Comune di Oristano, la giunta Sanna? Dura minga, non può durare.
Parafrasando un tormentone di antica memoria, tratto dal programma televisivo pubblicitario “Carosello”, andato in onda dal 1957 al 1977, si può tranquillamente affermare che, vista la caotica situazione, l’esecutivo Sanna “dura minga, non può durare”.
Come può durare, infatti, una giunta che può contare su una maggioranza risicata, dove tutti i consiglieri del centrodestra devono essere costantemente presenti per non andare sotto e rischiare di vedere bocciati argomenti rilevanti per la città?
Governare (parola grossa questa e difficilmente attribuibile al sindaco Sanna. ndr) sapendo di avere la spada di Damocle sulla testa non agevola di certo un cammino di per sé già complicato, dove gli interpreti, nonostante l’impegno, non essendo dei geni della politica (il livello generale è, infatti, a nostro modesto avviso, di una mediocrità sconcertante), faticano anche nel trattare l’ordinarissima amministrazione.
A volte ci viene il dubbio se il sindaco sia o meno consapevole di navigare in un mare in burrasca, dove il suo gozzo sta imbarcando acqua a dismisura, col serio rischio di andare a fondo da un momento all’altro.
Dubbio suffragato dall’incosciente tranquillità o dal menefreghismo con cui Massimiliano Sanna sta trattando la situazione relativa ai tre “dissidenti/non dissidenti” (Licheri, Tatti, Angioi), che all’interno della maggioranza di centrodestra sta ponendo più di un interrogativo.
D’altro canto, nonostante il “niet” di alcuni partiti (che, evidentemente, hanno interesse a tenere Massimiliano Sanna sulla corda), la richiesta di un posto in giunta per un gruppo con tre consiglieri non appare così peregrina, soprattutto se si pensa che un partito con un solo consigliere (Forza Italia) ha un assessore che, peraltro, è anche il vicesindaco.
Gli irriducibili giustificano la loro testardaggine con il fatto che bisogna rispettare gli accordi stilati prima delle elezioni tra le forze politiche della maggioranza. Ma se così fosse devono spiegare perché i patti, non sono stati rispettati, per esempio, per la presidenza del Consorzio Industriale, dove il sindaco di Santa Giusta (rappresentante dei Riformatori, partito in cui milita anche il sindaco di Oristano) ha votato con il centrosinistra, affossando l’esponente di Sardegna 20Venti, a cui quell’incarico era destinato.
Sarà strano ma chissà perché questo grande impegno del singolo per la comunità e il grande interesse mostrato per la presidenza del Cda del Consorzio Industriale, sia a destra che a sinistra, non sia lo stesso mostrato nei confronti del Consorzio Uno. Forse perchè i componenti del Cda dell’Università di Oristano lo fanno a titolo gratuito, mentre quelli del Consorzio Industriale sono ben remunerati?
Dove comanda la vile pecunia, attriti e litigi sono sempre all’ordine del giorno, ma il voltafaccia dei Riformatori al Consorzio Industriale, comunque vada a finire, lascerà strascichi pesanti nella coalizione destrorsa che “sgoverna” il Comune della città di Eleonora.
A questo proposito si possono fare mille distinguo e si può interpretare l’episodio in tanti modi a seconda dell’angolo visuale da cui lo si guarda, ma certamente rimane il fatto che si sia trattato di un autentico sgarbo politico, che ha minato la credibilità del tanto decantato patto pre-elettorale tra i partiti del centrodestra.
La debacle al Consorzio Industriale ha fatto svegliare anche chi dall’inizio della consiliatura era andato in letargo, come Fratelli d’Italia, che in un duro comunicato, oltre ad aver tirato le orecchie al sindaco per l’ennesima figuraccia, ha esternato forte preoccupazione e parlato di coalizione oramai frantumata. Con tutta probabilità, i vertici di FdI, dopo aver constatato quanto poco coesa sia l’attuale maggioranza, si sono resi conto soltanto ora dell’inconsistenza politica di Massimiliano Sanna e, forse, si sono pentiti di aver abbandonato troppo frettolosamente al proprio destino l’ex primo cittadino Andrea Lutzu.
Ma perché la situazione al Comune di Oristano appare così catastrofica? A nostro modo di vedere (e in città non siamo i soli a pensarla in questa maniera) ci sembra che l’attuale esecutivo navighi a vista e viva alla giornata, senza avere ben chiaro cosa fare e dove voglia arrivare.
Possiamo anche sbagliare, ma la nostra sensazione è che nella giunta Sanna non ci sia un’unità di intenti e che ognuno agisca per proprio conto, occupandosi poco di politica e cercando una visibilità fine a se stessa, spesso spacciando per oro colato anche il più vile dei metalli.
E quando una giunta è così debole, così rabberciata, a guidare il Comune non sono i politici ma la struttura. I dirigenti, infatti, forti della loro esperienza, si appropriano dello spazio lasciato libero dalla politica e governano al posto di coloro a cui i cittadini hanno dato mandato per rappresentarli. E i risultati sono davanti agli occhi di tutti: caos amministrativo e immobilismo politico totale.
Ma allora come si può porre una pezza a una situazione tanto deficitaria? Una delle soluzioni potrebbe essere la nomina di un direttore generale competente e preparato (o se volete con le “contropalle”), che faccia da tramite tra esecutivo e dirigenza, e che una volta ricevuti gli indirizzi dal sindaco rimetta ordine e agisca affinchè la struttura raggiunga non i propri obiettivi ma quelli richiesti dalla politica.
Non crediamo che questa sia fantapolitica, così come non bisogna pensare che con questo articolo ci siamo voluti schierare con l’opposizione. La cosa sarebbe, infatti, impossibile, visto che l’opposizione al Comune di Oristano è inesistente.
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