzione, abuso d’ufficio e induzione indebita.
Con il governatore Christian Solinas sono indagati Anita Pili, attuale assessore regionale all’Industria; Alessandra Zedda, ex vicepresidente della Regione e attuale consigliere regionale di FI; Massimo Temussi, ex direttore generale del Centro regionale di programmazione e ora presidente e amministratore delegato di Anpal; Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna; Maika Aversano, presidente dell’Aspal; Silvia Curto, ex direttrice generale della presidenza della giunta e per la cui nomina Solinas è indagato per abuso d’ufficio; Roberto Neroni, amministratore unico dell’Arst.
Gli avvisi sono stati notificati anche a Nanni Lancioni consigliere regionale Psd’Az; Pasquale Onida, ex assessore regionale; Gianfranco Porcu; Silvia Cocco, dg del Personale; Gianluca Calabrò, ex dg dell’Industria e attuale dirigente di Aspal; Emilio Fiorelli, imprenditore nel settore dei Silicati; Barbara Porru, imprenditrice e dirigente di Confindustria; Marco Santoru, dirigente di Confindustria; Francesca Piras, dg della Sanità; Giancarlo Orrù; Nicola Giuliani; Damiana Palmira Pedoni; Enrico Garau.
Il presidente Solinas è già sotto processo nel primo filone d’inchiesta legato sempre alle nomine: il procedimento si riferisce agli incarichi assegnati e poi contestati a Silvia Curto e ad Antonio Belloi, dg della Protezione civile regionale.
Il processo a Christian Solinas corre in parallelo con quello aperto nei confronti dell’allora assessore regionale degli Affari generali, Valeria Satta, ora responsabile dell’Agricoltura. Nell’udienza del 21 aprile prossimo i due processi verranno riuniti per celebrare un unico dibattimento.
Al via la gara per l’elettrificazione della linea ferroviaria a scartamento ordinario Cagliari-Oristano. L’intervento permetterà (forse) di raggiungere per la prima volta l’obiettivo di viaggiare anche in Sardegna su treni a trazione elettrica. Il soggetto attuatore è Rete ferroviaria italiana, e l’importo dei lavori a base di gara complessivo dell’appalto è di 56.677.617,49 euro al netto dell’Iva, comprensivo degli oneri relativi alla sicurezza stimati in 2.262.088,18 euro (non soggetti a ribasso). Il 18 aprile sono partite le lettere di invito alle imprese appaltatrici iscritte nel sistema di qualificazione di Rfi. La scadenza per la presentazione delle offerte è previsto per le ore 12 del il 18 maggio. Il bando prevede la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di elettrificazione a 3kVcc comprendendo anche la costruzione di sei nuove sottostazioni elettriche, nonché gli interventi secondari connessi per complessivi 95 km, circa 50 km di doppio binario tra la stazione di Cagliari e quella di San Gavino, e ulteriori 45 km circa a singolo binario fino alla stazione di Oristano. Dalle carte del progetto definitivo emerge che la rete elettrificata è stata dimensionata prevedendo il passaggio dei treni ogni 6 minuti sulla tratta a doppio binario San Gavino – Cagliari ed ogni 10 minuti sulla tratta a binario unico Oristano – San Gavino. Il sistema di elettrificazione a 3KV di corrente continua è quello attualmente utilizzato nella Penisola, e può essere già utilizzato sui treni regionali ibridi Blues di Trenitalia, progettati e costruiti da Hitachi Rail con doppia alimentazione, elettrica e diesel, e che quindi possono essere utilizzati sia sulle linee non elettrificate che su quelle di prossima elettrificazione, grazie ai pantografi. I primi tentativi di elettrificare la linea ferroviaria sarda avvennero sul finire degli anni ’80, ma il progetto sperimentale, che prevedeva l’adozione della corrente alternata anziché continua come nel resto d’Italia, venne abbandonato abbastanza velocemente, lasciando l’Isola con le sole motrici diesel, negli ultimi anni sostituite in parte con modelli ibridi.
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