“In politica, oggi più che mai, occorre essere liberi”. Questo quanto dichiarato, in una nota, da Giorgio Mastino (Sardegna 20Venti), componente del Cda del Consorzio Industriale di Oristano.
Cda che, la settimana scorsa, ha eletto alla presidenza del Consorzio Gianluigi Carta, appoggiato da Massimiliano Daga (Pd), con il voto favorevole e decisivo del sindaco di Santa Giusta, Andrea Casu (Riformatori), che si è schierato con il centrosinistra, dopo che quest’ultimo si era sempre espresso nelle precedenti votazioni (essendo i Riformatori, fino a prova contraria, un partito di centrodestra) per Giorgio Mastino.
“Son state tradite le aspettative di due Comuni – ha scritto Mastino -, che politicamente si candidavano alla presidenza dell’ente dopo 15 anni di monopolio della Provincia”.
Giorgio Mastino non le manda a dire, e punta il dito proprio contro i Riformatori. “Comune di Santa Giusta, amministrato dai Riformatori, vota contro il Comune di Oristano, amministrato dai Riformatori. Per questo motivo – sottolinea il rappresentante di Sardegna 20Venti – mi aspetto una presa di posizione forte di questo partito, a livello provinciale e regionale, che ancora non è arrivata. Il centrodestra è uscito politicamente sconfitto, e loro ne sono i principali artefici”. Il tutto mentre i Riformatori, a detta del segretario Santucciu, sono in attesa di delucidazioni (sic!) dal sindaco di Santa Giusta (campa cavallo…).
L’elezione di Carta alla presidenza del Consorzio Industriale ha suscitato un vero e proprio putiferio (vanamente mascherato) nella coalizione destrorsa del Comune di Oristano, e mentre alcuni partiti hanno parlato di vergogna e sgarbo politico, altri hanno cercato di minimizzare la questione (forse perché non colpiti direttamente dal voltafaccia dei Riformatori), senza rendersi conto che giustamente, come sostiene Mastino, l’elezione di Carta è stata una sconfitta per tutto il centrodestra che, evidentemente, non è così coeso come (a parole) vorrebbe far credere.
Per quanto riguarda l’opposizione il Pd, che ha caldeggiato la candidatura di Gianluigi Carta, si è invece espresso, manco a dirlo, favorevolmente. E anche a questo proposito Giorgio Mastino non usa mezze parole.
“Non sono solito guardare dall’altra parte dello steccato e rispondere a provocazioni puerili, ma mi duole constatare lo stato confusionale della segretaria provinciale del Pd, Maria Obinu. Da una parte, afferma giustamente che Oristano sta perdendo il suo ruolo di città capoluogo. Dall’altra esulta, come se fosse un vanto, ricordando che il Comune di Oristano non ha mai avuto la presidenza del Consorzio Industriale, che è l’ente per eccellenza, in questo momento, che può determinare politiche di sviluppo territoriale. Accusa, inoltre, un partito civico come Sardegna 20Venti, che si è affacciato da neanche un anno nella scena politica oristanese, di voler lottizzare.
E qui siamo al paradosso. Lei che rappresenta un partito che ha in mano l’ente provinciale da 8 anni, grazie ad un commissariamento e che non ha mai avuto la dignità politica di lasciare quell’incarico ma, al contrario, lo ha usato per poter nominare, per lunghi 7 anni, sempre lo stesso componente in seno al Cda consortile. Quel Massimiliano Daga che ha fatto per 5 anni il presidente, anche grazie al sostegno del centrodestra, proprio perchè il centrodestra, allora, ha guardato al bene del territorio e non a logiche di lottizzazione.
Le consiglio di fare più politica Signora Obinu, consigliera comunale del Pd, capogruppo nella stessa assemblea, segretaria provinciale del partito, componente della direzione regionale, consigliera di parità per la Provincia di Oristano (!), futura candidata alle elezioni regionali”.
La nota di Giorgio Matino si chiude con un’ultima considerazione sull’elezione di Gianluigi Carta alla presidenza del Consorzio Industriale: “Da quando ci siamo insediati, ho conosciuto una persona capace. Gli ho detto in assemblea cosa pensavo e oggi lo ribadisco: un imprenditore che è insediato nella zona industriale, che usufruisce dei servizi del Consorzio, che deve portare avanti battaglie legittime, ma che inevitabilmente interessano anche la sua azienda, non è opportuno che assuma quel ruolo. Ritengo che la sua esperienza sia fondamentale all’interno del Cda, ma non con un ruolo in prima fila”.
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