Tanto tuonò che piovve. ll sindaco di Oristano Massimiliano Sanna si è finalmente svegliato dal letargo e ha revocato le deleghe agli assessori e azzerato la giunta comunale.
“Dopo una attenta e ponderata analisi della situazione politica – ha detto il sindaco – venutasi a creare negli ultimi mesi, con senso di responsabilità mi sento in dovere di prendere una decisione forte, sofferta, ma necessaria con l’intento di sbloccare la crisi politica che purtroppo sta creando serie ripercussioni sulla gestione e sul governo della città.
Tra le varie soluzioni che ho preso in considerazione, per il momento, ritengo opportuno procedere ad un azzeramento dell’esecutivo aprendo un confronto con tutte le parti vive e attive della città e con le componenti politiche presenti in consiglio che vorranno condividere l’obiettivo del bene comune e della crescita in tutti gli ambiti della nostra Oristano.
È chiaro che a questa situazione – ha proseguito Sanna -, certamente non voluta dal sottoscritto e dalla quasi totalità dei consiglieri comunali (sic!), si è arrivati dopo un periodo di immobilismo che non mi ha consentito di lavorare serenamente e, soprattutto, di portare avanti le iniziative necessarie per la città.
I progetti del Pnrr, gli adempimenti amministrativi, le strategie di sviluppo e crescita, le opportunità offerte dai finanziamenti regionali, nazionali ed europei, mi spingono ad agire tempestivamente per trovare soluzioni di stabilità, opportunità e concretezza. Non abbiamo tempo da perdere, se ci sono le condizioni politiche occorre immediatamente un cambio di rotta e spostare l’attenzione dalle esigenze di parte a quelle della città.
Siamo stati tutti scelti dagli elettori per governare con responsabilità, coerenza e impegno – ha concluso il sindaco -. Spero di trovare un’intesa e una convergenza su questi obiettivi che sono sempre stati il fondamento del mio fare politico, e auspico un rinnovato governo coeso, forte, di grandi intese, che lavori al meglio avendo come unico e solo scopo la nostra Oristano. Ringrazio chi fino ad oggi ha lavorato con impegno e dedizione assolvendo agli incarichi assegnati”.
Fin qui il comunicato del sindaco Massimiliano Sanna, nell’estremo tentativo di risolvere la crisi.
Fin dall’inizio, visto quanto accaduto nelle riunioni precedenti alla sua designazione, avevamo sostenuto che la giunta destrorsa avrebbe avuto breve durata. Non bisognava certo essere dei veggenti per ipotizzare che lo scollamento tra i vari partiti della maggioranza (nonostante una opposizione inesistente) avrebbe comportato per Sanna una consiliatura ricca di insidie. E così è stato.
Riusciranno ora le forze politiche a mettere da parte beghe e personalismi o preferiranno abbassare subito la serranda e andare decisi verso elezioni anticipate?
Intanto, in tutto questo trambusto, si vocifera che l’ex sindaco Andrea Lutzu (FdI) stia affilando le armi e sia pronto a riscendere in campo.
Le elezioni anticipate non sono, infatti, un’ipotesi peregrina, considerato che i rapporti tra i partiti della ex maggioranza di centrodestra sono così incancreniti che una ricomposizione, allo stato dell’arte, non appare la soluzione ottimale, perchè non farebbe che prorogare l’agonia.
Nel tardo pomeriggio di oggi era prevista la riunione del consiglio comunale. Consiglio che alla luce di quanto accaduto in mattinata è stato aperto e poi rinviato a martedì 11 luglio, nella vana speranza che nel frattempo possa cambiare qualcosa. In aula erano presenti, infatti, 17 consiglieri (tranne quelli di FI, Sardegna 20Venti e Psd’Az, più Licheri e Angioi assenti giustificati perchè fuori Sardegna).
Ma l’assenza più rilevante è stata quella del sindaco, Massimiliano Sanna, che non si è presentato (tattica, frustrazione, paura?). Cosa che, a nostro modesto avviso, avrebbe invece dovuto fare per rispetto degli oristanesi che lo hanno votato, e per spiegare alla città le motivazioni (sintetizzate nel comunicato di questa mattina) che lo hanno portato ad azzerare la giunta e, addirittura, ad aprire al centrosinistra pur di cercare di salvare il salvabile. Senza pensare, evidentemente, che i pastrocchi non hanno mai fatto il bene della comunità. Comunità che Sanna ha tentato invano, durante quest’anno fallimentare, di amministrare. Anzichè arrampicarsi sugli specchi e pensare ad amenità come l’apertura al centrosinistra, per Massimiliano Sanna sarebbe più dignitoso fare mea culpa, rassegnare le dimissioni e ritornare alle urne.
2 comments
Mi perdoni Pig se dissento dalla tua analisi. E’ vero che la coalizione, fin dal principio, era tenuta insieme con lo scotch e che l’inesperienza della gran parte dei consiglieri era palpabile. Me è altrettanto vero che nel corso dell’anno trascorso dalle elezioni la maggioranza non è mai andata sotto e la giunta ha lavorato bene. Sarebbe sufficiente leggere le delibere approvate per capire cosa si è fatto (certo il livello non è alto ma non è corretto sminuire il lavoro svolto). Al netto delle posizioni di chi oggi attribuisce all’uno o all’altro la responsabilità di questa crisi, non penso che il ricorso alle urne migliorerebbe la situazione, il materiale umano disponibile rimane lo stesso. Inoltre il quadro politico è talmente confuso che sperare di avere un nuovo consiglio ed un nuovo sindaco più efficienti sarebbe come tirare ai dadi, può andar bene o può andar male. E con le scadenze legate al PNRR e le urgenze da risolvere sarebbe poco responsabile(vedasi l’esperienza negativa della Provincia).
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Chiaramente rispetto la sua opinione e le rispondo sinteticamente. Ma lei pensa davvero che si possa risolvere una situazione così compromessa? E anche se questo dovesse avvenire, visto quant’è accaduto all’interno della maggioranza, sarebbe soltanto prolungare l’agonia. Per quanto riguarda le scadenze legate al Pnrr ritengo che un commissario possa portarle avanti tranquillamente. PS: Credo che il grosso problema stia soprattutto nel “manico”.
Cordialità, Pig.