Ok della commissione regionale agli aumenti volumetrici degli hotel sul mare.
La cementificazione del territorio, anche a meno di 300 metri dalla battigia, per il governo destrorso alla guida della Regione, è diventato un chiodo fisso. E nonostante le bocciature precedenti da parte della Corte Costituzionale, ora ci riprova.
Oggi c’è stato, infatti, il via libera della quarta commissione del consiglio regionale “Governo del territorio” all’emendamento sugli incrementi volumetrici delle strutture ricettive situate nelle zone F, anche nella fascia dei trecento metri dal mare.
I nuovi alberghi a cinque stelle potrebbero così ottenere un incremento volumetrico del 25 per cento, mentre per quelli già esistenti l’aumento, secondo i desiderata di Christian Solinas e accoliti, dovrebbe essere del 15 per cento, senza aumento dei posti letto.
In una seduta della commissione che è andata spedita, tanto da anticipare a questa mattina l’ordine del giorno previsto per il pomeriggio, i commissari, guidati dal presidente Giuseppe Talanas (FI), hanno sentito in audizione i portatori di interesse, poi il correttivo numero 856 è passato a maggioranza.
Poco prima si erano levate le critiche dure degli ambientalisti: “L’emendamento ripercorre una strada che è già stata bloccata dalla Corte costituzionale numerose volte – ha spiegato Stefano Deliperi, portavoce del Gruppo di Intervento giuridico, a margine dell’audizione -. Tutte le aree tutelate con vincolo paesaggistico – ha chiarito – necessitano di co-pianificazione, cioè la Regione può disporne solo pianificando insieme con lo Stato e la Corte Costituzionale lo ha certificato”.
Posizione diversa, ma sempre critica quella dei costruttori edili dell’Ance, rappresentati dal presidente Pierpaolo Tilocca: “L’emendamento è un passo, ma è sostanzialmente una pezza nel mare – ha sottolineato -; avevamo auspicato che si potesse affrontare prima, non a fine legislatura, e in maniera organica il tema dell’urbanistica e della tutela del territorio”.
Stessa linea per la Rete delle professioni, che in Sardegna conta circa 20 mila iscritti, con il suo presidente Federico Miscali, che ha ribadito la necessità della “…riscrittura della legge urbanistica, una provvedimento che non potrà essere adottato in questa legislatura ormai alla fine”.
Il correttivo ora dovrà passare il vaglio dell’aula, appena riprenderanno i lavori. “Abbiamo ascoltato tutti i portatori di interesse e di opinioni anche divergenti – ha detto il presidente della commissione Talanas -. E lo abbiamo fatto ad agosto, con un voto alla fine favorevole a questo incremento e a determinate condizioni molto chiare. Ora sarà l’aula a prendere la decisione finale”.
Aula che certamente darà il via libera al tentativo di una nuova ondata di cemento sulle coste sarde ma, come ha detto Stefano Deliperi del Grig “…al massimo si potrà provare a vendere quale chilo di fumo a fini elettoralistici, ma nulla di più.
La giurisprudenza costituzionale dal 2015 a oggi ha ribadito tre volte che nelle fasce costiere ogni modifica deve passare attraverso il Ppr. E se anche non sarà il Governo a opporsi a questa norma, lo farà magari un giudice. Piaccia o no, ma ormai questi principi sono patrimonio comune”.
Anche quest’anno il borgo di San Salvatore e Cabras ospiteranno la “Corsa degli scalzi”, che si ripete a partire dal1619, quando per mettere al sicuro il simulacro di San Salvatore durante gli assalti dei Mori, che imperversavano su quel tratto di costa del Sinis, gli abitanti del posto diedero vita a una corsa, per portare via la statua, che viene rievocata ogni primo fine settimana di settembre. Il calendario di appuntamenti si snoda tra il 25 agosto e il 4 settembre. Venerdì 25 agosto, alle 6.30, le donne di Cabras, scalze e vestite con l’abito tradizionale, porteranno in processione al villaggio la piccola statua di Santu Srabadoeddu (San Salvatore), dando inizio al novenario. Da quel momento, il villaggio si anima, e i proprietari delle casette vi si trasferiscono fino alla fine della festa, quando poi il borgo rimarrà quasi disabitato fino all’anno successivo. Sabato 2 settembre, alle 7, si terrà la suggestiva processione degli scalzi, che si snoderà per 7 chilometri da Cabras a San Salvatore, e la celebrazione della messa. Domenica, alle 18, il rientro del simulacro del Santo nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Cabras. Tra gli eventi civili, sabato 2 settembre, alle 19.30, a San Salvatore, la sagra del muggine e, alle 21.30, il concerto con Elio, gli Istentales e i Tenores di Neoneli. L’associazione “Is Curridoris” allestirà anche una mostra fotografica itinerante, che quest’anno sarà presente anche al villaggio, con tanto di servizio navetta tra Cabras, Solanas e il villaggio di San Salvatore. “Per il secondo anno rinnoviamo la sinergia tra i vari soggetti interessati, il comitato organizzatore dei festeggiamenti e le due associazioni culturali, con l’obiettivo di garantire l’ottima riuscita dell’evento – ha detto il sindaco di Cabras, Andrea Abis -. Siamo consapevoli del livello di importanza di una manifestazione alla quale è stato assegnato il titolo di uno dei grandi eventi identitari di un’intera regione e che per Cabras rappresenta uno dei momenti più profondi della propria identità comunitaria”.
Attorno alle 3,45 la sala operativa del Comando dei Vigili del fuoco di Oristano ha ricevuto la richiesta di intervento per l’incendio di un’auto a Santa Giusta. Sul posto si è subito recata una squadra dei pompieri con l’auto-pompa-serbatoio e un pickup dotato di modulo antincendio. Il pronto intervento dei Vigili del fuoco ha limitato i danni alla sola vettura avvolta dalle fiamme, parcheggiata nelle centralissima via Giovanni XXIII. Al termine della messa in sicurezza da parte dei Vigili del fuoco, i Carabinieri hanno subito avviato le indagini per far luce su quanto accaduto.
I Vigili del fuoco di Abbasanta sono invece dovuti intervenire, dopo aver ricevuto una chiamata, all’una di questa notte, che segnalava la presenza, in mezzo alla strada provinciale 11, nel tratto che dal ponte sul lago Omodeo porta al bivio per Busachi, di alberi, arbusti, terra e alcuni grossi massi, franati dal costone. Rimossi parte dei detriti, per poter transitare con i mezzi di soccorso, i Vigili del fuoco hanno notato che altri grossi massi rischiavano di staccarsi dal costone. La provinciale è stata chiusa fino all’alba per liberare la strada da massi e detriti. Sul posto c’erano anche le Forze dell’ordine per quanto di loro competenza.
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