Le modalità con cui ieri si è tenuta la prova selettiva per l’assunzione di tredici istruttori amministrativi contabili a tempo determinato, al Comune di Oristano, hanno suscitato proteste da parte di molti concorrenti.
Il Comune di Oristano – si legge in una nota – sottolinea la correttezza delle procedure messe in atto, improntate a rigidi criteri di trasparenza e imparzialità, ed evidenzia che nella gestione della selezione, per far fronte al gran numero di partecipanti (oltre 650 su 999 domande presentate), oltre alla commissione interna (che per questa attività non riceve alcun compenso aggiuntivo rispetto a quello dovuto per la prestazione resa nel normale orario di lavoro), sono stati impiegati 13 dipendenti comunali e una società esterna con 3 operatori. Nel complesso erano presenti 20 addetti.
La scelta della prova è stata effettuata per estrazione da tre candidati volontari che hanno seguito anche le successive fasi di stampa e consegna dei quesiti ai candidati.
La presenza di un numero tanto elevato di partecipanti ha comportato inevitabili rallentamenti alle procedure, e per questo motivo il Comune si scusa per i conseguenti disagi e i ritardi. Le persone che hanno segnalato specifiche esigenze hanno comunque ricevuto adeguata assistenza da parte del personale di servizio presente.
Si precisa, infine – conclude la nota – che per soddisfare le legittime aspettative dei partecipanti, la commissione, una volta concluse le prove, si è immediatamente riunita per stilare l’esito della selezione, che è stato pubblicato sul sito istituzionale alle ore 18,30.
E’ iniziato, questa mattina, presso il Tribunale di Oristano, il processo sullo sversamento di oltre settemila tonnellate di fanghi da depurazione in oltre tre ettari tra le campagne della Planargia, in particolare tra Tresnuraghes, Magomadaas e Tinnura (comuni che si sono costituiti parte civile). Sul banco degli imputati l’amministratore della Geco, Leonardo Galleri, al quale la Procura contesta il reato ambientale di sversamento di materiale nel terreno, ritenuto rifiuto e non ammendante per l’agricoltura, e l’avere diffuso miasmi che hanno inciso sulle comunità circostanti. Il giudice Paola Bussu ha respinto la richiesta di oblazione dei difensori dell’imputato, accogliendo l’opposizione dell’avvocato Alessandro Gamberini, legale dei comitati cittadini, ai quali si sono aggiunti Italia Nostra, Adiconsum e Isde. La vicenda risale al 2019, quando i comitati cittadini della Planargia e diverse associazioni ambientaliste, ma anche il Consorzio per la tutela dei vini doc della malvasia di Bosa, hanno iniziato a protestare contro lo sversamento di materiale nel terreno. Dopo il mancato stop del Tar, come invece richiesto dal Consorzio, sono arrivati i sigilli del Tribunale di Oristano, con un decreto di sequestro preventivo, a seguito di una denuncia alla Procura di Oristano presentata dal comitato AcquaBeneComune di Planargia-Montiferro e Italia Nostra Sardegna. Dopo una settimana è però intervenuto il parziale dissequestro dell’impianto, come aveva chiesto la Geco. Ora la vicenda si è spostata nelle aule del Tribunale di Oristano, con la prossima udienza fissata per il 13 novembre
L’assessorato all’Ambiente del Comune di Oristano e la Oristano Servizi hanno programmato una nuova campagna di interventi contro il Punteruolo rosso delle palme. Dal 19 settembre, e nei giorni successivi fino a conclusione degli interventi, dalle 4 alle 7 del mattino, si svolgerà un trattamento antiparassitario esoterapico sulle palme del genere Phoenix presenti in tutte le aree verdi pubbliche della città e delle frazioni.
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